Come disse un nostro amico: “Ci sono dei fatti di fronte ai quali mi perplimo un po’!” In effetti ci ha fatto rimanere un poco perplessi trovarci perfettemente in accordo con il primo cittadino di Portoferraio Giovanni Che Guevara Ageno, che, almeno a sentire il resoconto dell’araldo biscottiero, gliene ha cantate quattro, a quei marpioni di Lor Signori del Cellulare. In un primo tempo abbiamo fatto lo stesso ragionamento che ci capitava in tempi antichi quando frequentavamo il P.C.I. e sentivamo Athos Caprilli che si dichiarava in accordo con quanto avevamo affermato, facendoci immediatamente dedurre: “Allora l’ho buttata proprio di fori!”; poi però ci siamo arresi all’evidenza, questa volta Giovanni Cimabuechefaunacosaenesbagliadue Ageno l’aveva poprio infilata. E’ allora che ci è tornatata alla memoria una poesia che in molti avranno sentito, perfino tra i consiglieri comunali, e che s’intitola: “If”, “Se” Se Invece dell’armata brancaleone che aveva intorno avesse imposto di avere una lista, Se Non avesse vicesigarato il vicesigaro o Se almeno al momento opportuno gli avesse detto: “Tornatene ai bollati e alle ciambelle che è il tu’ sport e fai meno danni”, Se Non avesse buttato tutti quei quadrini in consulenti sconsulatamente inconsistenti, Se Non avesse dato lo sfratto a Centro Giovani, Canile, ed Associazioni, Se Non avesse consentito che la Polipo de Medici diventasse una piovra gigante, Se Avesse evitato di ricoprirsi di gloria con ciambellanerie, intitolazioni, encomi e salamelecchi rotaryani da basso impero, Se Non avesse licenziato un Regolamento Urbanistico che fa sganasciare dalle risa anche le lumache, Se Sul fronte delle antenne (e non solo) avesse capito cosa poteva fare incazzare la gente prima che si incazzasse Allora (Forse) Lo avremmo considerato un Sindaco.