Leggo la lettera inviata al vostro giornale dal Prof. Franco Cambi relativa al Progetto “Cittadella Scolastica”. Trovo la lettera molto accorata, un po’ retorica e, nelle esortazioni, in ritardo di diversi anni. Ora la nuova Amministrazione e alcuni cittadini, come il Prof. Cambi, si sono accorti che sarebbe stata una buona cosa fare di quell’enorme spazio una Cittadella Scolastica. Vorrei tanto sbagliarmi, ma credo che per tale realizzazione sia ormai troppo tardi… Questa ipotesi, che il Prof. Cambi definisce come “una delle cose più intelligenti che si potevano fare”, era stata vanamente percorsa nel 2001 (ma quello spazio era vuoto fin dai tempi della Giunta Fratini…): nel 2001 non fu data alcuna risposta da parte di chi doveva disporre di quegli spazi, né all’Amministrazione Comunale, né a quella Provinciale e neppure alla Comunità Montana. Ai vari Enti, per le proprie necessità, è stata via via concessa una parte di quell’enorme struttura, riducendone di volta in volta nella sua frantumazione il valore e la concreta possibilità di costituire una Cittadella Scolastica, che sarebbe potuta diventare “fiore all’occhiello” per Portoferraio e l’Elba tutta, con aule spaziose, refettori, cucina interna, impianti sportivi con piscina, teatro, palestra, foresteria per gli insegnanti... una Cittadella che sarebbe potuta diventare stile ed esempio di piena integrazione e razionalizzazione dei servizi anche per Comuni fuori dall’Elba… si sarebbe anche potuto utilizzare tale struttura nel periodo estivo per ospitare gruppi di studenti e ricercatori in stage… Ma ora, davvero, è rimasto ben poco per un progetto così ambizioso. A malapena, con ciò che è rimasto libero, ci si potrebbe inserire il Liceo, per il quale la competenza delle strutture rimane alla Provincia. Già nel 2001 e nel 2002 i ragazzi del Liceo dimostrarono in piazza e si incontrarono con me, allora Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Portoferraio. Convocai all’epoca un incontro presso il Liceo con tutti gli Amministratori dei Comuni Elbani: solo Porto Azzurro con Pesciatini e Capoliveri con Morosi furono presenti, come se il problema del Liceo, con i suoi ambienti saturi e la sua composizione strutturale fuori dal tempo, non fosse un problema di tutti i Comuni elbani. Ci sono stati diversi incontri con l’allora Assessore Provinciale, Vice-Presidente della Provincia, Prof.ssa Carla Roncaglia, che mi confessò, sconsolata, la sua impotenza: alla sua richiesta di disporre di uno spazio all’ex Finanza neppure fu data risposta. Oggi la Polizia di Stato non è più “costretta” in alcuni spazi angusti al piano terreno del Municipio di Portoferraio, sobbarcata di tutti i problemi logistici inerenti l’emergenza. La Guardia di Finanza, l’Ufficio delle Entrate, la Forestale, il Catasto e altri, ora si sono assestati in quello spazio e se qualcuno riuscirà a farli traslocare… tanto di cappello! Ma ci credo poco… Ed al Parco, ultimo arrivato, e ai suoi Dirigenti, si vuole dare la responsabilità di impedire che i nostri ragazzi diventino più colti, aggiornati e formati. Il Prof. Cambi non si è forse accorto che lì è già pieno e che il Parco (forse) riempirà solo l’ultimo vuoto. Personalmente conosco poco i Dirigenti del Parco e un futuro, possibile, mio giudizio positivo rimane sospeso fino al momento in cui non vedrò ricadute concrete inerenti le attività del Parco sul territorio elbano. Ciò detto, rimango convinto che colpevolizzarli per una paventata, futura, “assenza dei quadri professionali necessari al funzionamento dell’isola”, mi sembra francamente eccessivo! Apprezzo il calore con il quale il Professore abbraccia la causa della Cittadella Scolastica, ma avrebbe avuto più valenza e credibilità se così si fosse espresso anni addietro quando ancora era tutto da decidere e (forse) saremmo stati in tempo. Forse qualche anno fa una mobilitazione avrebbe dato dei risultati: ma gli accorati appelli sui giornali, le interviste televisive, il preciso orientamento dell’allora Comitato Genitori, le richieste dell’Amministrazione Comunale, non sortirono alcun effetto. Non so se se il risultato nullo sia dovuto ad un’ipotesi troppo all’avanguardia per essere concretamente realizzata, o per quel “menefreghismo” che ci contraddistingue e che difficilmente ci fa mobilitare… Scrivere si scrive tanto e si fa molto per apparire, ma spesso è solo esercizio di grafia e emissione di fumi. E’ tipicamente elbano sprecarsi nei “bisognerebbe”, ma poi, alla fine, “che ci pensino un po’ gli altri!”
ex finanza