Lettera al Sig. Sindaco del comune di Portoferraio Ed al Sig. Prefetto di Livorno Genti.mo signor Sindaco, Ci è giunta una segnalazione, alquanto preoccupata, circa l’intenzione dell’amministrazione comunale di procedere alla chiusura del canile “ex-macelli”. Ciò, a quanto ci risulta, dovrebbe avvenire addirittura domani mattina e pare senza un’alternativa che possa garantire la collocazione e la necessaria assistenza per i cani ivi ospitati. La preghiamo, signor Sindaco, di soprassedere da tale proposito e La invitiamo a trovare una soluzione, anche provvisoria, affinchè i volontari dell’associazione “i ragazzi del canile” possano continuare a prendersi cura dei trenta cani ospitati, in attesa che si realizzi la costruzione del canile, in zona S. Martino, che ci risulta già deliberata. Certi di un risvolto positivo, a tutela degli animali e dell’associazione che ne prende cura, La ringraziamo per l’attenzione e La salutiamo cordialmente, on. Alfonso Pecoraro Scanio - on. Annamaria Procacci Canile Comprensoriale: La sinistra esce allo scoperto La presa di posizione della sinistra elbana nella questione del canile comprensoriale dimostra, se ce n'era bisogno, tutta la strumentalizzazione in atto su un provvedimento alla esecuzione del quale il Sindaco di Portoferraio, come è ben noto, è obbligato per Legge. La connotazione politica degli attacchi operati a mezzo stampa o attraverso raccolte di firme pilotate, coinvolgendo con false motivazioni persino ignari alunni delle scuole elementari dell'Isola, appartiene a quanto di più scorretto potesse essere messo in atto da forze politiche che, del resto, fanno da sempre dell'associazionismo un paravento di circostanza ai loro tentativi di destabilizzazione. Stupisce inoltre, vista la valenza comprensoriale del problema che vede come spesso accade il Comune di Portoferraio in prima fila, come nessuno degli altri Sindaci elbani, anche se magari politicamente in disaccordo con quello del capoluogo, abbia sentito il dovere di manifestare quantomeno la propria solidarietà in presenza di attacchi tanto personali e mirati quanto immotivati nei contenuti e quindi politicamente scorretti. Esprimiamo pertanto il nostro sostegno all'azione politica ed amministrativa dell'Amministrazione Comunale di Portoferraio, facendo nello stesso tempo appello al buon senso della cittadinanza elbana tutta, coinvolta suo malgrado in questa spiacevole vicenda, affinchè possa giudicare con obiettività l'operato dei propri amministratori senza farsi condizionare dalla violenza, finora per fortuna soltanto verbale, dei soliti noti "girotondisti" della sinistra. Esprimiamo nello stesso tempo la certezza che le Amministrazioni elbane sapranno adempiere ai loro doveri istituzionali, auspicando che non succeda quello che attualmente accade a Livorno, dove la maggioranza ulivista promette da anni la realizzazione di un canile comunale senza riuscire a raggiungere alcun risultato. Alleanza Nazionale (Presidenza Provinciale di Livorno) Centro Giovani e Canile 31 Agosto 2001: il comune di Portoferraio chiude il Centro Giovani con delle pseudo-motivazioni di carattere estetico e acustiche. 25 Ottobre 2002: il comune di Portoferraio sgombera il canile dai “suoi” cani con delle pseudo-motivazioni di carattere sanitario e acustiche. E’ difficile non mettere sul piano politico la vicenda del canile, soprattutto quando hai la consapevolezza che è proprio la politica che muove i fili e decide le sorti di un paese e dei propri cittadini. E’ difficile assistere silenziosi alle tante decisioni scriteriate che, da un paio di anni a questa parte, l’amministrazione prende in merito a tutto ciò che concerne il mondo del sociale. Non è facile astenersi da commenti politici quando ti accorgi che l’unico motivo reale per cui distruggono tutti i tuoi sogni e i tuoi progetti è perché sei considerato una “cellula rossa”. E’ difficile guardare negli occhi i ragazzi e le ragazze che presidiano il Canile giorno e notte e vedere che la rabbia e la delusione iniziale hanno lentamente lasciato posto alla preoccupazione e alla paura per le sorti dei loro cani. “Ma perché? Ci stavano così bene qui. Cosa ne sarà di loro? Continueranno a ricevere le cure e l’amore di cui ogni essere vivente merita?” Sono ragazzi altruisti quelli del canile, così altruisti che non ci sarebbe da stupirsi se si impegnassero in attività di volontariato che riguardano altre categorie più deboli. Sono ragazzi preziosi, abituati a lavorare in silenzio e non certo ad utilizzare la propria dedizione nei confronti degli animali come un biglietto da visita, tanto meno come una bandiera, e, purtroppo per qualcuno, non sono macchinari, il cui lavoro può essere convertito e reimpiegato a piacimento del padrone. E’ difficile guardare negli occhi i cani, che nel canile ci sono arrivati cuccioli per l’egoismo degli uomini, che hanno conosciuto l’amore, il rispetto ed imparato a giocare a piccoli passi, come i bambini. Come reagiranno vedendosi strappare a quel mondo di amore cui, dopo anni di abbandono e sofferenza, avevano cominciato a fare abitudine? Si troveranno a ricominciare tutto da capo, vedendo la propria dignità di animale schiacciata da un’ordinanza di sgombero, anni di impegno e lavoro cancellati, ancora una volta, dall’ “amico” uomo. E’ impossibile, di fronte a tutto ciò, non indignarsi e non gridare “Vergogna! Vergogna a tutti coloro che, per comodità, attribuiscono un colore a dei cani, che l’unico difetto che hanno è quello di vivere in un mondo in cui la maggior parte delle persone sono egoiste ed arroganti,. Vergognatevi perché mentre voi ragionate di politica, soldi e colori, noi parliamo di giustizia, solidarietà, vita.” Linda Del Bono Fratini inetto e inaffidabile A proposito delle strumentalizzazioni politiche in atto sulla questione del canile comprensoriale, riteniamo semplicemente vergognoso che un uomo come il capogruppo di minoranza consiliare di Portoferraio Fratini , nonché ex Sindaco, sia stato considerato per anni un uomo politico ed un amministratore capace, e la vergogna viene dalla dimostrazione che ha dato questo politicamente inetto ed inaffidabile signore che, incapace di esprimere un qualsiasi pensiero politico ed amministrativo, si infratta in menzogne ed offese. In questa occasione, in particolare, ha dimostrato quanto di peggio la politica elbana abbia espresso negli ultimi 40 anni; l'unica fortuna che ha avuto nei suoi anni di non - gestione del territorio (dalla quale derivano tutti i problemi che oggi emergono) è stata quella di avere intorno persone serie e affidabili che poi hanno pagato per lui. Ogni riferimento all'attuale assessore Chiari, all'epoca Sindaco, è assolutamente reale. Un'altra dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di quanto la gente di Portoferraio abbia avuto ragione nel mandarlo a casa nel giugno '99. Andrea Sirabella (Coordinatore Comunale di Forza Italia Portoferraio) Perche' non vogliamo la deportazione dei cani in continente: Chi propone tale provvedimento non è affidabile avendo già disatteso impegni presi in precedenza (nuovo canile a S.Martino, ecc.) Per molti cani è impossibile il trasferimento altrove: due di essi ad esempio sono paraplegici (e dotati di 1 speciale apparecchio a ruote costruito loro su misura dai volontari del canile). I canili pubblici del continente sono già saturi perché purtroppo l'abietta pratica dell'abbandono degli animali è diffusa ovunque. La legge 181 del 1991 prevede che i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti devono dotarsi di un canile proprio. L'eventuale affidamento dei cani a canili privati del continente implica una spesa pubblica molto superiore a quella necessaria a costruire il canile all'Elba. Il randagismo all'Elba è un fenomeno endemico che non si risolve levando di mezzo 28 cani ma solo cambiando al mentalità della gente e dotandosi di strutture di ricezione adeguate. Da notare che i Ragazzi del canile hanno trovato un nuovo padrone a 300 cani in tre anni, e che il canile fa da argine (anziché provocare, come affermato da voci tendenziose) all'epidemia di Leishmaniosi, in quanto i volontari provvedono (a proprie spese) alla vaccinazione e alla cura dei cani. Risolvere i problemi esportandoli è diseducativo per tutti, viceversa la presenza di un canile e di organizzazioni di volontariato sono strumenti di crescita civile e culturale. La battaglia che i ragazzi del canile stanno conducendo in difesa dei cani è anche una lotta in difesa della legalità, della democrazia e dei diritti di tutte le categorie deboli della società. Ogni volta che qualcuno, senza fini di lucro, si occupa di un essere indifeso, abbraccia la causa universale della Giustizia. Viceversa, chi attenta alla vita e alla felicità anche di un singolo cane randagio, si rende complice di tutte le violenze, piccole e grandi, che si perpetrano nel mondo. Riflettano su ciò il Sindaco, il Vicesindaco e i loro consiglieri e assessori. Giovanni Gay (Medico ed Animalista simpatizzante dei Ragazzi del Canile) Contro il canile di S.Martino abbaieremo più forte Registriamo con stupore, all'indomani della decisione del comune di Portoferraio di sgomberare il canile agli ex-macelli, il rinnovato interesse di alcuni enti ed amministrazioni in merito alla realizzazione del canile di Napoleone a San Martino. Noi non ci stiamo! Al Sindaco di Rio nell'Elba prima di parlare, consigliamo di visitare il sito ove verrebbe costruito il nuovo canile. Al Presidente della Comunità Montana di fare chiarezza nelle proprie idee. Non si può partecipare a pubbliche riunioni invitando a promuovere l'Elba dal punto di vista ambientale per poi approvare e "proseguire" per la realizzazione del canile a San Martino. E' veramente desolante la leggerezza con la quale i politici elbani avallano un simile scempio senza degnarsi di vedere con i propri occhi il luogo del contendere. Siamo certi che basterebbe visitare la zona per comprendere quanto sia sbagliata una decisione presa in primis da burocrati di Regione e Provincia solo perchè proprietari del terreno. Alla faccia degli "...interminabili studi e ricerche per trovato il sito ideale". Ma la vera chicca è questa, sentire per credere! Dopo il 4 settembre il cartografo della Regione Toscana ha ridisegnato le aree esondabili e, guarda caso, è rimasta fuori la zona del canile. E' bene che costui sappia che all'indomani del disastro, in San Martino, abbiamo realizzato un video e scattato numerose foto della zona per dimostrare, eventualmente anche nelle sedi opportune, se l'area prescelta sia o meno un'area a rischio. Abbiamo spedito un istanza ad Enti ed Amministrazioni nessuno ci ha risposto. A voce e a quattr'occhi ti danno anche ragione ma in realtà nessuno che abbia il coraggio di prendere una chiara e ferma posizione in merito. Stiamo sollecitando una risposta scritta..... se ancora inascoltati abbaieremo più forte. Il Comitato delle aziende e degli abitanti di San Martino.
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