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Rinascita Riese ed il suo voto per Alessi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 06 ottobre 2004

La difficile ascesa di Alessi alla carica di presidente della Comunità Montana ha avuto finalmente una positiva conclusione grazie al raggiungimento di un quorum di misura, frutto, più che evidente, di faticosi compromessi, giocati all’interno dello schieramento di centrosinistra con pericolosa determinazione. Di tutto questo è prova molto attendibile anche la ricorrente insistenza a cui è dovuto ricorrere il neopresidente col dichiarare l’autosufficienza della sua compagine e la conseguente aleatorietà di consensi “aggiuntivi” come quelli, tanto per intendersi, che provengono dalla formazione “politico ereticale” Rinascita Riese. La cosa non meraviglia più di tanto alla luce dell’ostilità, ricambiata, che i ds riesi nutrono nei suoi confronti, e in considerazione della influenza che i medesimi hanno potuto esercitare all’interno della risicata maggioranza di centrosinistra, in Comunità Montana. Ma la cosa riveste una importanza marginale. Quel che si intendeva perseguire con quel voto era la semplice elezione di Danilo Alessi: si trattava di un voto mirato a una persona degna di stima, la cui candidatura sembrava non dover sfondare per i contrasti e i veti che stavano paralizzando la Comunità Montana. Infatti, con un suo comunicato ufficiale Rinascita Riese si era già dichiarata favorevole alla elezione di Alessi, tanto che a quel comunicato aveva fatto seguito una nota indispettita dei ds riesi, che suonava come una scomunica, un invito a stare da parte e a non mescolarsi con la loro discutibile purezza ideologica di sinistra. Rinascita Riese ha tuttavia, e nonostante i distinguo del neopresidente, mantenuto coerentemente la sua promessa, il suo impegno: senza nulla chiedere in cambio e soprattutto senza cercare inutili forme di legittimazione politica. Come forza di minoranza, espressione di una lista civica originata a sinistra e aperta a tutta la cittadinanza, Rinascita Riese non avverte la necessità di legittimazioni politiche di comodo, tali da dischiudere l’accesso a tavoli ufficiali di cosiddetta programmazione. Con senso di responsabilità, così come ha dimostrato nella circostanza dell’elezione del presidente, essa si propone di contribuire in piena autonomia, e valutando di volta in volta le scelte e le proposte che saranno oggetto di discussione collettiva, al buon funzionamento dell’Ente, lontano dai consunti giochi di potere, ma con la consapevolezza di avere un peso non del tutto trascurabile nell’esito delle deliberazioni.


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