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CONVEGNO MARE 3 In venti anni persi 214 mila metri quadrati di spiaggia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 29 ottobre 2004

La relazione sullo stato dell’ambiente in Toscana è stata quest’anno tutta dedicata al mare e all’ambiente marino e costiero. Fresco di stampa, il volume “Segnali ambientali in Toscana 2004” realizzato dalla Regione è stato presentato e distribuito oggi nel corso della conferenza regionale straordinaria sul mare che proseguirà fino a domani a Portoferraio, all’isola d’Elba. Centocinquanta pagine di appunti, note e grafici frutto di attenti monitoraggi, con un capitolo dedicato anche all’economia del mare e della costa: industria, turismo, pesca, trasporti ed agricoltura. Eccone alcune pillole. Idoneità alla balneazione. La Toscana dispone di una serie storica di dati informatizzati: 14 anni di campionamenti completi eseguiti dal 1990 al 2003. In questi anni diverse province hanno registrato la totale idoneità (100 per cento): Massa Carrara nel 1998 e 1999, Lucca durante la stagione 1997, 1998, 1999, 2000 e 2003, Pisa dalla stagione 1997 all’attuale, Grosseto nel 2000 e 2001. Durante la stagione 2003 solo 8 punti sui 372 campionati non hanno raggiunto le condizioni per essere dichiarati idonei alla balneazione (tre in provincia di Grosseto, non comunque perché inquinati ma in quanto sottocampionati a causa di lavori straordinari di manutenzione della battigia). Per quanto riguarda i divieti permanenti, in base ai risultati dei controlli mensili, in questi anni ne sono stati rimossi ben 6, mentre altri 2 hanno subìto una significativa diminuzione del tratto interessato. Qualità batteriologica. Le indagini fanno registrare una situazione sostanzialmente immutata negli ultimi anni con il 92-94 per cento in classe “eccellente”, il 3-5 per cento in classe “buona” e il 2-3 per cento in classe “scarsa”. Erosione costiera. Nel tratto continentale, dalla foce del fiume Parmognola a quella del fiume Chiarone, la costa toscana si estende per circa 330 chilometri, a cui si aggiungono circa 250 chilometri della parte insulare. La costa sabbiosa continentale è di circa 200 chilometri, circa 67 dei quali (il 35 per cento) è interessato a fenomeni erosivi. Negli ultimi 20 anni il litorale toscano ha perso complessivamente circa 214 mila metri quadrati di spiaggia. Nuove specie. Anche in seguito ai cambiamenti climatici nuove specie “alloctone” sono state registrate con sempre maggiore frequenza nel mare toscano. Tra gli invertebrati si segnala una medusa originaria dell’Oceano Pacifico che appartiene al gruppo delle “sea wasps” australiane e che sciama in grande quantità. C’è un bivalve originario delle Filippine che, sfuggito ad allevamenti, sta sostituendo la vongola verace nostrana. Tra i crostacei si segnala il brachiuro, di origine atlantica, che sta rapidamente invadendo il Tirreno. Nelle lagune e negli stagni costieri abbondano il gambero rosso della Louisiana e il castorino. Anche lungo il litorale la diffusione di specie esotiche costituisce un fattore di forte criticità, soprattutto per l’impatto esercitato sulla vegetazione dunale e retrodunale e sulla relativa fauna. Lagune e zone umide. “Segnali ambientali” passa in esame le condizioni delle varie aree presenti in Toscana (Lago di Massaciuccoli, Lame di San Rossore, Palude della Diaccia Botrona, Palude di Scarlino, Palude della Trappola, Laguna di Orbetello, Lago di Burano). Li esamina sulla base di cinque grandi cirticità: eutrofizzazione, salinizzazione, interrimento, specie alloctone e ricambio idrico. Tutte e cinque si registrano a Massaciuccoli, mentre altrove si segnalano solo uno o due fattori di crititicità.


mareggiata alla Biodola maestrale

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