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Paternò e i traghetti-navetta con il Cavo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 31 agosto 2004

Bruno Paternò, autentico amico dell’Elba, è uno dei rari operatori turistici che ha il coraggio di parlare senza peli sulla lingua del paralizzante sistema dei trasporti marittimi, pagandone anche un prezzo personale. Nell’epoca del villaggio globale, del mercato libero, della libera competizione e dell’economia senza frontiere, lo spauracchio del monopolio con i sottoprodotti del caro traghetti rischia di far perdere all’isola il suo strameritato posto nella galassia delle stelle di prima grandezza del turismo internazionale. La lungimiranza di Paternò è largamente riconosciuta. Il mondo cambia e non torna indietro. Prima o poi la dinamica degli eventi e le attese delle nuove generazioni spezzeranno l’attuale situazione di immobilismo e Portoferraio, pur rimanendo l’ombelico dell’isola, non sarà più l’unica stazione di andirivieni dei trasporti marittimi. Sicuramente Cavo, il dirimpettaio più vicino al continente, si conquisterà un posto al sole con collegamenti più rapidi e meno costosi e probabilmente all’insegna di corse di traghetti-navetta con partenze a tempi ravvicinati e secondo le esigenze dei traffici. Peraltro, venerdi sera alla Festa dell’Unità, il vicepresidente della Camera e parlamentare territoriale, Fabio Mussi, ha pronosticato un ritorno di tempi migliori per il turismo elbano, purchè si offrano servizi di qualità a prezzi giusti e un’ospitalità al passo con i tempi.


traghetto Moby Lines avaria

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