Ci troviamo finalmente, martedì, a discutere pubblicamente sui rifiuti: è stato un grave errore aver separato - in questi mesi - la fondamentale questione del “Che Fare” per migliorare lo smaltimento e la pulizia dell’ isola da quella sulle nomine di chi dovrà dirigere ESA, la Società che di rifiuti si occupa e si dovrà occupare in futuro in maniera diversa. L’ assenza di un’idea comune sulla concreta gestione dei rifiuti solidi urbani ha reso più difficile la stessa discussione sulle nomine, caricandole di un valore assoluto che non hanno. Che fare allora? Siamo sicuri di avere tutti le stesse idee, all’ Elba per la gestione della questione rifiuti? Temiamo di no, per questo sarà opportuno metterci d’ accordo, e per farlo si può partire da Portoferraio, che oggi è Esa, di fatto. Brutalmente: vogliamo ridurre o no la quantità da smaltire vietando imballaggi e plastica in entrata all’ Elba? Vogliamo investire sulla differenziata spinta, allargando e migliorando il “porta a porta”? (a proposito, all’ attuale raccolta differenziata corrisponde anche un conferimento differenziato? Se sì, dove , a quali aziende?) Vogliamo realizzare gli insostituibili impianti di raccolta e gestione degli inerti, del legno esausto, dei rifiuti speciali (eternit-amianto in primis) o no? Il “rewamping” (sistemazione funzionale?) del Buraccio, prevede anche un impianto di compostaggio, aree di stoccaggio dei materiali o si pensa di non farlo? Siamo o no convinti delle potenzialità del riciclo quale nuovo comparto produttivo, in grado di produrre anche occupazione? Se si, dove localizziamo gli impianti, e quali? Che tipo di gestione si pensa di fare della discarica? Che benefici, in termini di ripristino ambientale, si prevedono per il territorio che la ospita? La stessa questione del passaggio da tassa a tariffa, con lo spostamento di costi dall’ Ente Pubblico ai cittadini e alle aziende, in situazioni di crisi evidente, può essere decisa – riteniamo - solo in condizioni di calo della quantità di rifiuti prodotti, in modo da lasciare almeno immutato il costo finale, in una prima fase.. Come si vede è su tali questioni irrisolte, che hanno a che fare con la stessa qualità turistica dell’ Elba (come ricordava molto opportunamente il Presidente del Consorzio Costa del Sole, Sergio Galli), che occorre trovare un piano d’ azione condiviso, piano che preveda, a nostro parere, anche la pulizia delle spiagge libere, dei bordi strada, in prospettiva delle stesse isole di Pianosa e Capraia E’ su questo che sarebbe meglio si esprimessero i candidati alla gestione dell’ ESA e i Comuni, in merito ad esempio all’ inosservanza della legge che obbliga gli Enti Pubblici ad almeno il 30% degli acquisti da materiali di riciclo, alla necessità di regolamenti edilizi che obblighino al conferimento degli inerti, al destinare al controllo della pulizia del territorio delle risorse umane.
cassonetto a Portoferraio