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SITI DI IMPORTANZA REGIONALE La Regione fissa le regole per l'Arcipelago

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 17 agosto 2004

LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano www.legambientearcipelagotoscano.it Recapito: loc. Uccellaia – 57033 Marciana Marina (Elba) Livorno – Sede del Circolo: Salita Napoleone 57037 Portoferraio (Elba) Livorno telefono 0565 99113 - 904213 fax 0565 904353 – 904213 E-mail: info@legambientearcipelagotoscano.it Conto corrente postale 33568502 intestato a: LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - loc. Uccellaia 57033 Marciana Marina (LI) LEGAMBIENTE: LE NORME NEL PIANO DEL PARCO NAZIONALE E NEL FUTURO PIANO STRUTTURALE UNICO DELL'ELBA Nel Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 sono state pubblicate le NORME DI ATTUAZIONE della Legge Regionale 56/2000 – Principali misure di conservazione da adottare nei Siti di Importanza Regionale (SIR) - che riguardano anche importanti aree dell'Arcipelago Toscano: Gorgona, Capraia, Monte Capanne-Enfola, Monte Capannello-Cima del Monte, Mola-Schiopparello, Cerboli e Palmaiola, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri. Le norme tecniche approvate (vedi scheda allegata) sono di enorme importanza sia nella stesura del Piano del Parco che per quella del Piano Strutturale unico per l'Elba voluto proprio dalla Regione Toscana e LEGAMBIENTE chiederà che le misure previste vengano attuate nei territori interessati, soprattutto in quelli che ricadono fuori dal Parco come nel caso di parte del SIR di Monte Capanne . Con la LR 56/2000 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche”, la Regione Toscana “riconosce e tutela la biodiversità, in attuazione della Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna) e in conformità con la Direttiva 79/409/CEE, per la conservazione degli uccelli selvatici. La legge individua i Siti di Importanza Regionale (SIR), alcuni dei quali riconosciuti anche come Siti classificabili di Importanza Comunitaria (pSIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS siti individuati nel progetto Bioitaly e determinazioni relative all’attuazione della direttiva comunitaria «Habitat». La Regione ha così definito le norme tecniche e le "modalità di tutela e di conservazione dei Siti di Importanza Regionale che dovranno essere attuate dagli Enti competenti. Per il Parco Nazionale le misure di conservazione indicate sono da ritenersi semplici indicazioni. I piani di gestione di tali aree protette devono, però, considerare adeguatamente i principali obiettivi di conservazione riportati, in quanto rappresentano una visione a scala regionale delle priorità di conservazione dell’intera rete ecologica. Per i siti classificati anche come pSIC o come ZPS, oltre alle indicazioni contenute nella LR 56/2000 e nelle norme tecniche, valgono anche le norme contenute nel DPR 8 settembre 1997, n. 357 e successive modifiche (DPR 120/2003), nella Direttiva 92/43/CEE e nella Direttiva 79/409/CEE. Ecco cosa prevede la Regione Toscana per i SIR dell'Arcipelago Toscano: SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 48=48B Isola di Gorgona (IT5150002) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 210,03 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano". Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola caratterizzata da morfologia acclive, con boschi di conifere, macchia mediterranea, aree agricole in gran parte su terrazzamenti, costa rocciosa. Altre tipologie ambientali rilevanti Garighe e prati secondari. Principali emergenze HABITAT Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Pareti rocciose verticali su substrato siliceo dal piano alpino a quello basale, della Regione Eurosiberiana e Mediterranea con vegetazione casmofitica (Androsacion vandellii; Asplenio billotii-Umbilicion rupestris; Asplenion cuneifolii). SPECIE VEGETALI Scrophularia trifoliata – Specie endemica sardo-corsa presente in Toscana solo a Montecristo e Gorgona. Presenti anche altri popolamenti floristici endemici dell’arcipelago o dell’area sardo-corsa. SPECIE ANIMALI (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) - Nidificante regolare con una o poche coppie. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Nidificante irregolare. Importante area di sosta per uccelli migratori. Numerose forme animali endemiche e/o di interesse biogeografico. Principali elementi di criticità interni al sito - Le attività di gestione del territorio svolte dalla casa di reclusione sembrano in gran parte coerenti, o non in contrasto, con gli obiettivi di conservazione del sito, ma dovrebbero essere in qualche modo verificate rispetto a questi ultimi. - Possibile futura dismissione della colonia penale (analogamente a quanto avvenuto a Capraia e a Pianosa), con poteniali rischi relativi alle successive scelte di sviluppo. - Presenza di predatori terrestri introdotti (ratti, presumibilmente gatti). - Diffusione di specie vegetali alloctone. - Consistente presenza di Larus cachinnans nidificante, competitore/predatore di L. audouinii. Principali elementi di criticità esterni al sito - Discariche costiere che favoriscono l’aumento di Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione degli endemismi di flora e fauna (EE). b) Mantenimento di livelli relativamente scarsi di antropizzazione e urbanizzazione (anche in caso di eventuale futura dismissione della colonia penale) (E). c) Conservazione degli habitat prioritari (E). d) Mantenimento/ricostituzione di un mosaico ambientale con sufficiente presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali (di particolare rilievo gli stadi pionieri, che comprendono anche l’habitat prioritario) e di zone agricole (E). e) Conservazione delle popolazioni nidificanti di specie rare di uccelli marini (E). f) Controllo/eradicazione delle specie alloctone (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Verifica ed eventuale adeguamento della destinazione d’uso del territorio in relazione agli obiettivi di conservazione (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (presumibilmente non necessarie localmente) (M). - Controllo/eradicazione di specie alloctone e/o introdotte e di animali domestici predatori (M). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione di Larus cachinnans (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non dovrebbe essere necessario. È in preparazione il Piano del Parco. Necessità di piani di settore Potrebbe essere utile un piano particolareggiato per la gestione delle attività agro-pastorali svolte dalla casa di reclusione. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 52 Isola di Capraia (IT5160006) Tipo sito anche pSIC CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 1.885,1 ha Presenza di area protetta Sito in gran parte compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano". Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola caratterizzata da morfologia acclive e scarsa antropizzazione. Prevalgono macchia mediterranea (soprattutto bassa, alta negli impluvi e nelle stazioni con suoli profondi), garighe e coste rocciose alte. Altre tipologie ambientali rilevanti Corsi d’acqua a deflusso non permanente (localmente chiamati “vadi”) con formazioni ripariali, praterie secondarie (in minima parte pascolate), piccole superfici coltivate, specchio d’acqua naturale. Principali emergenze HABITAT Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Acque con vegetazione flottante dominata da idrofite appartenenti a Ranunculus subg. Batrachium. Pareti rocciose verticali su substrato siliceo dal piano alpino a quello basale, della Regione Eurosiberiana e Mediterranea con vegetazione casmofitica (Androsacion vandellii; Asplenio billotii-Umbilicion rupestris; Asplenion cuneifolii). Boscaglie riparie termofile a dominanza di Nerium oleander. FITOCENOSI Formazioni di idrofite radicanti con Ranunculus baudotii de Lo Stagnone. Fruticeti a Helichrysum litoreum e Thymelaea hirsuta di Cala Rossa. Oleandreti del Vado del Porto. Popolamenti casmofili costieri con Silene tyrrhenia, Galium caprarium e Linaria capraria. Pratelli vernali oligotrofici con Romulea insularis e Isoetes duriei a nord del M. Pontica. Rupi stillicidiose a Mentha requienii, e Cymbalaria aequitriloba delle parti alte del Vado del Fondo. SPECIE VEGETALI Mentha requienii ssp. bistaminata (menta di Requien) – Sottospecie presente in Toscana solo a Capraia e Montecristo, con una popolazione molto ridotta. Mentha insularis (menta insulare) – Rara specie delle zone umide, presente in Toscana unicamente all’Isola di Capraia. Stachys glutinosa (stregona spinosa) - Specie endemica sardo-corsa e dell’Isola di Capraia. Plantago macrorhiza (piantaggine a radice grossa) - Specie mediterranea presente in Toscana a Capraia e Pianosa. Ranunculus baudotii (ranuncolo di Baudot) - Specie mediterraneo-atlantica, presente in Toscana unicamente all’Isola di Capraia (Loc. Il Laghetto). Dianthus siculus - Rara specie dei pendii rocciosi presente in Toscana in un’unica stazione all’Isola di Capraia. Sedum andegavense (Borracina d’Angiò) - Specie mediterranea presente in Toscana all’Isola di Montecristo e all’Isola di Capraia. Nerium oleander (oleandro) - Specie mediterranea, le stazioni di Capraia risultano le uniche nell’Italia centrale. Altri popolamenti floristici endemici (ad esempio Linaria capraria) dell’Arcipelago o dell’area sardo-corsa sull’isola principale e nell’isolotto satellite La Peraiola. SPECIE ANIMALI Tacheocampylaea tacheoides (Molluschi) - Chiocciola terrestre, endemismo esclusivo di Capraia di notevole interesse conservazionistico. Sembra limitata alle zone circostanti al centro abitato. (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) - Principale sito di nidificazione dell’Arcipelago Toscano. Puffinus yelkouan (berta minore, Uccelli) – Nidificante con una popolazione di consistenza sconosciuta, gravemente minacciata per la predazione dei pulcini da parte di ratto nero e gatti. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Capraia costituisce l’unico sito dell’Arcipelago dove questa specie è presente in modo pressoché costante con una colonia nidificante. Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Nidificante, poco conosciuta ma certamente molto rara. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante sedentaria, scarsa e limitata alle garighe nelle aree più elevate dell’isola. Numerose forme animali endemiche e/o di interesse biogeografico sull’isola principale (fra gli uccelli la principale popolazione regionale di venturone corso Serinus citrinella corsicanus) e nell’isolotto satellite La Peraiola. Importantissima area di sosta per uccelli migratori. Altre emergenze L’assenza di insediamenti e di viabilità favorisce livelli di naturalità molto elevati con scarsissimo disturbo antropico su gran parte delle zone interne dell’isola. La presenza di una parte marina del Parco permette scarsissimi livelli di disturbo, anche nei mesi estivi, nel tratto di costa interdetto alla navigazione. Principali elementi di criticità interni al sito - Ipotesi di sviluppo urbanistico che porterebbero notevolissimi incrementi dei picchi di presenze turistiche (oggi molto elevate rispetto all’estensione dei tratti di costa accessibili) nella stagione estiva, con forte impatto anche su habitat e specie di assoluta importanza e su fitocenosi di importanza regionale. - Scomparsa degli habitat prioritari di prateria dovuta alla cessazione delle forme tradizionali di uso del suolo (che ha determinato la quasi totale mancanza di bestiame al pascolo) e all’assenza ormai prolungata di incendi. Quest’ultima favorisce lo sviluppo di forme più evolute di vegetazione, ma riduce l’eterogeneità ambientale e la diffusione degli habitat prioritari di prateria. - Presenza di predatori terrestri introdotti (ratti, gatti) che minacciano i popolamenti nidificanti di uccelli marini. - Ipotesi di riadeguamento e apertura al traffico veicolare della viabilità pedonale verso le zone interne che potrebbe aumentare notevolmente i livelli di antropizzazione e di disturbo (almeno fino alla loc. Il Piano). - Diffusione di specie vegetali alloctone. - Diffusione di elofite invadenti (T. angustifolia e T. latifolia) nel Laghetto, con perdita delle cenosi idrofitiche flottanti e accelerazione dei processi di interrimento. - Disturbo agli uccelli marini nidificanti (in particolare al gabbiano corso) causato dalle imbarcazioni da diporto. - Consistente popolazione nidificante di Gabbiano reale Larus cachinnans, competitore/predatore del gabbiano corso e causa di minaccia per popolamenti animali e vegetali nell’isolotto La Peraiola. - Tacheocampylaea tacheoides è minacciata di estinzione per le ridotte dimensioni delle popolazioni conosciute, la predazione da parte del ratto nero, la possibile raccolta a fini alimentari e collezionistici, l’evoluzione della vegetazione e le previsioni di urbanizzazione delle principali aree interessate dalla sua presenza (estesa anche nelle aree marginali al Paese, non comprese nel perimetro del sito). - Le popolazioni di alcune specie autoctone (corvo imperiale) o introdotte (muflone) creano situazioni di conflitto con le comunità locali per danni provocati alle residuali attività agricole e zootecniche e, nel caso del muflone, possono condizionare la vegetazione. Principali elementi di criticità esterni al sito - Presenza di discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione degli endemismi esclusivi di flora e fauna (EE). b) Mantenimento e recupero di habitat prioritari minacciati (prati annui secchi e umidi), fitocenosi di importanza regionale e specie floristiche rare (EE). c) Mantenimento/incremento dei livelli elevati di diversità ambientale, con sufficiente presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali e di zone agricole (importanti per la sosta di uccelli migratori) (EE). d) Conservazione delle popolazioni nidificanti di specie rare di uccelli marini (EE). e) Mantenimento di gran parte dell’isola in condizioni di antropizzazione molto scarsa e dei livelli di naturalità di gran parte delle aree costiere (EE). f) Eradicazione/controllo di specie alloctone, con particolare riferimento ai gatti inselvatichiti, al ratto nero (soprattutto nelle aree di nidificazione di uccelli marini), al muflone (controllo, cfr. oltre) e al fico degli ottentotti Carpobrotus sp.pl. (l’ailanto, sino a fine anni ’90 in rapida espansione, è stato di recente quasi completamente eradicato) (E). g) Conservazione/ripristino della naturalità dell’isolotto La Peraiola (E). h) Conservazione/recupero del Laghetto (E). i) Superamento dei conflitti causati dai danni provocati da alcune specie alle attività antropiche (B). Indicazioni per le misure di conservazione - Limitazione allo sviluppo urbanistico nella ex colonia penale e nella zona del Vado del Porto, valutazione dell’impatto dei futuri strumenti urbanistici con gli obiettivi di conservazione del sito (in particolare analisi dei possibili effetti su Tacheocampylaea tacheoides, su aree importanti per la sosta dell’avifauna e sulle fitocenosi del Vado del Porto) (EE). - Incentivazione/promozione di attività agricole a basso impatto per il recupero di zone aperte nelle zone prossime al paese e nella ex colonia penale e misure gestionali per il mantenimento delle residue praterie nelle zone interne (principalmente nelle selle e presso il Laghetto) (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (EE). - Monitoraggio annuale della localizzazione delle colonie di Larus audouinii ed eventuale adozione delle opportune misure di conservazione (divieto di sbarco, divieto di ancoraggio nelle aree prossime alla colonia, specifiche azioni di sensibilizzazione) (EE). - Prosecuzione delle azioni di eradicazione/controllo di Ailanthus altissima e previsione di interventi su altre specie vegetali alloctone (urgente per Carpobrotus sp.pl.) (E). - Realizzazione di un programma di conservazione ex situ per la tutela di specie di flora rare e/o endemiche presenti con stazioni isolate e popolazioni ridotte (E). - Controllo della popolazione di gatti al di fuori delle aree abitate ed esame della possibilità di azioni di derattizzazione nelle aree di nidificazione di Puffinus yelkouan (in parte da individuare) (E). - Eradicazione di Typha sp.pl. dal Laghetto (E). - Attivazione di un piano complessivo (a scala regionale) per la limitazione di Larus cachinnans (M). - Analisi dei reali impatti di alcune specie considerate dannose (corvo imperiale, muflone) sulle attività agricole e sulla vegetazione naturale. Successiva adozione delle misure gestionali eventualmente opportune (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. È in preparazione il Piano del Parco. Alcune delle azioni sopra indicate sono previste all’interno della documentazione prodotta nell’ambito di un progetto LIFE Natura (linee guida per la gestione degli habitat e delle aree interessate dal progetto) e dovranno essere recepite nel Piano del Parco Nazionale. Necessità di piani di settore Potrebbe essere utile un piano d’azione per la gestione della vegetazione naturale e seminaturale, che dovrebbe definire anche le possibili utilizzazioni del territorio per attività di pascolo. Note Si tratta di uno dei siti di maggior valore naturalistico a livello regionale. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 53 Isola di Capraia (IT5160007) Tipo sito anche ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 1.533,24 ha Presenza di area protetta Sito compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano". Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Il sito comprende gran parte dell’Isola di Capraia, caratterizzata da morfologia molto acclive e antropizzazione quasi assente. Prevalgono macchia mediterranea (soprattutto bassa), garighe e coste rocciose alte. Altre tipologie ambientali rilevanti Corsi d’acqua a deflusso non permanente (localmente chiamati “vadi”), uno specchio d’acqua naturale, praterie secondarie. Principali emergenze HABITAT Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Acque con vegetazione flottante dominata da idrofite appartenenti a Ranunculus subg. Batrachium. Pareti rocciose verticali su substrato siliceo dal piano alpino a quello basale, della Regione Eurosiberiana e Mediterranea con vegetazione casmofitica (Androsacion vandellii; Asplenio billotii-Umbilicion rupestris; Asplenion cuneifolii). Boscaglie riparie termofile a dominanza di Nerium oleander. FITOCENOSI Formazioni di idrofite radicanti con Ranunculus baudotii de Lo Stagnone. Fruticeti a Helichrysum litoreum e Thymelaea hirsuta di Cala Rossa. Oleandreti del Vado del Porto. Popolamenti casmofili costieri con Silene tyrrhenia, Galium caprarium e Linaria capraria. Pratelli vernali oligotrofici con Romulea insularis e Isoetes duriei a nord del M. Pontica. Rupi stillicidiose a Mentha requienii, e Cymbalaria aequitriloba delle parti alte del Vado del Fondo. SPECIE VEGETALI Mentha requienii ssp. bistaminata (menta di Requien) – Sottospecie presente in Toscana solo a Capraia con popolazione molto ridotta. Mentha insularis (menta insulare) – Rara specie delle zone umide presente in Toscana unicamente all’Isola di Capraia. Stachys glutinosa (stregona spinosa) - Specie endemica sardo-corsa e dell’Isola di Capraia. Plantago macrorhiza (piantaggine a radice grossa) - Specie mediterranea presente in Toscana a Capraia e Pianosa. Ranunculus baudotii (ranuncolo di Baudot) - Specie mediterraneo-atlantica, presente in Toscana unicamente all’Isola di Capraia (Loc. Stagnone). Dianthus siculus - Rara specie dei pendii rocciosi presente in Toscana in un’unica stazione all’Isola di Capraia. Sedum andegavense (Borracina d’Angiò) - Specie mediterranea presente in Toscana all’Isola di Montecristo e all’Isola di Capraia. Nerium oleander (oleandro) - Specie mediterranea, le stazioni di Capraia risultano le uniche nell’Italia centrale. Altri popolamenti floristici endemici dell’arcipelago sull’isola principale e nell’isolotto satellite La Peraiola. SPECIE ANIMALI Tacheocampylaea tacheoides (Molluschi) - Chiocciola terrestre, endemismo esclusivo di Capraia di notevole interesse conservazionistico. Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Nidificante, poco conosciuta ma certamente molto rara. Puffinus yelkouan (berta minore, Uccelli) – Nidificante con una popolazione di consistenza sconosciuta, gravemente minacciata per la predazione di pulcini da parte di ratto nero e gatti. Forse assente nella porzione dell’isola compresa nel sito. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante sedentaria, scarsa e limitata alle garighe nelle aree più elevate dell’isola. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Capraia costituisce l’unico sito dell’Arcipelago dove questa specie è presente in modo pressoché costante con una colonia nidificante. (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) - Principale sito di nidificazione dell’Arcipelago Toscano. Numerose forme animali endemiche e/o di interesse biogeografico sull’isola principale e nell’isolotto satellite La Peraiola. Importantissima area di sosta per uccelli migratori. Altre emergenze La quasi totale assenza, all’interno del sito, di insediamenti e di viabilità favorisce livelli di naturalità molto elevati e scarsissimo disturbo antropico su gran parte delle zone interne dell’isola. La presenza di una parte marina del Parco permette scarsissimi livelli di disturbo, anche nei mesi estivi, nel tratto di costa interdetto alla navigazione. Principali elementi di criticità interni al sito - Forte carico turistico estivo e possibili notevolissimi incrementi dei picchi di presenze turistiche legati a ipotesi di notevoli aumenti degli insediamenti turistici. - Scomparsa degli habitat prioritari di prateria dovuta alla cessazione delle forme tradizionali di uso del suolo (che, in particolare, ha determinato la quasi totale mancanza di bestiame al pascolo) e all’assenza ormai prolungata di incendi. Quest’ultima favorisce lo sviluppo di forme più evolute di vegetazione, ma riduce l’eterogeneità ambientale e la diffusione degli habitat prioritari di prateria. - Presenza di predatori terrestri introdotti (ratti, gatti) che minacciano i popolamenti nidificanti di uccelli marini. - Diffusione di specie vegetali alloctone. - Diffusione di elofite invadenti (T. angustifolia e T. latifolia) nel Laghetto, con perdita delle cenosi idrofitiche flottanti e accelerazione dei processi di interrimento. - Disturbo agli uccelli marini nidificanti (in particolare al gabbiano corso) causato dalle imbarcazioni da diporto. - Consistente popolazione nidificante di Gabbiano reale Larus cachinnans, competitore/predatore del gabbiano corso e causa di minaccia per popolamenti animali e vegetali nell’isolotto La Peraiola. Principali elementi di criticità esterni al sito - Ipotesi di sviluppo urbanistico che porterebbero notevolissimi incrementi dei picchi di presenze turistiche (oggi molto elevate rispetto all’estensione dei tratti di costa accessibili) nella stagione estiva, con forte impatto anche sulle porzioni dell’isola non direttamente interessate. - Presenza di discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione degli endemismi esclusivi di flora e fauna (EE). 131 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 b) Mantenimento e recupero di habitat prioritari minacciati (prati annui secchi e umidi), fitocenosi di importanza regionale e rare specie floristiche (EE). c) Mantenimento/incremento di livelli elevati di diversità ambientale, con sufficiente presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali (EE). d) Conservazione delle popolazioni nidificanti di specie rare di uccelli marini (EE). e) Mantenimento di gran parte dell’isola in condizioni di antropizzazione molto scarsa e dei livelli di naturalità di gran parte delle aree costiere (EE). f) Eradicazione/controllo di specie alloctone, con particolare riferimento ai gatti inselvatichiti, al ratto nero (soprattutto nelle aree di nidificazione di uccelli marini) e al fico degli ottentotti Carpobrotus sp.pl. (E). g) Conservazione/ripristino della naturalità dell’isolotto La Peraiola (E). h) Conservazione/recupero del Laghetto (E). Indicazioni per le misure di conservazione - Misure gestionali per il mantenimento delle residue praterie nelle zone interne (principalmente nelle selle e presso il Laghetto) e verifica della possibilità di ripristino di forme di pascolo brado (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (EE). - Monitoraggio annuale della localizzazione delle colonie di Larus audouinii ed eventuale adozione delle opportune misure di conservazione (divieto di sbarco, divieto di ancoraggio nelle aree prossime alla colonia, specifiche azioni di sensibilizzazione) (EE). - Previsione di interventi su specie vegetali alloctone (urgente per Carpobrotus sp.pl.) (E). - Controllo della popolazione di gatti al di fuori delle aree abitate e esame delle possibilità di azioni di derattizzazione nelle aree di nidificazione di Puffinus yelkouan (in parte da individuare) (E). - Eradicazione di Typha sp.pl. dal Laghetto (E). - Realizzazione di un programma di conservazione ex situ per la tutela di specie di flora rare e/o endemiche presenti con stazioni isolate e popolazioni ridotte (E). - Limitazione alle previsioni di sviluppo urbanistico che porterebbero a forti aumenti nei picchi di presenze turistiche (E). - Attivazione di un piano complessivo (a scala regionale) per la limitazione di Larus cachinnans (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. È in preparazione il Piano del Parco. Alcune delle azioni sopra indicate sono previste all’interno della documentazione prodotta nell’ambito di un progetto LIFE Natura (linee guida per la gestione degli habitat e delle aree interessate dal progetto) e dovranno essere recepite nel Piano del Parco Nazionale. Necessità di piani di settore Potrebbe essere utile un piano d’azione per la gestione della vegetazione naturale e seminaturale. Note Si tratta di uno dei siti di maggior valore naturalistico a livello regionale. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 57=57B Isole di Cerboli e Palmaiola (IT5160011) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 21,38 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano". Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isolette minori con garighe e macchia bassa, affioramenti rocciosi, coste rocciose alte. Altre tipologie ambientali rilevanti Arbusteti su piccoli coltivi abbandonati a Palmaiola, cave abbandonate e ruderi a Cerboli, fari. Principali emergenze SPECIE VEGETALI Caratteristici popolamenti floristici endemici dell’Arcipelago Toscano. SPECIE ANIMALI (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) – Siti di nidificazione accertati (Palmaiola) o probabili, con alcune coppie. (AI) Calonectris diomedea (berta maggiore, Uccelli) – Nidificante con alcune coppie a Palmaiola e con una delle 3-4 popolazioni principali dell’Arcipelago Toscano a Cerboli. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – In passato si sono insediate colonie nidificanti a Palmaiola e in isolotti circumelbani, attualmente in tutto il sito l’elevata densità del gabbiano reale ne rende improbabile il ritorno. Presenza di specie ornitiche nidificanti rare legate alle coste rocciose. Forme endemiche di invertebrati e popolazioni locali di lucertole con fenotipo distinto. Altre emergenze Tutti gli isolotti sono scarsamente interessati da presenze antropiche, con l’eccezione delle aree perimetrali idonee alla balneazione. Principali elementi di criticità interni al sito - Pressione turistica estiva (dovuta ai numerosi diportisti a Cerboli e Palmaiola, anche a bagnanti negli isolotti circumelbani), che minaccia gli uccelli nidificanti (in particolare la berta maggiore è minacciata dalle possibili discese a terra di cani e da ingressi nelle grotte). - Consistente presenza di Larus cachinnans nidificante, competitore/predatore di L. audouinii e causa di minaccia per popolamenti animali e vegetali endemici e di interesse conservazionistico. - Possibili casi di ricolonizzazione di isolotti da parte di ratti (recentemente eradicati), che minacciano i popolamenti nidificanti di uccelli marini. - In passato a Cerboli sono stati organizzati “campi di sopravvivenza”, la cui eventuale riproposizione (anche in forma di campi di addestramento per associazioni di volontariato) potrebbe minacciare seriamente, in diversi modi, alcune delle principali emergenze. - Presenza di specie vegetali alloctone. - Ricorrenti proposte di realizzazione di insediamenti turistici. - Livello delle conoscenze non del tutto soddisfacente per alcuni gruppi e specie. Principali elementi di criticità esterni al sito - Discariche costiere che favoriscono l’aumento di Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli ma rini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Tutela delle popolazioni nidificanti di uccelli marini e legati alle coste rocciose (EE). b) Tutela dei popolamenti di Rettili e degli invertebrati endemici (EE). c) Mantenimento dell’integrità degli isolotti e dell’assenza di qualunque insediamento turistico (E). d) Mantenimento e incremento della naturalità degli habitat ed eradicazione delle specie alloctone (M). e) Incremento dei livelli di conoscenza su alcuni gruppi o specie (B). Indicazioni per le misure di conservazione - Adozione delle principali misure indicate dal Piano di Gestione (cfr. oltre): - monitoraggio degli uccelli marini nidificanti e dell’evoluzione della vegetazione in rapporto alla densità del gabbiano reale (EE); - eventuali misure urgenti a tutela delle colonie di Larus audouinii (EE); - prosecuzione delle azioni di informazione/sensibilizzazione (M); - controllo di eventuali casi di ricolonizzazione da parte di Rattus rattus (M); - eradicazione delle specie vegetali alloctone (prioritariamente a Cerboli) (M); - completamento delle indagini su alcuni taxa animali (M). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (EE). - Tutela dell’integrità del sito (E). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione del gabbiano reale (M). - Misure normative per non autorizzare lo svolgimento di campi di sopravvivenza o addestramento (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Realizzato nell’ambito di un progetto LIFE Natura. Di prossima realizzazione il Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Necessità di piani di settore Non necessari. Note La nuova perimetrazione del sito ha portato all’inclusione di alcuni isolotti satelliti dell’Elba (Scoglietto di Portoferraio, Isola dei Topi, Le Gemini). SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 58 Monte Capanne e Promontorio dell’Enfola (IT5160012) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 6.753,64 ha Presenza di area protetta Sito compreso in gran parte nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano". Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Principale rilievo montuoso dell’Arcipelago Toscano, con versanti a morfologia accidentata ed elevata acclività. Boschi di sclerofille e di latifoglie, macchia alta e bassa, garighe, praterie aride, affioramenti rocciosi e aree detritiche, coste rocciose. Altre tipologie ambientali rilevanti Rimboschimenti, siti estrattivi abbandonati, aree agricole, corsi d’acqua, coste sabbiose. Principali emergenze HABITAT Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea) Boscaglia costiera di ginepri (J.phoenicea subsp. turbinata, J.oxycedrus subsp. oxycedrus). Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). FITOCENOSI Ginestreto oromediterraneo a dominanza di Genista desoleana di Monte Capanne. SPECIE VEGETALI Biscutella pichiana ssp. ilvensis – Sottospecie endemica dell’Isola d’Elba. Centaurea dissecta var. ilvensis - Endemismo della parte occidentale dell'Isola d'Elba. Gagea busambarensis – Specie mediterranea presente in Toscana nell’unica stazione del Monte Capanne. Presenza di popolamenti floristici endemici o particolarmente rari (ad esempio Linaria capraria). SPECIE ANIMALI (AII) Testudo hermanni (testuggine di Herman, Rettili). (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) – Presenza di alcune coppie nidificanti. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Due casi di nidificazione sulla costa nordoccidentale negli ultimi anni ’90, segnalazioni storiche all’Enfola. Oenanthe hispanica (monachella, Uccelli) – Nidificante presumibilmente regolare; la consistenza è sconosciuta. Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Nidificante, poco conosciuta ma certamente molto rara. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante sedentaria, con la principale popolazione della regione. Presenza di numerosi taxa di invertebrati di interesse conservazionistico e biogeografico. Presenza di importanti specie ornitiche nidificanti legate ad ambienti di gariga e costa rocciosa. Presenza di popolazioni di rilevante interesse conservazionistico e biogeografico (fra gli uccelli l’unica popolazione autoctona della Toscana di pernice rossa Alectoris rufa, la principale popolazione regionale di piccione selvatico Columba livia, l’unica popolazione regionale regolarmente nidificante di rondine rossiccia Hirundo daurica, la seconda popolazione regionale di venturone corso Serinus citrinella corsicanus). Area importante per la migrazione di rapaci e presumibilmente per la sosta di Passeriformi. Altre emergenze L’area del M.te Capanne è caratterizzata da un’elevatissima diversità ambientale e da livelli alti o molto alti di naturalità. Il promontorio dell’Enfola è di grande valore paesaggistico e comprende tratti di costa alta di notevolissimo valore naturalistico. Castagneti nel versante settentrionale del Monte Capanne. Principali elementi di criticità interni al sito - Incendi distruttivi (con impatti gravi quando colpiscono gli habitat forestali). - Forte pressione turistica estiva concentrata in particolare nelle aree costiere. - Impianti per telecomunicazioni e funivia sulla vetta del Monte Capanne. - Presenza di estesi rimboschimenti (e ipotesi di ulteriori opere di riforestazione). - Minaccia di scomparsa degli stadi di degradazione della vegetazione (cui sono legate numerose delle principali emergenze) per riduzione/cessazione del pascolo. - Presenza di asse stradale costiero ad elevata frequentazione estiva. - Presenza di siti estrattivi abbandonati. - Elevatissimo carico di cinghiali. - Diffusione di specie vegetali alloctone. - Disturbo agli uccelli marini nidificanti causato da imbarcazioni da diporto. - Consistente presenza di Larus cachinnans nidificante, competitore/predatore di L. audouinii. - Attività venatoria nelle aree esterne al Parco (causa di minaccia per Alectoris rufa). Principali elementi di criticità esterni al sito - Presenza di aree urbanizzate e vie di comunicazione. - Discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. - Possibilità di ulteriore aumento della ricettività in altre aree dell’Isola d’Elba, con ripercussioni anche sul sito. - Presenza di siti estrattivi attuali o previsti. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione e, dove necessario, recupero degli ambienti aperti (di particolare importanza i prati aridi e le garighe, habitat prioritari che ospitano numerose emergenze floristiche e faunistiche, ma sono da tutelare anche i coltivi tradizionali), possibilmente mediante la prosecuzione delle forme di uso del suolo che ne hanno determinato la presenza (EE). b) Conservazione/incremento dei livelli di naturalità, continuità e maturità dei boschi naturali, tutela dei castagneti da frutto e mantenimento di una buona eterogeneità dei soprassuoli boschivi e alto arbustivi (EE). c) Mantenimento/ripristino di elevati livelli di naturalità delle aree costiere, in particolare tutela degli habitat di costa rocciosa (EE). d) Conservazione dei taxa (e delle cenosi) endemici e di interesse biogeografico (EE). e) Tutela delle specie minacciate di uccelli marini nidificanti (E). f) Riqualificazione dei rimboschimenti esistenti e cessazione di ulteriori opere di riforestazione, se non in casi di particolare necessità e comunque non con specie alloctone (M). G) Recupero delle aree degradate, incluse le zone di vetta (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Programmi finalizzati al ripristino delle tradizionali attività agricole e di pascolo, definendo le modalità di gestione opportune per la salvaguardia della fitocenosi a Genista desoleana e degli habitat di prateria e gariga (EE). - Adeguamento delle previsioni in campo forestale rispetto agli obiettivi di conservazione di cui al punto “a” (EE) - Contenimento di ulteriori insediamenti lungo la costa e razionalizzazione dei carichi turistici (EE). 143 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 - Monitoraggio della localizzazione delle colonie di gabbiano corso Larus audouinii ed eventuale adozione delle opportune misure di conservazione (divieto di sbarco, specifiche azioni di sensibilizzazione nelle aree prossime alla colonia) (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (E). - Poiché alcune delle principali cause di degrado/disturbo dipendono da pressioni ambientali originate nel contesto esterno al sito, per queste dovrà essere opportunamente applicato lo strumento della valutazione di incidenza (E). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione di gabbiano reale Larus cachinnans (M). - Previsione di interventi di eradicazione/controllo di specie vegetali alloctone (in particolare per Carpobrotus sp.pl. negli habitat di costa rocciosa) (M). - Misure normative per garantire la cessazione di opere di rimboschimento con specie alloctone (M). - Monitoraggio della popolazione e regolamentazione della caccia alla pernice rossa (M). - Attivazione di piani di riqualificazione ambientale delle aree degradate, compresa la zona di vetta del M. Capanne (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. Attualmente è in corso di elaborazione il Piano del Parco. Necessità di piani di settore Sarebbe di grande utilità un piano specifico sulla gestione degli ambienti aperti, che dovrebbe definire anche le forme di pascolo auspicabili e ammissibili. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 59=59B Isola di Pianosa (IT5160013) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 996,38 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano", con divieto di navigazione e pesca lungo tutto lo sviluppo costiero. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola pianeggiante di natura calcarea, prevalentemente occupata nelle zone interne da seminativi e pascoli abbandonati e da garighe e macchia mediterranea lungo gran parte della fascia costiera. Altre tipologie ambientali rilevanti Coste rocciose, coste sabbiose, rimboschimenti di conifere, colture arboree abbandonate. Principali emergenze HABITAT Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Boscaglia costiera di ginepri (J.phoenicea subsp. turbinata, J.oxycedrus subsp. oxycedrus). SPECIE VEGETALI Phyllitis sagittata - Specie rara presente in Toscana nelle isole di Gorgona e Pianosa, sul Promontorio di Piombino e al M.te Argentario. Gagea granatellii (cipollaccio di Granatelli) - Specie critica, segnalata all'Elba, a Pianosa e al Giglio. SPECIE ANIMALI (AII) Testudo hermanni (testuggine di Herman, Rettili). (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) – Nidificante con un buon numero di coppie (la seconda popolazione più numerosa dell’Arcipelago Toscano). Puffinus yelkouan (berta minore, Uccelli) – Nidificante, da confermare in anni recenti (non più accertata dopo il 1989). (AI) Calonectris diomedea (berta maggiore, Uccelli) – Nidificante, presumibilmente con la maggiore colonia della Toscana. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso) - Nidificante dal 2000, l’isola ha ospitato il principale sito riproduttivo noto a livello nazionale nel 2001. Columba livia (piccione selvatico) – Forse la principale popolazione della Toscana fino al 1997, drasticamente ridotta dopo la cessazione delle attività agricole (rarissimo dal 2001, forse estinto). (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante, molto rara. (AI) Coracias garrulus (ghiandaia marina, Uccelli) – Possibile nidificante irregolare (prima segnalazione nel 2001). Varie specie endemiche o di interesse biogeografico di invertebrati. Importanti presenze di Rettili, con popolamenti microinsulari di lucertole con fenotipo distinto. Importante area di sosta per uccelli migratori. Presenza di consistenti popolazioni di specie rare e/o minacciate di uccelli nidificanti legate agli ambienti agropastorali tradizionali e alle coste rocciose indisturbate. Altre emergenze Sino al 1997 l’isola era caratterizzata da ecosistemi agro-pastorali complessi e molto particolari, con campi separati da numerosi muri a secco, siepi e alberature, frequenti isolette di macchia nei campi. Dopo la chiusura della colonia penale, la principale caratteristica dell’isola è la scarsissima presenza antropica. Principali elementi di criticità interni al sito - L’improvvisa e completa cessazione di tutte le pratiche agricole e pastorali ha provocato profondi e repentini mutamenti ambientali, che minacciano le specie legate agli ambienti aperti e portano alla scomparsa del peculiare paesaggio dell’isola. - Rischio di forti impatti negativi dovuti a eventuali scelte future di sviluppo non compatibili con gli obiettivi di conservazione. - Presenza di predatori terrestri introdotti (ratti, gatti) che minacciano in particolare i popolamenti nidificanti di uccelli marini. - Diffusione di specie vegetali alloctone invasive (in primo luogo l’ailanto Ailanthus altissima). - Inquinamento delle falde (minaccia per la fauna interstiziale). - Aumento della popolazione nidificante di gabbiano reale Larus cachinnans, competitore/predatore del gabbiano corso L. audouinii e causa di minaccia per popolamenti animali e vegetali nell’isolotto La Scola. Principali elementi di criticità esterni al sito - Discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. Principali obiettivi di conservazione a) Tutela dell’integrità della fascia costiera, delle diverse cenosi vegetali che la caratterizzano (macchia a ginepri, vegetazione delle coste rocciose, vegetazione delle spiagge) e mantenimento degli attuali scarsissimi livelli di disturbo antropico su gran parte della costa (EE). b) Salvaguardia dell’isola rispetto a possibili forme di sviluppo incompatibili con la tutela delle principali emergenze naturalistiche (EE). c) Conservazione degli endemismi esclusivi di flora e fauna (EE). d) Conservazione delle popolazioni nidificanti di specie rare di uccelli marini (EE). e) Mantenimento del ruolo dell’isola per la sosta di uccelli migratori e la nidificazione e lo svernamento di specie minacciate di uccelli legate al complesso mosaico degli ambienti agro-pastorali e alle garighe (EE). f) Conservazione della naturalità e delle emergenze naturalistiche nell’isolotto La Scola (EE). g) Mantenimento/recupero delle praterie annue (habitat prioritario), delle garighe, dei ginepreti costieri e dei diversi stadi evolutivi della macchia mediterranea (EE). h) Eradicazione/controllo di specie alloctone e in particolare dei predatori terrestri introdotti (E). i) Monitoraggio degli effetti dei drastici e repentini mutamenti di uso del suolo e pressione antropica sulle comunità animali e vegetali, e conseguente adeguamento delle scelte gestionali (E). Indicazioni per le misure di conservazione - Mantenimento del regime vincolistico che garantisce scarsissimi livelli di disturbo antropico su gran parte della costa. Particolarmente importanti il divieto di navigazione per le imbarcazioni private e il divieto di qualsiasi tipo di pesca; da confermare su buona parte della costa anche il divieto di balneazione, almeno durante i periodi di nidificazione, e i divieti temporanei di accesso anche da terra nelle aree di nidificazione del Gabbiano corso (EE). - Ripristino di attività agricole e zootecniche a bassa intensità su superfici adeguate (approssimativamente valutabili in circa il 30 % del territorio). Particolarmente necessarie azioni che permettano di ostacolare i rapidi processi di chiusura degli spazi aperti e la diffusione dei pini negli incolti (a es., introduzione di erbivori quali asini e capre in ampie aree recintate, periodici abbruciamenti controllati, lavorazioni superficiali del terreno) (EE). - Mantenimento delle attuali condizioni di libera evoluzione delle comunità vegetali nella cintura costiera (macchia a ginepro fenicio, vegetazione delle coste rocciose e delle spiagge) (EE). - Eradicazione della popolazione inselvatichita di gatti, controllo dell’eventuale ricolonizzazione dell’isolotto La Scola da parte del ratto nero (eradicato nel 2001) e valutazione dell’opportunità di interventi localizzati di derattizzazione nelle aree di nidificazione delle berte (E). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente necessarie (E). 146 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 - Tutela del complesso sistema di muri a secco, filari e alberature, che costituiscono habitat per numerose specie animali (E). - Attivazione di un piano di monitoraggio basato su specie indicatrici per un controllo continuo degli effetti delle misure di gestione adottate (E). - Rimozione delle sorgenti inquinanti e dei rifiuti solidi presenti in varie zone dell’isola (E). - Eradicazione di Ailanthus altissima e controllo/previsione di interventi su altre specie vegetali alloctone (M). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione del gabbiano reale Larus cachinnans (M). - Tutela assoluta dell’isolotto La Scola e rimozione degli elementi di degrado, asttraverso il mantenimento del divieto di navigazione e accesso (EE), la limitazione dell’evoluzione della vegetazione nelle aree di nidificazione della berta maggiore (M), l’eradicazione delle specie vegetali alloctone invasive (Opuntia ficusindica) (M), il monitoraggio della vegetazione e di alcune specie animali (almeno la berta maggiore Calonectris diomedea e il mollusco terrestre Oxychilus oglasicola, endemico di Montecristo e de La Scola) (E) e il controllo sull’eventuale effettuazione di scavi archeologici al fine di evitare la distruzione di nidi di berta maggiore (E). - Ripristino di piccoli invasi con presenza di acqua anche nei mesi estivi (M). - Interventi di riqualificazione delle pinete (B). - Controllo della popolazione di Cornacchia grigia Corvus corone cornix, di recente arrivo e in rapido aumento, che minaccia alcune specie di uccelli nidificanti (B). - Eradicazione dei piccioni domestici, al fine di evitare l’estinzione della residua popolazione selvatica (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario, è infatti in preparazione il Piano del Parco. Gran parte delle misure indicate per l’isolotto La Scola sono previste all’interno delle “linee guida per la gestione degli isolotti La Scola e La Peraiola”, prodotte nell’ambito di un progetto LIFE Natura. Necessità di piani di settore Molto elevata e urgente l’elaborazione di un piano relativo alla gestione delle aree abbandonate. Note L’isola appare di straordinaria importanza dal punto di vista naturalistico, per la compresenza di aree con naturalità molto elevata a disturbo antropico nullo con altre aree sinora utilizzate per attività agro-pastorali a basso impatto. La totale cessazione delle pratiche agricole e il quasi completo spopolamento dell’isola stanno producendo, e in parte hanno già prodotto, drastici mutamenti su alcune comunità e specie vegetali e animali, alcuni dei quali risultano negativi dal punto di vista conservazionistico (ad es. scomparsa del piccione selvatico). SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 60=60B Isola di Montecristo (IT5160015) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 1.042,3 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel Parco Nazionale "Arcipelago Toscano", con Riserva Marina lungo tutto lo sviluppo costiero. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola a morfologia accidentata, con estesi affioramenti rocciosi granitici, macchia bassa e alta dominata da Erica arborea, garighe e prati annui, limitati nuclei relitti di leccio, coste rocciose alte. Altre tipologie ambientali rilevanti Arboreto, piccoli orti, edifici nell’area di Cala Maestra, e corsi d’acqua a deflusso semi -perenne nelle principali vallate dell’isola. Principali emergenze HABITAT Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). Pareti rocciose verticali su substrato siliceo dal piano alpino a quello basale, della Regione Eurosiberiana e Mediterranea con vegetazione casmofitica (Androsacion vandellii; Asplenio billotii-Umbilicion rupestris; Asplenion cuneifolii). SPECIE VEGETALI Mentha requienii ssp. bistaminata (menta di Requien) – Sottospecie presente in Toscana solo a Capraia e Montecristo, con popolazione molto ridotta. Scrophularia trifoliata – Specie endemica sardo-corsa presente in Toscana solo a Montecristo e alla Gorgona. Sedum andegavense (borracina d’Angiò) – Rara specie mediterranea presente in Toscana solo a Montecristo (da confermare a Capraia). Cneorum tricoccon – (timelea tricocca) - Rara specie presente sul Monte Argentario, a Giannutri e a Montecristo. SPECIE ANIMALI (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) – Nidificante scarso. Puffinus yelkouan (berta minore, Uccelli) – Nidificante, probabilmente con la principale popolazione toscana, insufficientemente nota. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso) - Nidificante irregolare (al massimo con circa 40 coppie), assente negli ultimi anni come tale, ma presente regolarmente con soggetti insediati in altre isole toscane. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Migratore e svernante regolare, nidificante possibile. Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Migratore regolare, ritenuta nidificante in passato, senza conferme recenti. (AII) Rhinolophus euryale (rinolofo euriale, Chirotteri, Mammiferi) – E’ nota una singola cattura recente. Segnalazioni di foca monaca Monachus monachus fino agli anni ‘70. Presenza di numerosi taxa endemici esclusivi di Montecristo (inclusa la capra di Montecristo Capra aegagru s, forma peculiare derivante da immissioni), dell’Arcipelago Toscano o dell’area sardo-corsa. Importantissima area di sosta per uccelli migratori. Presenza di consistenti popolazioni di specie rare e/o minacciate di uccelli nidificanti legate alle coste rocciose indisturbate e ai mosaici di gariga e macchia bassa. Altre emergenze Isola abitata dai soli addetti alla sorveglianza, accessibile al pubblico in modo limitatissimo. Principali elementi di criticità interni al sito - Limitazione o totale assenza di rinnovazione per alcune specie arbustive e arboree (in particolare per il leccio Quercus ilex e l’orniello Fraxinus ornus), causata dalla consistente popolazione di capra selvatica. - Limitazione dello strato erbaceo per la medesima causa, con conseguenze massicce a livello di entomofauna e, quindi, sulla risorsa trofica per gli uccelli migratori. - Forte limitazione al successo riproduttivo della berta minore causata dal ratto nero Rattus rattus, predatore di pulcini. - Diffusione di specie vegetali alloctone invasive (in particolare l’ailanto Ailanthus altissima). - Consistente popolazione nidificante di gabbiano reale Larus cachinnans, competitore/predatore del gabbiano corso L. audouinii. - L’alluvione del 1992 ha distrutto i principali ambienti di fondovalle, comprese le zone umide e i lembi di oleandreto ripario (forse originati da esemplari coltivati). Principali elementi di criticità esterni al sito - Discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale Larus cachinnans. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione dei taxa endemici (EE). b) Mantenimento degli attuali scarsissimi livelli di disturbo antropico (EE). c) Conservazione delle popolazioni nidificanti di specie rare di uccelli marini (EE). d) Eradicazione/controllo delle specie alloctone (E). e) Mantenimento/incremento dei livelli di diversità ambientale, con sufficiente presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali (favorendo quindi un maggiore sviluppo dei nuclei di leccio) (E). f) Ripristino degli ambienti umidi di fondovalle scomparsi o danneggiati dall’alluvione (B). Indicazioni per le misure di conservazione - Mantenimento del regime vincolistico che garantisce scarsissimi livelli di disturbo antropico (EE). - Eradicazione di Ailanthus altissima (EE). - Controllo della consistenza della popolazione di capra selvatica, limitandola a livelli adeguati per l’equilibrio delle comunità vegetali e tali da rendere possibile la rinnovazione del leccio (eventualmente con l’ausilio di interventi accessori, quali recinzione delle aree di disseminazione) (E). - Analisi della distribuzione, della consistenza numerica e del successo riproduttivo della popolazione nidificante di berta minore e sperimentazione di interventi localizzati di derattizzazione (E). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle misure eventualmente richieste (E). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione di Larus cachinnans (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. È in preparazione il Piano del Parco, che dovrebbe garantire adeguatamente la tutela dell’isola e il raggiungimento deli obiettivi di conservazione. Necessità di piani di settore Non necessari. Note L’isola appare di straordinaria importanza dal punto di vista naturalistico. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 122=122B Formiche di Grosseto (IT51A0022) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 12,3 ha Presenza di area protetta Sito non compreso nel sistema delle aree protette. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isoletta a morfologia pianeggiante (Formica grande) con scogli satelliti, di natura calcarea, con prevalenza di vegetazione delle coste rocciose. Formazioni ad alte erbe nitrofile, nelle sole parti centrali della Formica grande. Altre tipologie ambientali rilevanti - Principali emergenze HABITAT Vegetazione litofila aereoalina delle coste rocciose a dominanza di Limonium sp.pl. e Crithmum maritimum (Crithmo-Limonetalia ). SPECIE VEGETALI Limonium doriae - Endemismo esclusivo del sito. SPECIE ANIMALI Podarcis sicula è presente con un fenotipo unico di questi isolotti, precedentemente classificato come sottospecie (P. sicula robertii). Invertebrati endemici dell’area tirrenica o dell’Arcipelago Toscano. Altre emergenze - Principali elementi di criticità interni al sito - Le Formiche sono meta abituale di numerosi diportisti, provenienti dai porti della costa grossetana, e vengono frequentate per la pesca, soprattutto dilettantistica. Non è noto se lo sbarco, per praticare la pesca a canna da terra, sia frequente. Il disturbo antropico diretto, nel caso di eventuale insediamento di una colonia di Larus audouinii, potrebbe avere un serio impatto. - Costante incremento del Gabbiano reale Larus cachinnans. La Formica grande ospita un numero di coppie che, presumibilmente, è prossimo a quello massimo consentito dalla sua superficie e dalle sue caratteristiche morfologiche e vegetazionali. Attualmente si può ipotizzare che, per l’insediamento di una colonia di Larus audouinii, manchi lo spazio fisico. L'impatto dei gabbiani su flora e vegetazione è forte, nella parte centrale dell’isolotto, dove la vegetazione potenzialmente presente è stata sostituita da formazioni nitrofile, come gli Allio-Lavatereti. In tempi lunghi il disturbo può minacciare la conservazione dell'endemismo locale Limonium doriae. Principali elementi di criticità esterni al sito - Presenza di discariche costiere, che consente l’aumento delle popolazioni nidificanti di Gabbiano reale. 274 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Mantenere in un favorevole stato di conservazione la popolazione di Limonium doriae e gli habitat d’interesse comunitario (EE). b) Garantire il buon esito della riproduzione di Larus audouinii, in caso di eventuale insediamento di una sua colonia (EE). c) Conservare le popolazioni isolate, d’interesse conservazionistico, di rettili e invertebrati (E). d) Limitare l’impatto su specie e habitat d’interesse, causato dalla presenza di specie animali in forte aumento (Gabbiano reale Larus cachinnans) (E). Indicazioni per le misure di conservazione - Monitoraggio della consistenza numerica della popolazione nidificante di Larus cachinnans e dell’eventuale insediamento di colonie di Larus audouinii; in questo caso, adozione delle eventuali misure urgenti ritenute necessarie (a esempio, sorveglianza, sensibilizzazione, divieto temporaneo di sbarco) (EE). - Monitoraggio dello stato di conservazione della vegetazione e della popolazione di Limonium doriae, adottando le eventuali misure ritenute necessarie (EE). - Interventi a scala regionale per la limitazione delle popolazioni di Larus cachinnans (E). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Il Piano di gestione generale del sito è stato prodotto nel 2001, nell’ambito di un progetto LIFE Natura. Necessità di piani di settore Non necessari. Note Gli obiettivi di conservazione sopra riportati, così come le misure di conservazione, sono previsti nel Piano di gestione del sito. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 123 Isola del Giglio (IT51A0023) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 2.093,81 ha Presenza di area protetta Sito in parte compreso nel Parco Nazionale “Arcipelago Toscano”. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola dalla copertura vegetale eterogenea, prevalgono formazioni più o meno evolute di macchia mediterranea e dei suoi stadi di degradazione (garighe e prati annui). Superfici significative sono occupate da impianti di pini e da arbusteti di ricolonizzazione su aree agricole abbandonate. Altre tipologie ambientali rilevanti Aree agricole (in prevalenza vigneti), boschi di sclerofille e, nelle esposizioni più fresche, di latifoglie, coste rocciose, coste sabbiose, piccoli centri storici e insediamenti turistici. Principali emergenze HABITAT Stagni temporanei mediterranei con pratelli anfibi a dominanza di piccoli giunchi e micropteridofite (Isoeto-Nanojuncetea). Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). Pareti rocciose verticali su substrato siliceo dal piano alpino a quello basale, della Regione Eurosiberiana e Mediterranea con vegetazione casmofitica (Androsacion vandellii; Asplenio billotii-Umbilicion rupestris; Asplenion cuneifolii. Presenza da verificare). SPECIE VEGETALI Brassica procumbens (cavolo prostrato) - Specie a distribuzione nord-africana e sud-europea. Presente in Europa in due località (Corsica e Isola del Giglio). Probabilmente le stazioni europee sono di origine avventizia. Gagea granatellii – Specie rara, segnalata all'Elba (M. Capanne), Pianosa e Giglio. Popolamenti floristici delle coste rocciose con specie endemiche o di elevato interesse conservazionistico. SPECIE ANIMALI (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Nidificante in modo relativamente regolare (tenendo conto delle caratteristiche nomadiche della specie), con colonie che in anni recenti sono state le più cospicue dell’Arcipelago, contando una parte significativa della popolazione nazionale della specie (10 % circa). (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Segnalata recentemente come nidificante. (AI) Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Segnalata recentemente come nidificante. Presenza di forme endemiche, esclusive del Giglio o dell’Arcipelago Toscano, e di numerosi altri elementi d’interesse biogeografico (ad esempio, di forme sardo-corse). Consistenti popolazioni nidificanti di specie minacciate di uccelli, legate ai complessi mosaici ambientali e ai paesaggi agricoli tradizionali. Altre emergenze Coste rocciose, con falesie, di elevato valore naturalistico. Principali elementi di criticità interni al sito - Il turismo estivo di massa condiziona l’assetto paesaggistico e vegetazionale dell’isola, comportando elevati livelli di antropizzazione. - Notevole presenza di viabilità, nella porzione settentrionale dell’isola, con traffico mo lto elevato nei mesi estivi. - Forte disturbo antropico, nei mesi estivi, sull’intero sviluppo costiero. - Frequenti incendi. - Abbandono delle forme tradizionali di uso del suolo e conseguente riduzione dell’eterogeneità ambientale. - Incremento della popolazione nidificante di gabbiano reale Larus cachinnans. - Presenza di predatori terrestri introdotti dall’uomo (cani, gatti, ratti). - Diffusione di specie vegetali e animali alloctone. Principali elementi di criticità esterni al sito - Presenza di cospicui insediamenti turistici (in espansione) in alcuni tratti costieri, con forte artificializzazione delle aree con costa sabbiosa. - Discariche costiere che favoriscono l’aumento del gabbiano reale. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione degli endemismi esclusivi di flora e fauna (EE). b) Mantenimento/recupero degli habitat prioritari (praterie) e delle specie floristiche rare (EE). c) Mantenimento degli elevati livelli di naturalità nelle zone meno antropizzate (EE). d) Tutela del gabbiano corso (EE). e) Mantenimento/incremento dei livelli di diversità ambientale, favorendo la presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali e la permanenza di zone agricole (E). f) Eradicazione/controllo delle specie alloctone invasive (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Verifica e limitazione degli ulteriori programmi di sviluppo d’insediamenti turistici, viabilità, ecc., con particolare attenzione per la tutela delle aree meno antropizzate, della fascia costiera e degli endemismi (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini e adozione delle eventuali misure necessarie (EE). - Monitoraggio della localizzazione delle colonie di Larus audouinii e adozione delle eventuali misure di conservazione ritenute necessarie (divieto di sbarco, divieto di ancoraggio nelle aree prossime alla colonia, specifiche azioni di sensibilizzazione) (EE). - Incentivazione/promozione delle attività agricole a basso impatto, verificando, in particolare, la possibilità di ripristinare attività zootecniche che consentano il mantenimento di praterie e garighe (E). - Poiché alcune delle principali cause di degrado/disturbo dipendono da pressioni ambientali originate nel contesto esterno al sito, per queste dovrà essere opportunamente applicato lo strumento della valutazione di incidenza (E). - Tutela delle formazioni vegetazionali più evolute, in particolare dei boschi di latifoglie e di sclerofille, e avviamento di interventi di gestione (anche mediante misure contrattuali) finalizzati a incrementarne i livelli di maturità (E). - Attivazione di azioni di eradicazione/controllo delle specie vegetali esotiche invasive (in particolare la robinia) e controllo della presenza di cani e gatti inselvatichiti (E). - Tutela dei residui lembi di costa sabbiosa con presenza di vegetazione psammofila (M). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione del gabbiano reale Larus cachinnans (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. È in preparazione il Piano del Parco. Necessità di piani di settore Non necessari. Note Alcune delle misure di conservazione sopra elencate, relative al gabbiano corso, sono già state adottate nell’ambito delle attività comprese o conseguenti al progetto LIFE Natura “Capraia e isole minori della Toscana: tutela della biodiversità”. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 124=124B Isola di Giannutri (IT51A0024) Tipo sito anche pSIC e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 231,7 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel Parco Nazionale “Arcipelago Toscano”, con Riserva Marina su buona parte dello sviluppo costiero. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Isola calcarea, in gran parte coperta da vari stadi di degradazione delle foreste di leccio (presenti in lembi residui), con prevalenza di macchia mediterranea, ginepreti costieri, garighe e prati annui. Altre tipologie ambientali rilevanti Coste rocciose, aree edificate e giardini, rimboschimenti di conifere. Principali emergenze HABITAT Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). 34,5 6220 AI* Boscaglia costiera di ginepri (J.phoenicea subsp. turbinata, J.oxycedrus subsp. oxycedrus). SPECIE VEGETALI Cneorum tricoccon (timelea tricocca) – Specie presente in Toscana solo in tre stazioni (Monte Argentario, isole di Giannutri e di Montecristo). Popolamenti floristici delle coste rocciose con specie endemiche o di elevato interesse conservazionistico. SPECIE ANIMALI (AII*) Caretta caretta (tartaruga comune, Rettili) – Segnalazioni occasionali. (AI) Larus audouinii (gabbiano corso, Uccelli) – Presente lungo le coste dell’isola, non vi sono indizi di nidificazione in anni recenti. Puffinus yelkouan (berta minore, Uccelli) – Nidificante con un numero imprecisato di coppie. Oenanthe hispanica (monachella, Uccelli) – Nidificante, forse regolare. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante. (AI) Phalacrocorax aristotelis (marangone dal ciuffo, Uccelli) – Nidificante con 1-2 coppie. Popolazione nidificante di berta maggiore Calonectris diomedea, di entità sconosciuta ma certamente fra le 4 maggiori dell’Arcipelago Toscano. L’isola è un’importantissima area di sosta durante le migrazioni. Altre emergenze Presenza di forme endemiche, esclusive del sito oppure dell’Arcipelago Toscano, e di numerosi altri elementi d’interesse biogeografico (ad esempio, forme sardo-corse). Principali elementi di criticità interni al sito - Presenza di abitazioni sparse, su buona parte dell’isola. - Carico turistico estivo piuttosto elevato. - Abbondantissima popolazione nidificante di gabbiano reale Larus cachinnans, che esclude la possibilità di nidificazione per il gabbiano corso e influenza notevolmente la vegetazione, in aree estese. 278 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 - Presenza di predatori terrestri introdotti dall’uomo (ratti, da verificare la presenza di gatti), che rappresentano una serissima minaccia per uccelli marini e Chirotteri. - Diffusione di specie vegetali alloctone. Principali elementi di criticità esterni al sito - Discariche costiere, che favoriscono l’aumento del gabbiano reale. - Impatto diretto e indiretto della pesca sugli uccelli marini. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione degli endemismi di flora e fauna (EE). b) Conservazione dei popolamenti di uccelli marini nidificanti e miglioramento del loro stato di conservazione (EE). c) Mantenimento/recupero degli habitat prioritari (praterie, formazioni costiere di ginepri) e delle specie floristiche rare (EE). d) Mantenimento/incremento dei livelli di diversità ambientale, favorendo la presenza dei diversi stadi delle successioni vegetazionali e, in particolare, la permanenza delle fasi pioniere, importanti anche per la sosta degli uccelli migratori (EE). e) Mantenimento/incremento dei livelli di naturalità (E). f) Verifica dell’influenza del gabbiano reale sulle formazioni vegetali d’interesse conservazionistico ed eventuale adozione delle misure adeguate (E). g) Eradicazione/controllo delle specie vegetali alloctone (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Verifica e limitazione di ulteriori programmi di sviluppo d’insediamenti turistici, viabilità, ecc., con particolare attenzione per la tutela delle aree costiere e degli endemismi (EE). - Eradicazione dei ratti, controllo dei gatti se necessario (EE). - Monitoraggio delle tendenze evolutive della vegetazione (anche in riferimento all’impatto dei gabbiani reali) ed eventuale adozione di misure gestionali per la tutela degli habitat di maggiore interesse (prati annui, ginepreti costieri, praterie e garighe in generale) (EE). - Analisi dell’impatto della pesca sugli uccelli marini ed eventuale adozione delle misure ritenute necessarie (E). - Tutela delle formazioni vegetazionali più evolute (M). - Attivazione di azioni di eradicazione/controllo delle specie alloctone invasive vegetali (M). - Attivazione di un piano complessivo per la limitazione del gabbiano reale Larus cachinnans (M). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Non necessario. È in preparazione il Piano del Parco. Necessità di piani di settore Non necessari. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) B07 Zone umide del Golfo di Mola e di Schiopparello (IT5160101) Tipo sito SIR non incluso nella Rete Natura 2000. CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 14,81 ha Presenza di area protetta Sito in parte compreso nel Parco Nazionale “Arcipelago Toscano” (Golfo di Mola). Altri strumenti di tutela La porzione del sito comprendente la zona umida di Schiopparello ricade nella prevista Oasi di Protezione “Schiopparello”. Tipologia ambientale prevalente Zone umide retrodunali residuali, salmastre o di acqua dolce, in parte solo stagionalmente allagate, prevalentemente occupate da vegetazione elofitica. Altre tipologie ambientali rilevanti Spiaggia, alberature, lembi di aree coltivate e incolte. Principali emergenze SPECIE ANIMALI Sylvia conspicillata (sterpazzola di Sardegna, Uccelli) – Recentemente segnalata come nidificante probabile a Schiopparello, da confermarne la regolarità. Piccoli popolamenti nidificanti di alcune specie ornitiche legate agli ambienti palustri, rilevanti dato il contesto insulare. Significativa importanza del sito per la sosta di uccelli migratori legati agli ambienti palustri. Di recente è stato segnalata, per la prima volta nell’Arcipelago Toscano, la presenza di Bufo viridis (rospo smeraldino, Anfibi). Altre emergenze - Principali elementi di criticità interni al sito - Estrema fragilità intrinseca degli ecosistemi umidi, dovuta all’estensione molto ridotta, all’isolamento e alla forte pressione antropica. - Costante minaccia di scomparsa per interrimento naturale. - Rilevante presenza di rifiuti solidi urbani, scarico di materiali inerti e organici (potature, ecc.). - Erosione costiera. - Modificazioni nell’uso del suolo. - Abitazioni sparse ai confini del sito, parcheggi. - Assenza di gestione ai fini della conservazione del sito. - Evoluzione della vegetazione. - Inquinamento delle acque. - Disturbo antropico, elevatissimo durante la stagione turistica. - Presenza di specie alloctone. - Progetto di ampliamento del porticciolo turistico nel golfo di Mola. Principali elementi di criticità esterni al sito - Rilevante presenza di insediamenti turistici, tuttora in espansione, nelle aree costiere circostanti. - Crescente isolamento del sito nell’ambito di un contesto di crescente urbanizzazione. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Tutela, ripristino in uno stato di conservazione favorevole e, se possibile, ampliamento delle residue zone umide (E). b) Mantenimento e ricostituzione di un mosaico formato da sufficienti estensioni di diverse tipologie di vegetazione (alberature, formazioni elofitiche, prati umidi, specchi d'acqua) (E). c) Riduzione degli impatti diretti e indiretti delle attività antropiche e dell’isolamento delle zone umide (M). d) Controllo/eradicazione delle specie alloctone (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Progettazione e attivazione di programmi complessivi di recupero ambientale delle zone umide, tali da garantire adeguati livelli di qualità e quantità degli apporti idrici e riduzione dei fenomeni di interrimento (E). - Gestione della vegetazione delle aree umide e delle zone circostanti, al fine di raggiungere l’obiettivo di conservazione di cui al punto “b”; gli interventi devono interessare ogni anno solo una porzione della zona umida (1/3 – 1/4) e non devono essere effettuati durante i mesi compresi fra gennaio e agosto, per non compromettere la riproduzione degli anfibi e degli uccelli (E). - Rimozione dei rifiuti solidi presenti e controllo degli scarichi abusivi (M). - Avviamento di azioni di divulgazione/sensibilizzazione finalizzati a ridurre gli impatti derivanti dal carico turistico estivo (B). - Avviamento di azioni per il controllo della fauna alloctona invasiva (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Scarsa. Appare invece necessaria l’elaborazione e l’attuazione di progetti di recupero naturalistico complessivo di entrambe le aree (per Mola un simile progetto è stato elaborato dall’Ente Parco e sono stati avviati gli interventi previsti). Necessità di piani di settore Appare utile definire, dopo l’intervento di recupero, un protocollo di gestione (relativo in particolare agli aspetti idraulici e vegetazionali) per ciascuna delle due zone umide. SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) B08 M. Capanello – Cima del Monte (IT5160102) Tipo sito SIR non incluso nella rete ecologica europea Natura 2000. CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 653,15 ha Presenza di area protetta Sito interamente compreso nel perimetro del Parco Nazionale “Arcipelago Toscano”. Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Rilievo alto collinare dell’Elba orientale, con prevalenza di macchia mediterranea e boschi di leccio alle basse quote, garighe, praterie pascolate e ambienti rupestri sulla dorsale. Altre tipologie ambientali rilevanti Rimboschimenti di conifere e formazioni miste di sclerofille e conifere. Principali emergenze HABITAT Praterie dei pascoli abbandonati su substrato neutro-basofilo (Festuco-Brometea). Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea). SPECIE VEGETALI Centaurea aplolepa ssp. aetaliae – Sottospecie endemica del settore orientale dell’Isola d'Elba. Biscutella pichiana ssp. ilvensis – Sottospecie endemica dell’Isola d’Elba. Presenza di popolamenti floristici endemici o particolarmente rari (ad esempio Linaria capraria, Silene tyrrhena). SPECIE ANIMALI (AI) Circaetus gallicus (biancone, Uccelli) – Possibile nidificante nell’area. (AI) Sylvia sarda (magnanina sarda, Uccelli) – Nidificante. Presenza di popolazioni nidificanti, più o meno rilevanti, di varie specie di uccelli di interesse conservazionistico, tutte legate al mosaico di praterie pascolate e ambienti rocciosi. Il sito dovrebbe essere di notevole importanza anche per il transito e la sosta di migratori, soprattutto in primavera, ma mancano informazioni in proposito. Altre emergenze Ginestreti oromediterranei a dominanza di Genista desoleana sul crinale principale. Principali elementi di criticità interni al sito - Presenza di linee elettriche ad alta e media tensione in prossimità del crinale principale. - Presenza dell’asse stradale Magazzini–Rio nell’Elba. - Frequenti incendi estivi. - Rimboschimenti di conifere con rinnovazione spontanea. - Presenza di una larga strada sterrata di crinale, di servizio ai ripetitori televisivi e per telefonia mobile. - Locali fenomeni di sovrapascolo. - Diffusi fenomeni di erosione del cotico erboso e del suolo. - Intensi processi di ricolonizzazione arbustiva di terrazzamenti abbandonati. - Notevole frequentazione turistica estiva con aree attrezzate, punti e strada panoramica, sentieri escursionistici di crinale. Principali elementi di criticità esterni al sito - Pressione turistica estiva. - Abbandono degli agroecosistemi tradizionali. PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Conservazione delle praterie e delle garighe sommitali (EE). b) Conservazione dei caratteristici popolamenti faunistici e floristici (E). Indicazioni per le misure di conservazione - Esame della situazione attuale del pascolo, verifica rispetto agli obiettivi di conservazione e adozione di opportune misure contrattuali per il raggiungimento delle modalità ottimali di gestione (E). - Interventi finalizzati alla riduzione dei fenomeni di erosione dei versanti (E). - Verifica dell’impatto del carico turistico ed eventuale realizzazione di interventi finalizzati alla sua riduzione/mitigazione (M). - Verifica degli impatti delle linee elettriche ad alta tensione presenti sul crinale (M). - Interventi di riqualificazione dell’area di crinale, con eliminazione/asportazione di strutture e materiale abbandonato in prossimità dei ripetitori (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Media. L’approvazione del piano del Parco dell’Arcipelago Toscano dovrebbe garantire il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Necessità di piani di settore Media. In particolare appare utile la pianificazione del pascolamento, mediante una preliminare valutazione dei valori ottimali e minimi dei carichi.