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Controcopertina: Elbanità ed altre piacevolezze estive

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 18 agosto 2004

Non mi ritrovo –come è noto- con le linee dei presunti vincitori dell’ultima tornata elettorale e guardo con crescente preoccupazione al rinnovato tentativo di omologazione dello specifico storico-culturale dell’isola d’Elba ai poteri davvero forti del “Continente”, nell’ordine, piombinesi, livornesi, fiorentini. La mia preoccupazione è davvero forte perché valuto molto alte, questa volta, le possibilità di riuscita. Al terzo tentativo (dopo lo sbarco in forze della Provincia peraltro propiziato da qualche servo sciocco del tempo, e dopo l’operazione Fratini-Scelza cioè l’acquisto in blocco di una parte consistente della DC, subito prontamente remunerata per la decisione certo non determinata da motivi ideali) l’affondo dei post-comunisti e dei servi sciocchi di turno, come il pane nel burro ha trovato il ventre molle di una classe dirigente (si fa per dire!) senza guida, divisa, incapace di reagire, sconquassata e sconvolta da inchieste giudiziarie tempisticamente pronte e scodellate, insomma allo sbando nella latitanza sostanziale di chi avrebbe avuto il dovere almeno di provare a frenare la deriva. Non era mai accaduto, almeno a mia memoria, che sei Amministrazioni su otto (sette con la Comunità Montana) finissero nel sacco delle Sinistre, pronte a silenziare una conflittualità interna di non modesto spessore pur di catturare il potere e consegnarlo nelle mani dei fiorentini. Mentre sembra non rimanere altro che recuperare il vecchio nome di Portoferraio (Cosmopoli) per dare un segnale forte del recuperato rapporto di sudditanza, si dissolve nel breve spazio di poche settimane la tradizione moderata dell’Isola d’Elba nell’assoluto deserto di idee e di iniziative dei Partiti di tradizione cattolica, per non parlare di Forza Italia, ormai considerata solo come un contenitore di voti per piccole e modeste aspirazioni. E’ interessante, al riguardo, che quel poco che resta della volontà di confrontarsi emerga a sinistra (Marchetti, ma anche Elbareport quando riesce ad affrancarsi da certe ridigità storicizzate e non guarda indietro) nell’assordante silenzio dei Cattolici che hanno scelto di proteggere a sinistra i loro tornaconti e le loro aspettative. Accusato in passato di essere stato critico nei confronti di Ageno e della sua combriccola (sinceramente non ci voleva molto ed era chiaro a tutti che si andava incontro al disastro con serena incoscienza), esprimo oggi, anche sul piano personale, tutto il mio malessere per le modalità sinceramente eccessive che hanno legato in un nodo inestricabile vicenda elettorale e vicenda giudiziaria, perché –comunque- si sono distorte le regole della democrazia, soprattutto quella che assegna agli elettori la capacità di esprimere una valutazione che non sia distorta da fattori esterni, come è avvenuto nel caso. La gestione dei post-comunisti nasce sotto cattivi auspici (non guasta essere un po’ scaramantici) tra stagione turistica con prospettive fallimentari, risorgenza di problemi e difficoltà all’interno della composita e rissosa maggioranza, pesanti condizionamenti esterni che ripropongono pari pari schemi di stretta osservanza partitica che qualcuno immaginava superati. Né, allo stato, si nota la benché minima differenza, almeno a vedere Portoferraio (un vero e proprio mortorio, talvolta anche lugubre se si pensa alle grandi potenzialità che ci sarebbero) rispetto al passato, anzi qualche evento in meno ed un’aria di abbandono che stringe il cuore. C’è un suggerimento per le sparpagliate truppe del versante moderato? Se me ne intendo (e credo di intendermene abbastanza) intanto prepararsi ad una lunga, lunga traversata del deserto. A meno di improbabili implosioni all’interno della sinistra, sempre possibili ma ovviamente osteggiate dai “regolatori” continentali e dai loro rappresentanti locali, non sarà semplice né facile risalire la china proprio per la forza dei poteri di contrasto e per il continuo supporto, spesso acritico, dei mass-media. E tuttavia sarebbe sbagliato arrendersi ad un destino che non è ineluttabile.


pf barca panorama da linguella

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