Non pensiamo che quanto ha affermato Luca Simoni ai microfoni dell'emittente locale, in ordine alla vicenda delle citazioni in giudizio di diversi soggetti (tra i quali, anzi primo, Elbareport) dia opportunità di una organica risposta. Ma qualche schematica annotazione sul punto ci pare doverosa: 1) L'ex-presidente della C.M. in una diretta comunicazione telefonica nel pomeriggio di mercoledì 6 ottobre ci ha assicurato che non era sua intenzione citarci, dal che dovremmo desumere che l'iniziativa di inserire Elbareport tra i citati sarebbe stata assunta dal legale (fatto che non ci pare molto verosimile); 2) Nell'atto di citazione, nel quale ci si dilunga molto sulle pretese offese all'onorabilità della Comunità Montana, non abbiamo trovato traccia di una diretta citazione del passo sul "colossale ammanco" che avrebbe determinato Simoni ad adire alle vie legali (e pure questo ci pare strano); 3) Simoni ha assimilato la medesima espressione "colossale ammanco" all'accusa di aver sottratto a proprio vantaggio dei fondi pubblici dicendo peraltro che chi fa il giornalista avrebbe dovuto sapere l'esatto significato del termine usato da Legambiente in un suo comunicato pubblicato da Elbareport. Orbene di questa parola il De Mauro dà la definizione "somma di denaro mancante per un errore contabile o per appropriazione indebita" ed il dizionario Garzanti recita le stesse esatte parole, aggiungendo però come sinonimo "mancanza". Quindi se "ammanco" poteva anche essere termine usato impropriamente, il lemma non significa automaticamente "furto", ed è evidente sia dal tono e che dal contenuto dell'articolo, che chi lo ha steso non aveva intenzione alcuna di accusare una distrazione dei fondi a beneficio dei patrimoni degli amministratori, bensì di denunciare una inefficienza amministrativa che era ed è sotto gli occhi di tutti. Conoscendo come si muove Legambiente se l'associazione avesse avuto notizia di un vero e proprio reato si sarebbe rivolta prima alla magistratura che ai giornali.
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