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L’obbligo morale di far sapere ai nostri figli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 27 gennaio 2003

Leggo su un quotidiano che, in base ad una rilevazione statistica, in Toscana, la maggioranza degli studenti delle scuole medie e medie-superiori non conoscerebbe gli avvenimenti storici italiani degli ultimi decenni; in particolare sarebbe “buio totale” sul ventennio fascista, le leggi razziali, le deportazioni, la shoa, la seconda guerra mondiale, la resistenza e il 25 Aprile. Siccome penso che, a differenza di Don Baget Bozzo, (inciso, ma come si fa a considerare ancora un sacerdote un simile personaggio e a scomunicare tanti religiosi sudamericani la cui unica colpa è quella di essere vicini a chi ha più bisogno ?) il 25 Aprile non debba essere assolutamente cancellato dai nostri calendari, ma anzi diventare finalmente la festa di tutti gli Italiani, Bossi e compagnia compresi, vorrei che almeno nelle scuole pubbliche, quelle per le quali paghiamo le tasse, si insegnasse un po’ di più la storia dei nostri giorni e un po’ meno quella dei Sumeri o degli Assiro-Babilonesi. L’Italia ricorda il prossimo 27 gennaio la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico; i giornali elencano ogni giorno le tante iniziative prese da Amministrazioni Pubbliche, grandi e piccole e di ogni “colore”, per commemorare degnamente il “Giorno della Memoria”. Purtroppo, a malincuore, devo constatare che a livello locale non mi risulta che siano stato organizzato niente; i Comuni, la Comunità Montana, la Provincia, sono rimasti insensibili al problema e hanno dimenticato ciò che prevede una legge dello stato. Caro Sergio, ti propongo, ormai per l’anno prossimo, a mezzo della testata che dirigi che dovrebbe servire da centro di aggregazione, di formare un comitato di persone a cui stia a cuore, come a me, l’obbligo morale di far conoscere ai nostri figlioli l’orrore della shoah, in modo da riuscire a coinvolgere, in tale obbligo, Amministrazioni , Enti ed associazioni. Tuo Guido Provenzali Caro Guido Due righe per risponderti che saremmo onorati di svolgere il compito al quale ci suggerisci di adempiere, magari con l'aiuto di persone come te che credono nell'importanza della memoria. Altre due per dire che nel nostro piccolo ci abbiamo provato a ricordare in chiave elbana quella vicenda storica, con l'articolo di Elena impaginato oggi in controcopertina. Ancora altre due per dare atto al Comune di Rio Marina di avere almeno prodotto un sentito comunicato, che ci ha fatto pervenire e che abbiamo pubblicato nell'aggiornamento domenicale. Grazie per la tua lettera.


shoa vetrina

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