ITCG e IPSIA, quale futuro per gli istituti tecnici? Storie di ordinaria carenza degli edifici Studenti elbani in rivolta contro la Riforma Moratti e contro le precarie condizioni degli edifici scolastici degli istituti superiori. Autogestire è la parola d’ordine, e protestare contro una scuola elbana, già abbondantemente pendolarizzata, che rischia di non reggere ai colpi di spada della Ministra moschettiera delle tre i (inglese, informatica, impresa). Martedì scorso i rappresentanti degli istituti superiori si sono incontrati in una assemblea straordinaria ed hanno deciso di organizzare autonomamente i corsi all’interno delle scuole. Andrea Osano, 17 anni, rappresentante dell’ITCG, sguardo vispo da subcomandante, parla del clima d’incertezza che circonda gli istituti tecnici “non sappiamo – dice – se diventeranno istituti professionali o cos’altro”. Ma la protesta parte anche dal quotidiano, dalla difficoltà di fare lezione nella vecchia ala prefabbricata dell’istituto, in piazza Paul Harris a Portoferraio: “Ci sono classi – soprattutto prime – in cui piove in testa ai ragazzi, oppure in cui ci si scoppia dal caldo già in primavera. Sappiamo della possibilità del Campus scolastico alla Ghiaie, ne parleremo in assemblea.” I ragazzi hanno organizzato, insieme ai loro insegnanti, corsi di informatica e di teatro, si proiettano film e si aprono discussioni al termine. Grande successo per un box dove ognuno imbuca messaggi di qualsiasi genere: “Ne escono di tutti i colori” dice ridendo Andrea, che ne ha ricevuto uno a proposito del suo inseparabile cappello con la tesa. La maggior parte sono dichiarazioni d’amore, ma altri mescolano con ironia impegno studentesco locale e destini del mondo, “Zini o Bush” recitava uno, riferendosi a Zini jr, uno dei leaderini della scuola e figlio dell’attuale Vicesindaco. Anche all’IPSIA i ragazzi sono in fermento, tranne le quinte, forse preoccupate per l’esame. Sono in autogestione insieme alle tre classi dell’Alberghiero, per le quali ancora non sono partiti i corsi pratici di sala e cucina. L’edificio risente del peso degli anni: “le porte chiudono male – ci dice una studentessa – non ci sono le tende, le finestre non si aprono, non abbiamo una palestra.” Una protesta che pare un po’ più rilassata: si organizzano tornei di calcetto e pallavolo, si balla. All’ITCG sabato mattina è stato invitato l’assessore alla Pubblica Istruzione di Portoferraio Daniele Palmieri, che alle 9 sarà al "Foresi" ed alle 11 al "Cerboni" e che giovedì scorso si è incontrato con gli altri assessori all’istruzione dell’isola per concertare meglio gli interventi sulla scuola e chiedere orari degli autobus più rispondenti alle esigenze dei ragazzi. Per tutti i giovani organizzatori della protesta studentesca il lavoro è veramente impegnativo, durante il pomeriggio si pianifica la mattinata successiva, ed è sicuramente un momento di crescita civile. Per qualcun altro magari è un’occasione per rallentare la morsa di compiti ed interrogazioni. Licei in autogestione: Moratti ma soprattutto edificio scolastico inadeguato Anche i Licei sono in autogestione ed affidano un breve ma chiarissimo comunicato i motivi della loro protesta: “Il Liceo Scientifico e il Liceo Classico di Portoferraio da Giovedì 4 Novembre 2004 si dichiarano in autogestione. A seguito di questo comunicato nei prossimi giorni verranno diffuse le modalità e i propositi dell’autogestione. Al fine di evitare incomprensioni, vogliamo chiarire che la nostra protesta non è solo diretta alla Riforma Moratti, ma soprattutto agli organi locali responsabili del nostro edificio scolastico. Esso risulta, infatti, inagibile, ricco di barriere architettoniche e incapace di contenere un numero così elevato (mai come quest’anno) di alunni. Cercheremo di avere colloqui sia con la Giunta comunale di Portoferraio, sia con i rappresentanti di tutte le scuole (elementari, medie e superiori), sia con la Provincia di Livorno a cui è affidato il nostro edificio. Certo è che questa nuova Riforma ministeriale costituisce un problema assai sentito: ricordiamo che essa taglia notevolmente i fondi per le scuole pubbliche e ciò non favorisce certamente la nostra attuale condizione. Ma in pentola bolle una manifestazione generale che sarà indetta molto probabilmente per giovedì prossimo, una mattinata in cui i ragazzi porteranno fuori dalle mura scolastiche le loro ragioni, e gli studenti elbani si daranno appuntamento per riversare sulle strade il disagio e il difficile momento dell’istruzione pubblica.
manifestazione studenti