Indesiderato fratello Nuvola Russa (noi no), in casa non abbiamo mai capito bene di cosa fossero le praterie che frequenti, e abbiamo sempre steso un velo su quello che fumavi dentro il calumet della pace. Insomma abbiamo sempre dubitato che tu parlassi la lingua biforcuta del serpo, e che quando seppellivi l’ascia di guerra era solo perché ti ci volevano tutt’e due le mani per levare lo scalpo a qualcuno. Ora non ci sono più dubbi. Vorresti che anche il popolo, per penna del suo più informale e più insignificante rappresentante, entrasse nella lite e prendesse parte per qualcuno, per compromettersi e vedersi rinfacciare a vita di aver democraticamente avallato una parte perdendo per sempre il diritto di criticarla o di esonerarla. C’è già successo con la dirigenza di sezione e di zona, e non ci ricuccano più. La trincea arretra, e si lascia più spazio a chi vuole giocare alla guerra per lasciare tutto com’è. Ci dispiace, non ci stiamo. Dietro i contorsionismi verbalpolitici di d’Errico, che è una brava persona, ci sembra di rivedere il vezzo antico della quaglia che salta qui e là per non essere impallinata, secondo la logica del tirare a campare, e della Politica chi se ne frega. Dietro il leghismo spinto dei campesi (ci aspettiamo che presto l’Assessùr vada con l’ampolla a prendere l’acqua del Fosso di San Francesco per celebrare la rinascita dell’antico popolo del Capanne, e proponga di spostare la capitale dell’Elba a Marina di Campo) c’è la rivendicazione del primato morale ed economico della loro ridente cittadina, la Milano elbana, costretta da sempre a subire le angherie di Portoferraiona ladrona (tornerebbe meglio “Portoferraio troiao”, ma non si può dire); e “se non si fa come si dice noi si corre da soli: figuriamoci se si vòle frai piedi uno come l’Alessi, che mette in programma il ‘Comune unico’ per farlo a Portoferraio. Se si facesse a Campo, magari, se ne potrebbe riparlare. Anche di un Piano Regolatore Unico, se si facesse a Campo, si potrebbe riparlare (se lo facesse l’assessore all’urbanistica di Campo, naturalmente). Se no, meglio Sirabella, o Febbo, o Simoni: cioè nessuno)”. Non ci caschiamo. Stiamo a vedere da una parte, con un bell’ombrellone verde con manico rosso, che passi la bufera di grandine e “arie”, tanto il tempo non ci manca, e siamo abituati a star sotto i Landi & Co. senza farci troppo male e affidando all’anagrafe politica il compito di fare giustizia (a quella vera non ci si rivolge neanche per scherzo). Il nostro s’era fatto un’altra volta, ora, all’elezioni. S’è delegato: facciano gli eletti. Quando so’ pronti si vedrà. Ma non ci tirate nel mezzo. Per ora La Primula russa
Primula Rossa Fiori Piante