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Fratini infastidito con chi lo propone Presidente dell'Esa: "I DS indicano Frangioni"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 26 settembre 2004

Ho letto, con sorpresa, nel numero di oggi la notizia di una mia candidatura alla presidenza dell’ESA, proposta emersa in una recente riunione di alcune forze che fanno parte della maggioranza al Comune di Portoferraio. Con sorpresa e con forte fastidio. Innanzitutto perché nessuno ha avuto il buongusto di informarmi di una tale ipotesi e chiedere la mia eventuale disponibilità e poi per il contesto nel quale viene avanzata tale proposta, essendo da tempo chiara la indicazione del partito a cui appartengo di Giovanni Frangioni, appunto, come Presidente dell’ESA. Mai la Presidenza di questa Società ha rappresentato per me un obbiettivo, pur riconoscendone l’importanza nell’ottica di una gestione associata di un servizio strategico per la realtà elbana. Tanto più è lontana oggi dalla prospettiva di un mio impegno, condividendo pienamente la candidatura di Giovanni Frangioni che ritengo senz’altro adeguata all’impegno che la Presidenza di ESA richiede. Desidero infine cogliere l’occasione per denunciare la consuetudine insopportabile di porre veti nei confronti di persone indicate dal mio partito per ricoprire incarichi pubblici: di questi veti odiosi, immotivati e per questo inaccettabili, Giovanni Frangioni è già stato vittima. C’è un solo modo per togliere spazio e ossigeno a questa deprecabile pratica dei veti: decidere! Chiedo pertanto al Sindaco, preso atto della impossibilità di trovare un’intesa, di assumersi in pieno la responsabilità che la legge gli attribuisce e di procedere quindi, in tempi brevi, alla nomina del Presidente e dei Consiglieri di amministrazione. Giovanni Fratini La presa di posizione di Giovanni Fratini merita qualche riflessione, se il suo rifiuto lo si poteva dare per scontato, c'era da attendersi magari un cortese rifiuto, in luogo dell'incazzato rifiuto prodotto. Ci pare poi un poco improprio che egli parli di "veto". Di norma il diritto di veto (discutibilissima pratica) è prerogativa che si concede a singoli elementi; qui le cose non stanno così. Quello che viene opposto a Giovanni Frangioni non è un veto, ma il parere negativo di una larga fascia di forze politiche e movimenti che hanno contribuito alla affermazione del centrosinistra. Ed il fatto che, come egli ricorda, non sia la prima volta che una candidatura di Frangioni non riscuote successo, significa solo e soltanto che l'ex-sindacalista gode di stima interna al partito dei DS, ma nel resto nel centrosinistra gode di radicata disistima. Capita nella vita che ci sia chi ci stima e chi meno, chi ci ritiene adatto a ricoprire ruoli chi no. Dove sta il dramma? Fratini pare battere la grancassa dell'orgoglio di partito ferito del DS "umiliato dai veti", ma ha senso affermarlo quando (ripetiamo quanto già scritto) I DS elbani avranno: Vicesindaco e un Assessore e Capogruppo al Comune di Portoferraio, Presidente, Vicepresidente e un Assessore in Comunità Montana: Assessore, Presidente del Consiglio e tre consiglieri in Provincia? Fratini prende atto dell'impossibilità di trovare un'intesa, ma i DS hanno disertato il tavolo dove questa intesa si doveva raggiungere. L'intesa secondo Fratini sarebbe allora consistita nel fatto che chi non era d'accordo con la proposta di Frangioni si doveva adeguare e tacere? Anche Peria deve adeguarsi? Ci perdoni Giovanni Fratini ma la pensiamo in maniera opposta; su questa questione si è creato un tale nervosismo che forse sarebbe meglio farla decantare, e dare il tempo a Peria di decidere serenamente, magari dopo aver cercato un intesa vera, che è cosa diversa dall'accettazione di un diktat. Sergio Rossi


fratini 2

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ds portoferraio sezione

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Sergio Rossi

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