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Controcopertina - Legambiente a disposizione con la sua progettualità

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 29 agosto 2004

Caro Sergio, vedo che il Signor Castegnaro è venuto più miti consigli ed usa un linguaggio più consono ad un confronto civile. Solo per questo potrei ritenermi soddisfatto. Ma, accusare me di aver detto o solo pensato "Lei non sa chi sono io" è, per chi mi conosce, una cosa così incredibile da risultare ben più comica di una battuta di Totò. Tra i tanti e terribili difetti del mio spinoso carattere non credo di aver mai avuto quello dell'ambizione (che reputo uno delle peggiori disgrazie che possano capitare in dote ad un essere umano) o di credermi un gradino sopra nessuno. Cerco di vivere la mia vita ed il mio effimero ruolo col divertimento e l'ironia di un figlio di pescatore analfabeta, di un operaio forestale in prestito ad altro incarico quale sono, e di un curioso rompicoglioni che difende con forza le sue idee senza credere che tutti la debbano pensare come me. No, io ho detto che il Signor Castegnaro non sa chi è LEGAMBIENTE (e di cosa sia davvero LEGAMBIENTE un po' me ne intendo) e l'ignoranza su questo punto Castegnaro la ridimostra accusandoci di trascurare cose che fanno parte del nostro DNA: il rapporto tra uomo e natura che ha costruito l'Elba e l'Italia così come sono. Forse una lettura più attenta dei nostri documenti e delle nostre proposte non farebbe male prima di mettersi alla tastiera di un computer. Infatti, troppi in quest'isola accusano prima LEGAMBIENTE di fare accordi, sopra o sottobanco, con imprenditori ed Associazioni di Categoria fregandosene dell'ambiente o truccando dati (le tante fesserie su Goletta Verde e sugli accordi con l'Associazione Albergatori...) poi ci accusano di dimenticare l'economia dell'Elba in preda ad un furore protezionistico. Su una cosa il Signor Castegnaro ha ragione: in quest'isola c'è un vuoto politico, anzi una voragine in cui la politica viene inghiottita, lo vedo con chiara pena anch'io che ho cominciato a far politica a 14 anni e che ho attraversato quasi incolume quell'esperienza fino a diventare, con immenso stupore personale, membro della Segreteria della Federazione Livornese di quella che allora era un grande, potentissima ed organizzata architrave del liturgico, palloso ma vivo e democratico Partito Comunista Italiano. Un errore che i comunisti corressero saggiamente dopo pochi mesi. In LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano ci sono altri, come me, che vengono da esperienze politiche importanti (e alcuni ancora credenti e praticanti)e LEGAMBIENTE svolge certamente un forte ruolo politico-culturale all'Elba, ma nelle nostre discussioni ed iniziative queste diverse opinioni (e diverse fedi e pratiche politiche)non interferiscono mai con quello che proponiamo e diciamo. Ne fanno testo le nostre osservazioni ai Piani Strutturali e ad altre proposte urbanistiche che usano lo stesso severo metodo per ogni colorazione e sfumatura politica di tutte le fantasiose, miscelate, ibride e geneticamente modificate Amministrazioni comunali elbane, ed anche per quelle con i bollini Doc. Questo ci fa imprendibili e liberi (e poveri, che non guasta e fortifica)e se a volte qualcuno tenta di imbastire polemiche artificiose con noi per farsi spazio e darsi visibilità, siamo ormai abituati e ce ne facciamo una ragione, anche se per far questo molti si inventano la caricatura di una LEGAMBIENTE che non esiste. Ma noi non siamo un Partito, non dobbiamo mediare per forza alla ricerca di voti e pezzi di potere, dobbiamo invece rappresentare quelle che sono le opinioni di un'Associazione di liberi cittadini ambientalisti e dobbiamo soprattutto farlo quando siamo chiamati a proporre osservazioni a strumenti di programmazione e progettazione urbanistica, che servono non a dire quanto sia bello un progetto ma a metterne in evidenza difetti progettuali e normativi. Se saremo chiamati a mettere a disposizione le nostre capacità progettuali per San Giovanni lo faremo con piacere, lo abbiamo sempre fatto e non ci tireremo indietro certamente questa volta. Ma per far questo bisogna che la nuova Amministrazione Comunale di Portoferraio respinga i 4 progetti presentati (dicendo magari quale si avvicina di più ad una gestione sostenibile dell'ambiente a mare ed a terra), riapra una discussione sull'intera portualità portoferraiese ed inserisca il caso San Giovanni in questa discussione, facendo diventare il Comune - che rappresenta tutti i cittadini, diportisti, ambientalisti e agnostici - protagonista di una vicenda nel quale ha finora fatto da spettatore non sempre disinteressato. Occorre cioè che la politica (il cui assordante silenzio spicca nella vicenda di San Giovanni) e l'Amministrazione svolgano quel ruolo di mediazione tra le varie esigenze che, per comodità propria, il Signor Castegnaro vorrebbe appioppare a LEGAMBIENTE. Anche perchè se facessimo così come ci viene chiesto qualcuno si alzerebbe subito a dire che vogliamo imporre le nostre opinioni a tutti, per poi concludere che ci occupiamo di cose politiche e di scelte amministrative e progettuali che non ci competono. Un giochino malizioso e furbesco che abbiamo già visto troppe volte... senza però cascarci una sola volta.


mazzantini anselmi

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