Questa replica alla ultima sortita di Rio Democratico intende in primo luogo corrispondere al giusto rilievo del redattore di Elba Report, a cui va tutta la nostra stima per la correttezza e tempestività delle sue edizioni, per non aver potuto disporre di un precedente nostro documento a cui Rio Democratico si riferiva. Ci scusiamo, con ER e con i suoi lettori . In effetti più che di un disguido si è trattato della incertezza nel valutare se ER, a cui ci si rivolge normalmente con scritti di commento, potesse, o meno, ospitare il contenuto del lungo volantino mensile, a cui Rinascita Riese affida il suo colloquio con la popolazione, con il testo della nota diffida. Tutto qui. L’essere nuovi a un certo tipo di esperienze comporta talvolta, e inevitabilmente, qualche incertezza. Quanto al documento di Rio Democratico solo alcune osservazioni da fare. Se l’estensore di quel testo volesse avere la compiacenza di leggere i nostri precedenti scritti potrebbe trovare tutte le adeguate risposte ai suoi supponenti giudizi. Come quando definisce Rinascita Riese espressione di uno” sparuto gruppo di persone che non rappresentano più neanche se stesse” e dimentica, o forse non lo hanno informato, dei 130 firmatari che dettero origine al movimento e soprattutto dimentica la significativa conclusione delle elezioni. E quando parla della nostra “nessuna utilità nel dibattito politico” pare dimentico di come in Comunità Montana, dove il cosiddetto dibattito politico era in realtà una matassa di veleni, Rinascita Riese abbia concorso, col suo schieramento, alla elezione del presidente e anche alla delibera sul bilancio, nonostante la scomunica e la pervicace ostilità riservatagli da Rio Democratico, che molto contava e conta all’interno della maggioranza dell’Ente. L’accusa poi di reticenza e di “intollerabile maldicenza dannosa per il paese” che l’estensore dello scritto ci rivolge, al di là del categorico e sprezzante tono delle espressioni, ben poco significa. E le diamo il peso che merita. Stia piuttosto attento, sempre l’estensore dello scritto, a non criminalizzare troppo la destra. Noi siamo espressione di una lista civica, che muovendo da una ben precisa origine, si è mossa come lista civica, aprendosi a tutti. Rio Democratico , esempio fulgido di centrosinistrismo, col marchio DOC dei partiti, annovera anche elementi di altra natura politica. Sono persone per bene, e questo è quel che importa in un piccolo paese, dove alle persone è giusto guardare prima che ai partiti. Niente da eccepire quindi sulle persone. E’ ragionevole, allora, o per lo meno conveniente, non lasciarsi andare a giudizi che non ci si può permettere quando appena si guardi a quello che avviene in casa nostra. Infine un’ultima osservazione. La diffida avrebbe già ottenuto l’effetto di cautelarci e di inibire possibili nostre illazioni. Sarà bene allora ricordare che l’estensore dello scritto, di cui vengono citate le frasi ritenute offensive, rispondeva, di fatto, a un penoso e grossolano scritto, dal contenuto greve e provocatorio, che ci era stato indirizzato in precedenza. Una risposta forte, concordiamo, ma tale da meritare una risposta in sede politica piuttosto che in sede legale. Rinascita Riese, che nella sua assemblea di presentazione della lista fu offesa, e molto più pesantemente, tenne un ben diverso comportamento. Si trattava di una frase, pronunciata ad alta voce da un eminente rappresentante di Rio Democratico al cospetto di decine di persone, frase che avrebbe meritato molto di più di una diffida bonaria e della richiesta di scuse. Le scuse tuttavia non ci furono; fu farfugliata una penosa giustificazione nel corso di un’ assemblea successiva. E ci fu l’abbraccio di solidarietà del gruppo dirigente di Rio Democratico al loro impulsivo campione di democrazia. Cose del passato, è vero, ma che dicono molto sui difficili rapporti che a Rio Elba corrono fra maggioranza e minoranza. Suona vuota pertanto la dichiarata disponibilità di Rio Democratico a un “confronto serio” con Rinascita Riese, “capace di trovare anche punti di convergenza, laddove ve ne siano le condizioni”. Nella fase attuale, in tal senso, c’è molto percorso da fare, né interventi aggressivi e palesemente intimidatori, come quello a cui si replica, e che lasciano il tempo che trovano, possono favorire nel futuro migliori prospettive di convivenza politica fra i due schieramenti
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