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E morte non regnerà, di Dylan Thomas

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 11 novembre 2004

Questa settimana l’appuntamento con la rubrica di Elbareport non avrà un racconto di un libro, ma proporrà direttamente una pagina da una raccolta di poesie di Dylan Thomas. Esistono, per fortuna, delle persone che hanno un dono, forse il più grande: il dono di regalarci emozioni. Quante volte, ascoltando una canzone o leggendo dei versi, è capitato di provare una leggera invidia, che sarà gratitudine, nei confronti di che aveva saputo raccontarci le stesse sensazioni che abbiamo provato anche noi, ma non siamo stati capaci di raccontare, avremmo voluto dirle anche noi quelle cose, le abbiamo sentite, vissute, ci hanno fatto ridere e piangere, avremmo voluto gridarle o sussurrarle, ma la nostra capacità di buttarle fuori dal cuore non era mai sufficiente. E’ allora che ci viene incontro un disco sperso in una catasta fra decine di altri, o una pagina di un libro che avevamo letto, e solo apparentemente abbandonato su uno scaffale. Erano lì, aspettavano il momento giusto per dare voce a noi stessi, alla nostra intimità, attraverso le parole di altri che hanno questo dono di regalarci il racconto delle nostre emozioni. Sabato mi sono trovato infatti, a dover riprendere dalla libreria una pagina polverosa, da rileggere per rivivere la storia di uno stato d’animo, parole che avevo dentro e che non riuscivo a dire, ma poi anche questo coraggio è mancato. Ed ecco che grazie ad un amico, una poesia letta durante una celebrazione religiosa diventa preghiera, la tristezza condivisione meno pesante. Grazie a tutti coloro che ci hanno dimostrato affetto, ma soprattutto a quel ragazzo sconosciuto che se n’è rimasto in disparte fino all’ultimo, per poi avvicinarsi e venire a salutare, presentandosi solo come un ex alunno, forse ideale rappresentante di quel mondo a cui lei ha dedicato una vita e da cui credo non si sia mai staccata. E’ questo che mi piace pensare ricordando, su quel volto troppo presto invecchiato, le lacrime frutto di un attimo di lucidità mentre, rimasti soli, voleva che le leggessi della vendetta di Ulisse contro i Proci, o del saluto di Ettore ad Andromaca prima dell’inevitabile, annunciata tragedia. E nei suoi occhi, fissi o socchiusi o altrove, i suoi mille alunni per un ultimo giorno di scuola insieme. Michele Castelvecchi E morte non regnerà E morte non regnerà. I morti nudi saranno una cosa sola Con l’uomo nel vento e la luna occidentale; Quando l’ossa scarnite fino alle ossa se ne saranno andate, Al gomito e al piede avranno stelle; Impazziti, saranno ragionevoli, Risorgeranno, sprofondati in mare; Si perderanno gli amanti, non l’amore; E morte non regnerà. E morte non regnerà. Sotto i meandri del mare Giacendo a lungo, non moriranno in tempesta; torcendosi alla tortura quando i tendini cedono, Legati alla ruota, non si spezzeranno; La fede nelle loro mani si romperà in due, E il liocorno del male li trapasserà; Spaccati da ogni parte, ma non si fenderanno; E morte non regnerà. E morte non regnerà. Potranno i gabbiani non gridare più nelle loro orecchie O le onde non spezzarsi strepitose sulle rive; Dove un fiore fiorì mai più un fiore Alzerà il capo ai colpi della pioggia; Benché pazzi e morti come ceppi, Con la testa ostinati si faranno strada fra le margherite; Nel sole irromperanno finché non avrà abbassato bandiera, E morte non regnerà. DYLAN THOMAS (Traduzione di Piero Bigongiari) Le maggiori opere di Dylan Thomas sono pubblicate in Italia da Einaudi.


Dylan Thomas

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