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Il Turismo nel Mediterraneo, secondo Bruno Paternò

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 13 ottobre 2004

(Anche noi siamo nel Mediterraneo dato che il Tirreno non è un mare a sé stante come molti assessori credono) Il 4 di ottobre ho partecipato alla presentazione dei piani turistici del Marocco e della Tunisia, tenutasi a Rimini, presso la Camera di Commercio. Il titolo del convegno era : “ Fare Business in Marocco e Tunisia per le imprese della filiera del turismo”. Come potete ben vedere a Rimini non solo si fa turismo vero ma si cerca di entrare anche nei Turismi degli altri, come fornitori di strumenti (attrezzature ) e know-how. I Paesi menzionati erano rappresentati dai rispettivi Ambasciatori e dai responsabili dei rispettivi Ministeri del Turismo, tanto per dire l’importanza che il Turismo ricopre nelle loro economie ed ormai anche nel loro stile di vita che, poco alla volta, si sta evolvendo in maniera “occidentale”. Il che, visti gli avvenimenti di pochi giorni or sono, ci tranquillizza e ci conforta nel concetto che , comunque, Turismo sia sinonimo di Civiltà, come da lustri vado invano raccontando nelle piazze, nelle barbierie e nei bar dato che gli “addetti ai lavori” ascoltano solo la loro spocchiosa mancanza di informazioni e di volontà operativa. Tunisia : un quinto della Forza Lavoro di quel paese è occupata nel fenomeno turistico, in forma diretta ed indiretta. Trenta centri di Talassoterapia e Terme perfettamente attrezzati , Casinò per chi vuol giocare ( nella Mussulmana Tunisia !!! ) campi da golf che arrivano al mare, navigazione da diporto, cultura e storia nonché, assicurano gli Ambasciatori, sicurezza e tranquillità garantiti. Gli alberghi, ça va san dire, sono nuovissimi e modernissimi, costruiti, il più delle volte, da imprese italiane. La Tunisia, che oggi conta già su cinque milioni di turisti l’anno, vuole entrare entro il 2010, fra le prime dieci destinazioni turistiche mondiali con 10 milioni di Ospiti l’anno. Il Marocco ha gli stessi intendimenti e sta impegnando le migliori risorse per seguire l’esempio della Tunisia e conquistare, lei anche, il mercato italiano per primo e contestualmente quello europeo. Ed un triste sorriso mi corre sul viso pensando al nostro aeroporto per alianti, al campo da golfi di 9 buche ( campo parrocchiale ??? ) al monopolio dei traghetti ed al loro costo folle nonché al disservizio che detto mezzo offre ai suoi clienti, alle mille difficoltà che il mondo dell’imprenditoria turistica trova ad ogni piè sospinto. Tutti dicono che il turismo è la vita dell’isola verde & blu ma nessuno ha l’onestà intellettuale per fare in modo che questa facile e comoda affermazione divenga una solida realtà, salvaguardata e proiettata nel futuro. La pochezza dei mezzi messi a disposizione testimonia quanto dico. Lo spirito persecutorio di alcune realtà politiche e sociali fanno il resto, l’inadeguatezza delle attenzioni politiche completano la pratica turismo. Un cordiale saluto da Hammamett


spiaggia tunisina

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