Apprendiamo dall'Ufficio Stampa del Comune di Portoferraio che durante la riunione indetta nei giorni scorsi dal Gruppo Consiliare di minoranza a San Giovanni sarebbero state fatte affermazioni inesatte a proposito del regolamento urbanistico. In realtà l'unico intervento pieno di inesattezze ci sembra proprio la rettifica del Sindaco. Vediamo perché. In primo luogo bisogna precisare che i consiglieri di minoranza non hanno asserito che a San Giovanni le norme prevedono un porto; hanno semplicemente affermato che -nonostante in tre articoli delle N.T.A.del Piano di Localizzazione delle Aree Portuali si continui a parlare di "porto turistico di San Giovanni"- il regolamento urbanistico parla chiaramente all'art. 26 di "approdo turistico". La previsione, però, appare contraddetta nella sostanza dalla consistenza e dalla rilevanza dell'area asservita al c.d. "approdo", che, estendendosi dalla battigia fino alla strada provinciale, fa pensare a tutti gli effetti a massicci interventi edificatori, non giustificabili con un semplice "approdo". Da qui il dubbio che quello di San Giovanni, che nelle norme è un approdo, divenga nella sostanza un porto per quel che riguarda le infrastrutture ed i servizi a terra. A questa considerazione il Sindaco non può rispondere semplicemente con qualche discorso generico: bisogna rispondere coi fatti, modificando il piano dei porti ed il regolamento, in modo da ridurre la consistenza dell'area asservita. Per quel che riguarda l'affermazione del Sindaco secondo cui "non ci sarà nessun esproprio, perché non necessario, visto che per le strutture a terra dell'approdo il Comune ha già un terreno di sua proprietà, mentre le cubature necessarie potrebbero essere offerte da privati attraverso un intervento di ristrutturazione", ci sembra che l'affermazione sia a dir poco sconcertante, per i seguenti motivi: 1.il Sindaco pare "condannare" tutta l'area pubblica disponibile alla destinazione di servizi dell'approdo, senza minimamente tener conto della volontà degli abitanti di San Giovanni che, al contrario, vorrebbero fosse destinata a parco pubblico attrezzato; 2.quando il Sindaco parla di "cubature offerte da privati" sicuramente si riferisce all'ex Enopolio (non vediamo a che cos'altro potrebbe riferirsi), dimenticandosi però che quest'ultimo è stato collocato in una sottozona completamente FUORI dall'area dell'approdo, mentre il Piano strutturale prevedeva che parte dei volumi derivanti dal recupero dell'Enopolio fossero asserviti alla struttura (è questo uno dei molti punti in cui il R.U. contrasta col P.S.); 3.per quel che riguarda la possibilità di espropri, poi, essa è un potenziale rischio derivante proprio dal piano dei porti e dal regolamento urbanistico, poiché non si capisce che altro potrebbe fare il Comune qualora un privato cittadino non intendesse ottemperare alle previsioni del piano particolareggiato previsto per l'area dell'approdo all'art. 26 del R.U.. D'altronde nel piano dei porti, a cui il regolamento rimanda, si parla espressamente della possibilità di una società di trasformazione urbana per San Giovanni. E come pensa il Sindaco che acquisiscano i terreni le S.T.U., se non con gli espropri? Basta leggere in proposito l'art. 120 del D. Lgs. 267/2000 - testo Unico degli Enti Locali. Sempre riguardo all'art. 26 del R.U., infine, assai poco tranquillizzante appare la possibilità di un "piano particolareggiato di iniziativa pubblica o comunque fatto proprio dall'Amministrazione Comunale", che di fatto introduce l'eventualità (speriamo remota, ma comunque reale) che addirittura privati vadano a pianificare interventi sui terreni di altri privati, con l'Amministrazione Comunale che si limita semplicemente a recepire quanto pianificato. Addirittura comica appare poi l'affermazione del Sindaco secondo cui la zona del futuro approdo "è sottoposta al vincolo idrogeologico e pertanto vi sono consentiti solo interventi di manutenzione e risanamento conservativo degli edifici esistenti". E le previsioni del Piano Strutturale, che per San Giovanni prevedono 2500 mq. di residenziale, di cui 500 da recupero e 1000 mq. collegati all'approdo, nonché 1000 mq. di terziario collegati all'approdo dove le mettiamo? Le abbiamo forse perse per strada? Tutto ciò considerato, invitiamo il Sindaco e gli Amministratori del nostro Comune ad informarsi con più solerzia ed a leggere meglio i documenti che approvano, in modo tale da non fornire poi informazioni sbagliate ai cittadini.
portoferraio panorama gabbiani