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Verdi di Piombino: La denuncia alla Lucchini, atto dovuto ma non basta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 21 agosto 2004

In attesa della convocazione del Consiglio Comunale aperto monotematico sulle politiche industriali, da noi sollecitato con mozione, apprezziamo la presa di posizione del Sindaco Anselmi e dell’Assessore Francardi nei confronti dell’ennesima emergenza inquinamento di questo periodo. La denuncia alla magistratura predisposta dall’amministrazione comunale nei confronti di Lucchini è un atto dovuto nei confronti dei cittadini e del nostro territorio. Ma non basta: la denuncia, come le molte altre avanzate in passato anche dalle associazioni ambientaliste, è destinata a rimanere lettera morta finchè non cessa l’atteggiamento vanamente interlocutorio, e sempre unilaterale, con l’azienda. A nostro parere, il vero segnale di inversione di tendenza, a fronte dei tavoli di concertazione e degli accordi di programma sempre disattesi, degli inaccettabili ritardi nella presentazione del piano industriale, sarebbe richiedere alla provincia la revoca delle autorizzazioni alle emissioni, così come è avvenuto a Servola. Questo atto permetterebbe alla magistratura di nominare un responsabile delle attività produttive e di impostare le corrette procedure antinquinamento, assicurando ai cittadini la salvaguardia della salute ed il rispetto delle regole. La fabbrica è già ampiamente fuori legge, per quantità e qualità delle emissioni, per la mancata sicurezza sul lavoro, per i grandi rischi; non potrà essere una denuncia, sia pure legittima espressione di insofferenza e di difesa dei cittadini, a risolverne i problemi. Riteniamo che “alzare la statura contrattuale della città” (frase cara al sindaco) voglia dire soprattutto cercare strade veramente incisive e non solo dichiaratorie: una volta revocate le autorizzazioni, che sia la magistratura a indicare quali operazioni, investimenti, manutenzioni effettuare, in quali tempi e con quali modalità. Come Verdi siamo convinti che questo territorio si meriti ben altro che non una fabbrica da terzo mondo. Proprio per questo siamo impegnati nella redazione della legge nazionale per Piombino, al fine di preparare un trapasso indolore dalla fase di produzioni industriali ed impatti ambientali anacronistici, a quella di una reindustrializzazione leggera e virtuosa per il nostro territorio.


piombino acciaierie

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