E’ quindi avvenuto che ieri, nel più grande teatro riminese, si sia tenuta una assemblea affollatissima degli albergatori di tutta la riviera adriatica, nessuna località esclusa. Quindi non più solo Rimini ma tutta la costa. Il messaggio è stato chiaro e determinato. Non ci fidiamo più della politica, è stato il laconico finale di ogni importante intervento. Gli albergatori hanno quindi indetto gli “Stati Generali” per il prossimo mese di novembre. In quella occasione non nascondo che si possano prendere iniziative traumatiche, per il mondo della politica, ed eclatanti per il mondo del Turismo. Gli albergatori non hanno chiesto facilitazioni economiche o piccoli interventi clientelari ma una rivisitazione generale del fenomeno turistico con la certezza che questo settore meriti più attenzione di quella di cui attualmente “gode” (si fa per dire). Ed un ulteriore grave avvenimento si sta presentando ai cittadini, albergatori e clienti, nelle pieghe della finanziaria 2005: la resurrezione di in deceduto di cui nessuno sente la mancanza, la tassa di soggiorno. E mentre una volta tale balzello era contenuto in cifre relativamente modeste, che variavano in conseguenza della categoria alberghiera prescelta e comunque sempre inserite nel prezzo globale, così come avviene per l’Iva, ad esempio, per la nuova Tassa di Soggiorno si prevede una imposizione che può arrivare al 5% del conto alberghiero. Tale tributo, incassato dagli albergatori che divengono sostituti d’imposta, ma pagato dal cliente, presunto nababbo, va a beneficio dei comuni dove l’attività turistica si svolge. Un bel regalo, in linea teorica per le amministrazioni, ma un grave danno per il turismo in generale già gravato da una Iva al 10%, la maggiore a livello europeo e forse mondiale. Questa apodittica spensierata punitiva richiesta ha molti padri, di ogni schieramento politico. Tale norma sembra essere fortemente voluta dai comuni turistici di alta valenza culturale quali Firenze, Roma e Venezia. Per il turismo balneare sarebbe una botta esiziale, per l’isola Verde & Blu un peso insopportabile anche perché aggiunto ai costi del traghettamento e, non ultime, alle modalità del traghettamento che ora avviene come se vivessimo in un paese terzomondista. Aggiungo una seconda notizia, di pari gravità. Il Presidente della R.D.A, (associazione di operatori turistici tedesca che opera solo con i Pullman) il Signor Richard Eberhardt, ci ha informati che i Bus che hanno scelto l’ Italia quest’anno sono stati 200.000 ( duecentomila ) in meno che lo scorso anno. Mi sembra superfluo ricordare che fra quei Bus che non sono venuti in Italia ci sono anche quelli che erano destinati all’ Elba. Forse il costo del traghetto ( quasi un milione di vecchie lire a tratta ) pare loro eccessivo e non più accettabile. La Camera di Commercio di Livorno, alla quale avevamo inutilmente chiesto aiuto, ci ha risposto che dei Bus all’Elba non gliene può fregar di meno essendo la loro attenzione dedicata a settori più importanti. Allora cosa paghiamo a fare le tasse camerali e l’ Iva se la risposta alle legittime richieste degli albergatori è sempre e solo NO ? La terza notizia nasce dalla seconda. Il Presidente della RDA ci informa che il costo del parcheggio dei bus (e nel nostro caso dei traghetti) non è più accettabile in quella misura e che va ridimensionato. Nonostante ciò i Comuni Italiani turisticamente interessati, stanno tutti aumentando i costi dei parcheggi Bus (Firenze e Roma in testa). Concludendo: Tutti gli amministratori, in senso ampio, auspicano il Turismo quale elemento salvifico di ogni economia mentre, nei fatti, lo affossano con ogni mezzo. Gli Amministratori stanno al Turismo come la Sabbia sta all’Agricoltura. Un caro saluto sabbioso, che la sabbia non manca, dalla cara Rimini.
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