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Lo scoglio della Presidenza della Elbana Servizi Ambientali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 18 settembre 2004

Oggi il comune di Portoferraio ha trasmesso una nota in cui si fissano i criteri ed i percorsi per giungere alle nomine dei rappresentanti del Comune nelle società partecipate (in particolare Cosimo de’ Medici ed E.S.A.). Un documento che pubblichiamo in altra parte del giornale che segna un deciso punto a favore per la Giunta di Roberto Peria che pare, almeno su questo fronte, aver acquistato dei bei punti. Parrebbe anche, a leggere quella nota, che ci si avvii verso un costume nuovo: il privilegiare le competenze rispetto all’appartenenza di schieramento, una seria valutazione dei titoli, la possibilità dei cittadini di candidarsi etc. Ma il vecchio è duro a morire. E così si ha notizia che nella maggioranza ci sono tensioni, perché i DS hanno già deciso, che per quanto attiene la guida dell’ESA, norme o non norme, criteri o non criteri, il presidente debba essere Giovanni Frangioni, ed a differenza del precedente Aut-Aut (quello politicamente disastroso imposto e poi rimangiato sulla candidatura Scelza), stavolta tutto il partito allineato e coperto (sinistra interna compresa) fa quadrato intorno all’ex-sindacalista. E di far quadrato la Quercia ha bisogno, perché la sinistra della coalizione (Rifondazione, Verdi, Comunisti Italiani, Isola e la Città) vede la soluzione Frangioni peggio del fumo negli occhi. E la Margherita? La Margherita deve muoversi anche su questa questione con le pantofole, per fare il minor rumore possibile, visto che ha il Sindaco che per ruolo deve mediare sulla questione, ed al quale, piaccia o non piaccia, spetta l’ultima parola. Ma a pensarci bene la Margherita un silente segnale l’ha mandato: con Roberto Pacini politico, che al pari di Frangioni veniva dato in corsa per una presidenza (quella della Cosimo de’ Medici), ma che, evidentemente pilotato dal senso di responsabilità, ha fatto un passo indietro, dichiarandosi disponibile semplicemente a collaborare nella gestione della Cosimo, con un “tecnico” più opportunamente indicato. I DS e Frangioni invece resistono, resistono, resistono (ci perdonerà Borrelli), senza domandarsi il perché di un così netto rifiuto da parte della sinistra e soprattutto perché questo “NO” è l’ultimo di una lunghissima serie per Frangioni. Talvolta la vita e l’impegno politico o professionale ci impongono di fare discorsi sgradevoli, prendiamoci pure questa croce. Nella nostra non breve parabola politico-professionale abbiamo assistito a reiterate “candidature” ed “autocandidature” di Giovanni Frangioni (nei confronti del quale non abbiamo niente di personale) ed altrettante bocciature. Negli anni Frangioni si è proposto come: Presidente del Parco, Sindaco di Portoferraio, Assessore, Consigliere Comunale, Presidente dell’APT (quando all’APT c’era un Presidente), Segretario di Zona del PDS, DS e molti altri etcetera. Perché, dopo aver ricoperto un incarico di tutto prestigio come quello di Segretario della Camera del Lavoro dell’Elba, ogni altra aspirazione del nostro è stata frustrata? La risposta ci pare ovvia: perché in tutti quei consessi la maggioranza di chi aveva voce in capitolo non era d’accordo. In pratica Giovanni Frangioni non è una figura che riesce a generare consenso sul suo impegno. Intendiamoci, per quanto ci riguarda la popolarità non è in sé parametro di stima, disprezziamo cordialmente il popolarissimo Silvio Berlusconi, ci riteniamo noi stessi non molto popolari; ma il consenso e la fiducia della gente non si può acquistare in farmacia dietro prescrizione medica. O se ne dispone o non se ne dispone come Frangioni, il quale ha peraltro fatto dei micidiali errori nella cura della sua immagine. Sergio Cofferati al termine del suo mandato è tornato al suo semplice impiego in Pirelli, Giovanni Frangioni non ha ritenuto opportuno tornare a lavorare in Comunità Montana (non sindachiamo questa scelta, ma sappiamo che non è proprio piaciuta). Con questi presupposti l’impuntarsi dei DS sulla candidatura può diventare micidiale per la stessa maggioranza portoferraiese, questo scoglio va doppiato senza lasciarci la chiglia. La contrapposizione in atto tra i DS che vogliono all’ESA un politico (guarda caso Frangioni è solo un politico), e la sinistra che chiede un presidente tecnico (guarda caso Frangioni non è proprio un tecnico) deve essere azzerata. Forse i veti incrociati si potrebbero evitare cercando (anche tra gli stessi DS) un temporaneo traghettatore dell’ESA verso il suo definitivo assetto, magari impegnando qualche scaltro e riconosciuto nocchiero al timone che sappia di tecnica e di politica della navigazione. Al Presidente dell’ESA (quello definitivo) sarà meglio pensarci dopo quando anche gli altri comuni elbani entreranno a pieno titolo nel consiglio di amministrazione e si potrà eleggere un presidente che non rappresenti solo e soltanto i portoferraiesi.


cassonetto a Portoferraio

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gassificatore buraccio

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buraccio rifiuti

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