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A Sciambere dell'indigeno

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 20 ottobre 2004

Orbene, ci sia consentita un'autocitazione (che non è, come pensa l'Assessore, una penitenza che Tarzan si infligge percuotendosi con la nota scimmia), in un libercolo dato alle stampe anni fa avemmo a scrivere, se non andiamo errati: "..l'Elba è una frazione di Meridione dove incidentalmente e non ovunque si parla toscano ..". L'affermazione derivante da un (modesto) studio delle usanze, delle parlate e più generalmente della cultura popolare delle genti elbane, ci pareva, come dire, già un po' forte, ma vediamo che i colleghi di Elbapocket, utile rivista da cui è tratta l'immagine qui a lato riprodotta, l'hanno messa giù molto più dura. Vediamo infatti effigiato nella foto un signore appena disceso dalla canoa su uno dei nostri litorali, che non vorremmo fosse preso da ignari visitatori dell'Elba come un tipico esemplare dell'indigeno insulare, poichè in tal caso a seconda della interpretazione della foto e delle cause della colorazione della epidermide del modello, o maturerebbero la convinzione di una scarsissima propensione del nostro popolo all'uso del sapone, o collocherebbero le radici dell'elbanità (per dirla con il Reverendo Lorenzo Marchetti) molto più a meridione di quanto facevamo noi. E' vero che anche l'Elba, come il resto d'Italia sta diventando multietnica (a noi questo piace assai e i legaioli si dirigano pure in quelle valli corporee dove il sol non batte) ed è vero che siamo destinati nel giro di poche generazioni a diventare molto più colorati, tuttavia l'immagine ci pare un po' troppo anticipatoria. Peggio ancora sarebbe poi se l'attenzione dell'allogeno si spostasse sullo sponsor (Toremar) e lo collegasse con il natante che si scorge, deducendo che, in luogo che le confortevoli navi che in realtà solcano il canale, per venire all'Elba occorre prendere la piroga.


Toremar copertina

Toremar copertina