GIGLIO: possibilità e limiti dello sviluppo
Scritto da : Elena MaestriniPubblicato in data : sabato, 25 settembre 2004
Affrontiamo, nell’articolo di oggi, un tema molto importante e sentito dall’Associazione Amici del Giglio da oltre trentatré anni impegnata sulle varie problematiche che da sempre interessano il nostro territorio. “La possibilità ed i limiti dello sviluppo da attuarsi sull’isola – ci ha dichiarato il Presidente Arch. Bruno Begnotti – deve essere sostenibile, cioè attuato con la dovuta attenzione all’equilibrio fra la domanda e l’offerta dei beni e dei servizi, ed anche compatibile, cioè mirato al miglioramento della vita delle generazioni presenti, senza pregiudicare o compromettere le possibilità e le libertà di quelle future. Sono concetti che paiono universalmente condivisi, ma che nella realtà sono raramente applicati. In pratica è molto più facile, comodo e conveniente curare l’interesse (soprattutto economico) immediato senza pensare troppo al passato e senza curarsi molto del futuro. E’ facile, comodo e conveniente ma sbagliato, anche se garantisce soldi e voti. E’ sbagliato, ad esempio trascurare l’ambiente naturale, perché non solo viviamo in esso, ma anche perché viviamo di esso. Eppure il territorio è in degrado e le culture in progressivo abbandono; eppure il mare è sempre più povero e i fondali sempre più arati e strascicati. E’ sbagliato ignorare le voci e le testimonianze del passato perché così facendo si perde la memoria storica e si recidono le radici da cui proveniamo. Eppure a voci e testimonianze non sono riservati né un soldo né un minimo di attenzione. E’ sbagliato aumentare la quantità senza un occhio alla qualità. Eppure si fa di tutto per aumentare il numero di turisti e di automobili senza curarsi dei servizi mancanti o insufficienti, delle spiagge superaffollate, del mare congestionato di barche, bagnanti e sub, del traffico impazzito, delle code per comperare il pane. E’ importante parlare di tutto ciò e di tanto altro ancora: parleremo sempre con sincero trasporto, e come sempre ad interlocutori sordi e muti”.
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