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DS: il Regolamento Urbanistico di Portoferraio va azzerato

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 26 ottobre 2004

Il Direttivo dei Democratici di Sinistra di Portoferraio, riunitosi venerdì 22 ottobre, ha esaminato, anche alla luce delle recentissime sentenze del Tribunale amministrativo della Toscana, la questione relativa al Regolamento urbanistico ereditato dalla precedente Amministrazione di centro destra e alle istanze di concessione edilizia che, sulla base delle norme contenute in tale Regolamento, sono state da tempo presentate da numerosi cittadini. I Democratici di sinistra ritengono che, allo stato delle cose, l’unica scelta opportuna da compiere con sollecitudine, in primo luogo nell’interesse degli stessi cittadini, sia quella di un azzeramento completo del Regolamento. Tale scelta, infatti, coerente con la posizione più volte sostenuta da tutte le forze del centro sinistra nella precedente legislatura e nel corso della campagna elettorale, eviterebbe innanzi tutto alla Amministrazione di rilasciare concessioni edilizie illegittime e quindi ai beneficiari di tali concessioni di trovarsi un domani in situazioni di grande incertezza e di rischio reale di annullamento delle concessioni ottenute. Che lo strumento urbanistico confezionato dalla passata Amministrazione presenti gravi ed insanabili vizi di illegittimità, è un dato che dobbiamo ormai considerare acquisito. E’ lo stesso TAR che, pur pronunciandosi su situazioni riferite a singoli cittadini, dichiara esplicitamente e senza possibilità di equivoci la illegittimità del Regolamento nel suo complesso, in conseguenza delle gravi anomalie del procedimento seguito nella fase della sua definitiva approvazione. Nello stesso senso si sono espressi autorevoli studiosi della materia, tra cui lo stesso consulente del Sindaco. I Democratici di sinistra ritengono quindi che una Amministrazione comunale, consapevole delle evidenti irregolarità di un proprio Regolamento, abbia il dovere politico e morale, a tutela anche dei propri cittadini, di non darne attuazione. Un diverso comportamento esporrebbe l’Amministrazione e gli stessi cittadini interessati a rischi che certamente è bene non correre: non si può dimenticare infatti che è tuttora in corso una indagine da parte della Magistratura penale. Il percorso che i D.S. propongono è quello di una variante al vecchio Programma di fabbricazione, che con l’annullamento del Regolamento urbanistico ritornerebbe in vigore, o, in alternativa, uno stralcio di nuovo Regolamento urbanistico. Tale variante, che in base alla legge regionale n°5 del 1995 può essere definitivamente approvata nel giro di pochi mesi, o lo stralcio di Regolamento urbanistico, dovrebbero contenere esclusivamente alcune scelte essenziali ed urgenti per la città, tra cui in particolare quelle relative alla prima casa, all’ampliamento degli edifici esistenti e al reperimento di aree per le cooperative edilizie.


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