Torna indietro

Il CONI rinuncia alle Miniere dell’isola, per Legambiente una vittoria degli elbani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 01 ottobre 2004

Se verrà confermata, la notizia che la CONI Servizi s.p.a. - una delle creature della finanza creativa dell’ex Ministro Tremonti che doveva servire a tappare la voragine finanziaria dell’Ente sportivo nazionale – ha rinunciato alle miniere elbane ed agli stabili del compendio minerario è una grande vittoria per gli Elbani e per tutti coloro che si sono battuti contro questa follia. Il Compendio Minerario dell’Elba, 700 ettari di terreni e 176.824 metri cubi di fabbricati industriali e civili disseminati in 30 diverse località ed in oltre 300 particelle catastali dei Comuni di Rio Marina, Capoliveri, Porto Azzurro e Rio nell’Elba, erano stati valutati 244.224.546,51 Euro ed il Miinistro Tremomti, con un Decreto del 3 febbraio 2004, li aveva conferiti in proprietà alla CONI Servizi s.p.a., lasciando all’Agenzia del Demanio la gestione fino al 3 agosto 2004. Il Direttore Generale del CONI, Ernesto Albanese, aveva subito chiarito quale sarebbe stato il destino delle millenarie miniere di ferro elbane: “Dopo il 2 agosto lasceremo i terreni al Demanio con l’incarico di venderli. Sono stati valutati circa 86 milioni di euro e noi aspettiamo di incassare questa cifra”. Insomma, nessun interesse per il futuro delle Miniere ed un pezzo di storia e di economia dell’Elba messe in vendita al miglior offerente. Ma gli elbani non ci stavano e LEGAMBIENTE e L’Isola e la Città, in seguito ad un appello di scienziati che vedeva in prima fila il geologo Giuseppe Tanelli l’ex Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, davano vita ad una campagna di denuncia ed informazione e ad una raccolta di firme che raccoglieva migliaia di adesioni all’Elba e in Italia ed anche l’appoggio convinto di studiosi e tecnici di tutto il mondo. In seguito, anche i Partiti del centro-sinistra si opponevano fortemente, anche con interrogazioni parlamentari, alla cessione delle Miniere Elbane. In seguito uno studio condotto dall’ARPAT per la Regione Toscana metteva in risalto la necessità di bonifica di molti dei terreni ceduti al CONI ed il Piano del Parco in via di approvazione escludeva qualsiasi intervento speculativo nelle aree minerarie. Di fronte a questa decisa opposizione ed alla consapevolezza che più che un regalo di Tremonti ormai si era di fronte ad uno scomodo pacco, evidentemente la CONI Servizi s.p.a. ha deciso saggiamente di fare marcia indietro. “Le indiscrezioni ben fondate che giungono dal CONI sono un grande successo di chi, come noi –dice Umberto Mazzantini, responsabile Isole Minori di LEGAMBIENTE – non è stato a guardare e si è mobilitato per evitare la svendita di un patrimonio storico ed ambientale. Ci dicevano che la mobilitazione e le firme non sarebbero servite, noi siamo andato avanti caparbiamente con il sostegno e l’aiuto di moltissimi elbani, se la rinuncia del CONI alle Miniere verrà confermata crediamo che dipenda anche un po’ da questo. Ringraziamo tutti quelli che hanno dato una mano a raggiungere questo risultato, ora bisogna mobilitarsi per il recupero, la valorizzazione e la buona gestione pubblica dell’intero compendio minerario.”


dendriti

dendriti