SENZA LILLERI NON SI LALLERA - Il nucleo regionale per la valutazione degli investimenti del Docup obiettivo 2 ha ritenuto inammissibili tutte le opere d’interesse pubblico e privato riguardanti l’Isola d’Elba e riportate nel PISL (Progetto Integrato di Sviluppo Locale) provinciale. Occorre recuperare in termini politici una situazione insopportabile. Non si tratta di assumere la difesa d’ufficio degli assessori della Regione Toscana o muovere accuse d’insensibilità ai loro funzionari, né tanto meno dobbiamo “accimare” inutili guerre fra noi isolani e quelli della costa. Serve, invece, affrontare in termini “veri” un problema così delicato e fondamentale per lo sviluppo dell’Elba. Il Pisl, d’altra parte, si è configurato sin dall’inizio come un progetto complesso, cioè contraddistinto da una serie di elementi particolari fra i quali spicca l’integrazione territoriale degli interventi. Questo significa il coordinamento e l’unitarietà in una dimensione locale, di filiera produttiva o di comparto. Data la particolarità della Provincia di Livorno: da una parte la costa e dall’altra l’arcipelago, era opportuno predisporre due PISL a carattere sub-provinciale, cosa che non è stata accolta anche se proposta dall’amministrazione provinciale di Livorno. Allora il problema non fu compreso nemmeno dai sindaci elbani, troppo spesso assenti dai consessi dove s’impostano i percorsi che poi portano alle decisioni finali. Proprio ieri sera, alla festa dell’Unità di Portoferraio, ho discusso di questo argomento con l’assessore Ricardo Conti e gli ho ricordato come il forte impegno della giunta regionale verso i tanti problemi strutturali della nostra Isola rischia di essere invalidato perché le idee sono belle, e lo sono altrettanto gli slogan quali: “fare da se, ma non da soli” e “unità nella diversità”, ma “senza lilleri non si lallera”. Cioè per passare dalle parole ai fatti ci vogliono consistenti risorse finanziaria assegnate nell’ambito di una pianificazione integrata d’area.
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