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Sentieri abbandonati: Il Parco Nazionale sta diventando il capro espiatorio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 24 agosto 2004

LEGAMBIENTE ha denunciato per prima lo stato di abbandono di molti sentieri del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il vandalismo che distrugge segnaletica e punti sosta realizzati con i soldi di tutti i cittadini, l’incuria e l’abbandono di altre strutture che dovevano permettere una migliore fruizione dell’Area Protetta, lo abbiamo fatto con severità e continuità, raccogliendo le proteste di molti elbani e turisti e documentando puntualmente tutte le nostre segnalazioni. Ma ora è partito una specie di tiro a segno al Parco al quale partecipano in molti (anche chi per pudore dovrebbe almeno tacere) e non sempre con cognizione di causa. Alcuni esempi: 1) Se un turista tedesco dice che va a Monte Perone e poi si sperde a 100 metri da Pomonte, dall’altra parte del Capanne rispetto a dove avrebbe dovuto essere, non è colpa del Parco, se il biker teutonico avesse davvero percorso il sentiero numero 3 non avrebbe mai potuto perdersi: quel sentiero è ben segnalato nei pochi bivi che incrocia e porta solo a Pomonte o a Chiessi, evidentemente il tedesco aveva qualche problema di suo e lo ha risolto con una scampagnata fuoripista, non tutti gli escursionisti sono esperti o furbi… ma se uno è inesperto o gli piace dormire sotto le stelle non è colpa del Parco. 2) Si accusa il Parco di aver abbandonato alcuni sentieri ma molte segnalazioni riguardano sentieri che sono ben fuori dal perimetro dell’Area Protetta ( come per l’ultima protesta che riguarda il sentiero n. 64 a Campo ai Peri)e dovrebbero essere mantenuti e ripuliti dai Comuni e dalla Comunità Montana, è a questi Enti che andrebbero rivolte le proteste. Se il perimetro del Parco è stato fatto così non è certo colpa del Parco, oppure il Parco è ritenuto colpevole di avere, negli anni passati, segnalato e ripulito, anche fuori dall’Area Protetta, sentieri che altri avevano abbandonato ed ora si pensa che debba averli per sempre in carico? Lo stesso vale per molti punti sosta che sono stati realizzati da Parco e Provincia anche fuori dai confini dell’Area Protetta e per la spazzatura abbandonata lungo le strade. 3) La segnaletica vandalizzata va certamente sostituita ed il Parco deve farlo al più presto, ma è possibile che ci si diverta così tanto a sparare sulle responsabilità del Parco e nessuno spenda una parola per condannare gli attempati teppisti che, da anni, distruggono i segnavia ed i cartelli del Parco Nazionale e che imbrattano tutto con scritte demenziali? E’ possibile che nessuno condanni i motosegaioli che appezzano panchine, tavoli, punti sosta? Ed è un caso che la devastazione della segnaletica coincida ogni anno con la riapertura della caccia e con la presenza (illegale) dei cacciatori al cinghiale dentro l'Area Protetta ed autorizzati addirittura dal Parco? Quanto sono costati e costeranno al Parco, a tutta la comunità ed all’immagine turistica dell’Elba questi rabbiosi e stupidi atti di vandalismo? 4) E’ possibile che nessuno, ma proprio nessuno, dei Comuni e degli altri Enti che dovrebbero ripulire, segnalare e mantenere questi sentieri e queste strutture non senta la responsabilità e non abbia il coraggio di dire: “guardate che vi sbagliate, è anche colpa mia” o anche di prendere posizione contro i vandali che distruggono la segnaletica di cui, poi, qualche sindaco denuncia la mancanza? E’ evidente che il Parco Nazionale, anche per la debolezza politica a cui lo espone la vicenda del Commissariamento infinito, sta diventando un utile capro espiatorio sul quale scaricare colpe e responsabilità di altri, si è perfino arrivati al punto che un’Amministrazione Comunale dopo aver speso centinaia di milioni di vecchie lire per la realizzazione di un percorso, ora protesta col Parco per l’abbandono di quella stessa strada! E’ evidente che l’enorme rete di sentieri riaperta dal Parco (e ci ricordiamo ancora i lazzi, gli schiamazzi e le accuse di sperpero di soldi che accolsero quel progetto e quei lavori) è diventato un fortissimo elemento di attrattiva turistica, occorre che tutti coloro che ne hanno competenza provvedano alla sua valorizzazione e mantenimento. Noi continueremo a chiedere al Parco Nazionale di fare fino in fondo la sua parte, ma gli altri la smettano con questo comodo ma indecente scaricabarile e si assumano tutte le loro responsabilità.


cicino capanne

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