I nomi di due personaggi che hanno avuto a che fare molto con l’isola d’Elba, sono emersi (ma su opposti fronti) nelle indagini calabresi sulla ‘ndrangheta’ che hanno portato le Forze dell’Ordine ad un clamoroso blitz che hanno visto anche decine di provvedimenti: arresti ed avvisi di garanzia “eccellenti”. Dopo il clamoroso coinvolgimento di Giuseppe Valentino, sottosegretario alla giustizia, del governo Berlusconi indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, il nome di maggior rilievo è quello di un’altra esponente di spicco di A.N. Angela Napoli, Vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia che è indagata per violenza: il reato che commette chi briga per attentare a componenti dell'ordinamento giudiziario e altre strutture dello Stato. Un brutto colpo insomma per la parlamentare di A.N. nota alle cronache elbane perché si era molto spesa per un provvedimento ispettivo della Prefettura sul Comune di Campo nell'Elba e che in una interrogazione parlamentare aveva sollecitato il Ministro addirittura ad istruire una Commissione di Accesso verso il Comune di Campo nell'Elba (un provvedimento di estrema pesantezza in genere assunto verso Enti Locali in forte odore di mafia). E da note di agenzia e dagli organi d’informazione nazionali apprendiamo che “-l'indagine è forte di migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, tanto da far dire a qualcuno nei corridoi del tribunale di Catanzaro che Fini dovrebbe prendersela soprattutto con Valentino e la Napoli perché le accuse rivolte contro i due parlamentari sarebbero quelle che si ricavano testualmente dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. Pentiti non ce n'è nessuno, viene fatto notare. Sarebbero sessantamila le intercettazioni trascritte dalla questura. In questo quadro – scrive Aldo Varano sull’Unità - l'accusa sostiene che la on. Napoli concordava le interrogazioni al telefono con Gangemi e che Valentino, su indicazione di Gangemi alla Napoli, premeva per fare scattare contro i magistrati reggini le ispezioni ministeriali”. Ma chi è Gangemi? Un ex-sindaco D.C. di Catanzaro diventato direttore di un giornale “Il Dibattito” specializzato nell’attaccare frontalmente i Magistrati più attivi sul fronte della lotta alla mafia e tra questi insieme a Vincenzo Macrì, Francesco Mollace, Alberto Cisterna e Giuseppe Verzura si fa un nome notissimo agli isolani: quello del P.M. Roberto Pennisi che in Calabria aveva lavorato prima della sua destinazione livornese. “Senza di loro – scrive ancora Varano - non avrebbero subito alcuna condanna centinaia di mafiosi, non sarebbero stati intaccati i patrimoni della 'ndrangheta, non si sarebbe fatta luce su centinaia di omicidi”. Quei Magistrati il Gangemi, parlando con la Napoli al telefono, li definiva «questi delinquenti di Reggio». E sempre al telefono, in altra occasione il Gangemi si arrabbiava con la vice presidente dell'Antimafia perché non era ancora arrivata l'ispezione contro i magistrati. Ispezione che in una precedente intercettazione telefonica, la Napoli assicura di aver chiesto al sottosegretario Valentino e «di aver ricevuto ampie assicurazioni in merito». Alla luce degli avvenimenti calabresi ci pare che cali molto la credibilità della iniziativa di moralizzazione (al di là della sussistenza o meno di problemi) condotta sulla realtà elbana da una signora che ci pare debba molto badare ai casi suoi per quanto riguarda il fronte della legalità. D’altro canto si capisce ancora meglio la filosofia dello schivo e prudente Dottor Pennisi e la sua nota metafora (riferendosi ai fatti elbani, ma evidentemente non solo) della necessità di istruire processi simili a battelli agili e veloci, capaci di districarsi tra gli iceberg “Perché lei sa - aveva aggiunto sornione ad una giornalista il Magistrato – che gli Iceberg ci sono!” Sì caro dottore, ci verrebbe da aggiungere, avevamo scritto qualche giorno fa di conoscere l’esistenza degli Iceberg (legga gli intoppi alla navigazione della giustizia), e di sapere pure che Polo li produceva. Speriamo che il lavoro dei suoi colleghi calabresi serva per farlo capire a tutti.
On. Angela Napoli
pennisi pm roberto