Fare turismo all’Elba: mera esortazione d’intenti. Nel vocabolario dell’imprenditore elbano campeggia l’espressione «fare sistema». Definizione: clausola esortativa densa di buoni propositi, che a ondate cicliche pervade il sentire comune della classe dirigente elbana e che puntualmente, data la sua natura inflazionistica, contraddice se stessa e i suoi declamatori intenti rivoluzionari. L’interrogativo: quando ai proclami seguiranno i fatti? Il turismo dell’isola d’Elba si è confrontato, questa stagione, con un trend drammaticamente al ribasso. Gli enti, le associazioni, preposte alla promozione del nostro territorio devono prenderne atto tracciando nuove strategie che possano risollevare l’intero comparto. Strategie che passano, oltre che attraverso la tutela del nostro territorio, per un’organica e moderna campagna promozionale. Il marketing e la comunicazione rappresentano, insieme alla qualità dei servizi, le risorse sulle quali investire. Partiamo dalle piccole cose. Il sito internet del Consorzio Elbapromotion dà prova di spiccate propensioni nazionalistiche difendendo l’orgoglio della lingua italiana. «Niente altre lingue, se il turista straniero intende arrivare all’Elba, che s’impari l’italiano». Spicca la finestra «Prenota la tua vacanza». Click. Si materializza il numero di telefono dell’Agenzia Ilva, l’Associazione degli Albergatori Elbani. Tutto da rifare. Non è possibile prenotare on line. Tuttavia Elbapromotion ricorda che suo precipuo intento è quello di «rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato in materia di promozione turistica». Per fortuna. Altra storia: il sito dell’Associazione Albergatori Elbani. Una spoglia lista degli alberghi e dei residence elbani si presenta al cospetto del turista in cerca di sistemazione, ma alcuna voce degli hotel rinvia a una schermata più dettagliata, nessuna foto aiuta l’aspirante turista nella sua scelta. E’ impossibile un rinvio all’albergo eventualmente prescelto. E’ un sito che non svolge alcuna funzione. Per finire il sito dell’Apt, l’Agenzia per la promozione turistica dell’Arcipelago propone un link all’aeroporto di La Pila. Niente fantasie, si tratta di un numero di telefono e una sbrigativa descrizione delle tratte. Niente di più. Urgono nuove idee, servono strategie al passo con i tempi. Con circa 20 mila euro annui si può costituire un ufficio stampa che gestisca l’immagine dell’Elba in Italia. Con 15 mila euro si vede assicurato il medesimo servizio in Svizzera. Va da se che organizzare un network di uffici stampa tale da coprire gran parte della clientela europea dell’Elba non sembra rappresentare un costo eccessivo. Occorre predisporre un portale multimediale unico per l’Elba che risponda in più lingue alle varie esigenze del candidato turista: dal viaggio, alla sistemazione in albergo, dal noleggio auto a svaghi e attività grazie al quale la prenotazione on line diventi una realtà. Indispensabile un contact center in grado di rispondere continuativamente durante l’anno alle varie richieste che per telefono o per mail potrebbero arrivare sull’offerta turistica dell’Elba. Di lì si potrebbe pensare alla creazione di un condiviso database per riunire i nominativi di coloro che nell’Elba hanno investito scegliendola come meta delle loro vacanze, passaggio obbligato nell’ottica del lancio di una newsletter per non perdere e fidelizzare, anche dopo la fine della propria vacanza, la «risorsa turista». I cosiddetti accordi di co-marketing, vale a dire un reciproco sostegno tra diversi marchi nei settori del marketing e della comunicazione rappresenterebbero un’ulteriore volano di promozione del nostro territorio. Sono, quelli passati in rassegna, strumenti al servizio del turismo e dell’imprenditore turistico di oggi che hanno nell’organicità e nel credo nella volontà di «fare sistema» presupposti ineludibili. Il rispetto del nostro territorio, la tutela del nostro ambiente rappresentano priorità che Sergio Galli ha recentemente, e a ragione, rimarcato ma non possiamo oltremodo permetterci di sprecare, nelle politiche legate al marketing e alla comunicazione, risorse in maniera disorganica senza aver predisposto accurate strategie per il futuro. Oggi serve focalizzare l’attenzione sul termine «fare», agire, progettare.
Mare capo bianco tra cespugli