Dal ministro per l'Innovazione, Lucio Stanca e dal sottosegretario all'ambiente, Roberto Tortoli velleità di ritorno al nucleare. E su Scanzano Jonico ancora nulla è stato risolto “Questi tentativi di riproporre il nucleare sono maldestri, stucchevoli e risibili”. Così Roberto Della Seta, presidente di Legambiente commenta l’intervista del ministro per l’Innovazione, Lucio Stanca, rilasciata al quotidiano Il Giornale dove lamenta il presunto danno recato al nostro paese dalla scelta di abbandonare l’energia dell’atomo. “Stanca è ministro dell’innovazione – aggiunge Della Seta - e dovrebbe piuttosto dare conto dell’arettratezza tecnologica dell’Italia in campo energetico: centrali vecchie e inquinanti, poche fonti rinnovabili, bassa efficienza energetica. Invece di straparlare sul nucleare, provi a far crescere anche da noi l’uso di tecnologie innovative che riducano i consumi come le lampadine ad alta efficienza e le caldaie a condensazione largamente diffuse in Europa”. Il presidente di Legambiente interviene anche sulle dichiarazioni del sottosegretario all’ambiente Roberto Tortoli, secondo il quale Scanzano Jonico sarebbe il sito migliore per lo stoccaggio delle scorie radioattive e che propone una commissione bicamerale a tempo brevissimo per l’individuazione del sito e per svincolare la questione dal pantano della politica: “Siamo ai confini del paradosso – dice Della Seta - il sottosegreterio non ricorda, evidentemente, di aver approvato lo scorso 24 dicembre una legge (la n. 368 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 gennaio scorso) che prevedeva non solo l’istituzione di una Commissione, ma addirittura la risoluzione della questione entro la fine dell’anno in corso…ma forse Tortoli vuole farci sapere che non è stato fatto nulla in tutti questi mesi? Senza parlare poi della volontà di istituire una Commissione bicamerale per svincolare la questione dal pantano politico….Vorremmo suggerire a Roberto Tortoli di chiarirsi le idee, e di impegnarsi insieme ai suoi colleghi di governo per dare all’Italia, finalmente, una politica energetica degna di questo nome”.