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A Sciambere del Garofano Rosso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 31 ottobre 2004

Sergio carissimo, Ti ringrazio tanto per le parole usate per "Ciao Paola", tutti noi abbiamo provato un gran piacere nel leggerle sul "nostro" giornale, tanto che ne faremo un piccolo quadretto per tenerlo a memoria. Grazie di nuovo,un saluto da tutti noi. Maresco P.S. Avremmo preferito una rosa rossa,ma insomma....... Caro Maresco Anche io avevo pensato ad una rosa rossa, anzi l'avevo già pre-impaginata, poi mi sono ricordato un episodio accaduta nel pomeriggio del 29 Agosto 1982. Paola arrivò all'obitorio poco prima che chiudessimo la cassa di Fortunato Rossi detto Beppe, si chinò su di lui e gli mise con tenerezza infinita un fiore all'occhiello: un garofano rosso appunto. Vedi Maresco, prima che quel fiore ci fosse rapinato "da quelli", come avrebbe detto Beppe, era roba nostra, prima di allora, ogni Primo Maggio, io compravo un mazzo di garofani e andavo casa per casa a dare, insieme a ciascuna copia dell'Unità, un fiore. Mi ricordo di averne comprati (e distribuiti) 60 una volta, e sono sicuro che anche Paola (che ai fiori era assai sensibile) provava il mio stesso disappunto, nel vedere adornarsi di garofani rossi proprio quei tracotanti cafoni che all'epoca fischiavano Berlinguer al loro congresso, e che ci stavano covando le uova da cui sarebbero usciti Berlusconi e limitrofi tirapiedi (o raccattacuregge come sempre Beppe avrebbe detto). Mi ricordo lucidamente, come fosse accaduto ieri, di aver avuto un momento di perplessità davanti a quel gesto d'affetto di Paola per lo Zio Beppe, di essermi domandato: "Come, un garofano?" Ma poi capii che Paola, ponendo all'occhiello di Beppe quel fiore rosso, mandandolo a far ultima compagnia a Fortunato Rossi detto Beppe, uomo semplice, onesto, lavoratore e comunista prima di tutto e senza dubbio, si era semplicemente ribellata ad uno schema di cui eravamo prigionieri, si era naturalmente riappropriata del "nostro" garofano rosso. Pensavo di raccontarti questa cosa la prima volta che ci fossimo incontrati, ma mi è venuto da scriverlo. E, vedi che viziaccio hanno i giornalisti? Sono partito per scriverti una mail ed ho finito per tirare giù un articolo. E sai che c'è Maresco? Ho deciso di pubblicare questa cosa, nata da un incrocio di comunicazioni intime, familiari, "nostre". Perchè? Ma perchè ho pensato che Beppe e Paola, Zio e Nipote (che non ci sono più da ventidue anni e da una settimana), erano persone simili: dirette e trasparenti, persone delle quali, noi che restiamo, possiamo raccontare qualche breve tratto di vita, con nostalgia ma senza tristezza, con licenza di esserne orgogliosi. Un abbraccio.


garofano rosso piccolo

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