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A Sciambere degli zeri a pane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 27 ottobre 2004

Scrive l'amico K.G.: "Pensierino della sera: L'evidente contrasto tra tra la dichiarata e berciata fame della pasciuta sull' isola degli sfigati e la sommessa e atavica fame di gran parte del mondo si spiega con l' uso scorretto, oltre che delle risorse, anche delle parole: la signora chiappe bianche aveva solo appetito". L'acuta osservazione potrebbe già costituire un "A Sciambere" ma ci ha fatto venire in mente il noto episodio della regina di Francia che saputo della sollevazione del popolo per la mancanza di pane disse: "Che mangino delle brioches!". Poi dalla storia con la testa coronata siamo rimbalzati ad un racconto di una signora isolana che non c'è più, che anni fa ci narrava del tempo di guerra: "Il mi' marito s'ingegnava - diceva - andava a pesca', mi ricordo di ave' mangiato gli zeri come che se fossero pane, gli zeri a pane...". Ce la vediamo ancora davanti, paziente davanti al microfono, rispondere alle domande con un po' di affanno, raccontare la sua fame ironizzando un poco, educatamente, lei che non aveva finito le elementari, lei che da quest'isola non si era mai mossa. E' allora, ripensando a quella lacrimante grulla profumatamente pagata per avere appetito ai tropici, abbiamo pensato che la fame (e l'appetito) possono perfino rivelare la dignità di una persona (sempre che ce l'abbia).


zerro zero pesci mare

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