Cenni storici. La maggiore industria mineraria degli Etruschi è quella dell’estrazione del ferro all’Elba. Industria davvero grandiosa, se rapportata ai tempi. All’apice della potenza, nel VII sec. a.C., almeno all’inizio essi si limitano ad estrarre in loco il minerale allo stadio di spugna grezza. L’ulteriore lavorazione ( fucinatura) in masselli e prodotti finiti avviene a Populonia poi rasa al suolo dai Romani. Di Populonia, ai tempi di Stradone( morto nel 24 d.C.), restano rovine di templi ed umili case di lavoratori del ferro. Periodo imperiale (30 a.C.-476 d.C.) Nulla sappiamo sulla lavorazione del minerale neppure nell’alto medioevo fino al conflitto fra le repubbliche marinare. 1137. Pisa conclude un trattato con Genova ed avanza diritti sulle miniere dell’Elba. 1192. Sotto il dominio di Arrigo VI., si ha una legislazione del diritto sulle miniere. 1290. Genova caccia dall’Elba i pisani che la riconquistano dieci anni dopo e ne hanno il possesso fino al 1399 quando Gherardo d’Appiano dà origine ad un nuovo Principato di Piombino indipendente da Pisa. 1413. Paolo Guinigi, Signore di Lucca, scrive a Paola, vedova di Gherardo d’Appiano, per formalizzare l’estrazione del ferro. 1543. Cosimo I° dei Medici ottiene ” l’Appalto Generale delle Vene dell’Elba” fino al 1559. 1603. Muore Jacopo, i nuovi Signori di Piombino sono i Ludovisi. 1635. Niccolò Ludovisi stipula una convenzione con i fratelli Rinuccini di Firenze per l’appalto della produzione di ferro a Rio. 1745. Muore Maria Eleonora , ultima dei Ludovisi . Signore di Piombino è Gaetano Buoncompagni. 1801. La Francia occupa l’Elba, la produzione del ferro riprende dopo qualche anno di inattività. 1802. La Francia si annette l’Elba. 1805. Muore Antonio Boncompagni e lascia le miniere al figlio Luigi. 1809. l’Elba è incorporata nel Dipartimento del Mediterraneo facente parte del Governo della Toscana retto da Elisa Baiocchi, principessa di Piombino e Lucca, sorella di Napoleone. 1809. Pierre Joseph Briot , commissario generale dell’Elba (il fondatore, secondo alcuni storici, della Carboneria in Italia), riscontrati abusi nell’esportazione dei minerali, ne fa sospendere l’escavazione. 1809. L’impresa Boury et Chevalier ottiene la concessione per 25 anni. 1814. Napoleone, esiliato all’Elba, ha la proprietà sulle miniere. 1814. Il Principato di Piombino si riunisce al Granducato di Toscana. 1814. Il Governo granducale torna in possesso delle miniere e ne concede lo sfruttamento alla “Amministrazione Imperiale e Reale delle Miniere e Magona”, una Regìa mista composta da un commissario regio e tre azionisti privati (Luigi Morel de Bouvine; Sebastiano Kleiber ; Cesare Lampronti). La concessione scade a dicembre del 1828. 1835. Il Granducato riunisce stabilimenti della Maremma e miniere elbane in una nuova azienda, la “Regia Amministrazione delle Miniere e Fonderie del Ferro”. 1851. Stipula del contratto col Banco Michelangelo Bastogi & Figlio, di Livorno, intitolato “Regia Amministrazione cointeressata delle RR. Miniere e Fonderie”. La richiesta di minerale è forte. Si modernizzano gli impianti, il minerale è trasportato sui vagoncini fino al pontile di caricamento, entra in funzione la laveria per gli scarti. La produzione cresce (60 mila tn. annue). 1871. Le Miniere dell’Elba, del Giglio, della Baggiana e gli stabilimenti della Maremma sono affittati dalla Banca generale. 1897. Il Governo promulga il “Capitolato d’affitto delle Regie Miniere dell’ Elba; dei terreni ferriferi dell’Isola del Giglio e delle Fonderie di Follonica”. Fissate le condizioni per cedere attività e terreni demaniali all’industria privata, nel quadro di un programma che prevede, fra l’altro, lo sfruttamento in loco dei minerali dell’ Elba. Il cav. Ubaldo Tonietti ha in affitto le miniere. 1899. Nasce l’ Elba S.p.A. 1899. A Portoferraio si inaugura il complesso siderurgico Ilva ( 3 altiforni a coke per produrre ghisa e 2 convertitori Bessemer per l’acciaio, circa 2000 dipendenti). La produzione di ghisa nel 1902 è di 30 mila tn., nel 1910 arriva a 200 mila tn. 1916-1920. Crisi causata dalla guerra, calo della produzione ( 44 mila tn. nel 1918), l’acciaio non viene più lavorato. 1924. Nasce la “Società Concessionaria delle Miniere dell’ Elba”. 1931. La Società Ilva assorbe la “Società Concessionaria delle Miniere dell’Elba”. 1939. La Ferromin rileva la concessione (i dipendenti variano dalle 600 alle 800 unità). Cinque anni dopo scendono a 267. 1949. La Montecatini subentra alla Ferromin. Nel 1952 i dipendenti sono 742, nel 1961 sono 580 oltre a 200 addetti alle imprese di trasporto. 1971. L’Italsider ottine la concessione delle miniere fino alla fine del 1980. 1981. Subentra la Nuova Italsider fino al passaggio del complesso demaniale alla Fintecna, società liquidatrice dell’Iri. Attualmente la concessionaria si chiama Eritecnica (ex Iri).
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