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Il Parco Nazionale abbandona il Percorso per non vedenti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 17 agosto 2004

Nei giorni scorsi Federparchi, Legambiente, Cts ambiente e Acli Anni Verdi hanno lanciato un’iniziativa per favorire l’accessibilità alle aree naturali protette: sono quasi 3 milioni (circa il 5% della popolazione), i disabili che, se decidono di andare in vacanza, devono scontrarsi con diversi tipi di barriere che impediscono la fruizione dei tanti luoghi di villeggiatura non solo balneari. Dei 22 Parchi Nazionali italiani, ad esempio, meno della metà ha già ridotto o eliminato le barriere architettoniche e favorito l’accesso ai disabili, prevedendo, oltre a servizi igienici e punti di ristoro adeguati, anche piste carrozzabili in legno, mancorrenti e mappe tattili per non vedenti e altri ausili per consentire la visita di queste aree protette da parte di un’utenza ampliata. E anche se sta aumentando il numero delle località turistiche attrezzate per ricevere persone con bisogni specifici (non solo disabili ma anche chi ha difficoltà temporanee, anziani e bambini), ancora la percentuale di queste resta ferma al 42% (dati Guida blu 2004 di Legambiente e Touring Club). Il Protocollo prevede l’impegno dei firmatari a realizzare analisi preliminari sullo stato di accessibilità di strutture, percorsi e aree pubbliche, valutazione degli interventi prioritari da realizzare, studi di fattibilità su aree da rendere accessibili, programmi di intervento, guide e cartografie delle aree e dei percorsi, siti internet, convegni e seminari. In questo modo i sottoscrittori del protocollo intendono mettere a punto progetti da proporre al sistema delle aree protette per aprire a tutti i gioielli naturalistici del nostro Paese, completando, peraltro, anche le iniziative già avviate dal Ministero dell’Ambiente e dalla Federparchi e autonomamente dagli altri soggetti firmatari . Ma mentre a livello nazionale si firmano protocolli e si prendono impegni, a Legambiente Arcipelago Toscano continuano ad Arrivare segnalazioni sullo stato di completo abbandono di aree attrezzate, sentieri e cartellonistica del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. L’ultima riguarda proprio il sentiero natura per non vedenti del Monte Perone, a 600 metri di altezza e accanto ad uno dei più frequentati punti sosta e pic-nic dell’Isola d’Elba. Il percorso (vedi foto allegate) è quasi completamente inghiottito dalla vegetazione e la sua unica funzione è ormai quella di toilette all’aria aperta. Eppure percorso del Monte Perone è stato uno dei primi esempi in Italia di sentiero progettato per escursionisti non vedenti: è costituito da un corrimano in legno (ora spezzato ed impraticabile per la presenza di rovi), un percorso tattile lungo il quale sono posizionati alcuni pannelli in alluminio che descrivono in braille le caratteristiche dell’ambiente circostante; l’itinerario conduceva ad una piazzola panoramica dove è posizionato un plastico rappresentativo del paesaggio. Dopo la sua realizzazione nessuno si è più preoccupato di segnalare adeguatamente questo breve ma significativo itinerario, né di predisporne la manutenzione, il percorso è stato così abbandonato e soffre della vergognosa situazione attuale. A questo punto una domanda ci sorge spontanea: il Parco Nazionale si ricorda ancora della presenza di un percorso per disabili nell’area protetta? Le gestioni Commissariali si sono, fino ad oggi, caratterizzatate per la scarsissima attenzione alla gestione del territorio, causando così un danno all’immagine del Parco difficilmente recuperabile in breve tempo. Le denunce di Legambiente Arcipelago Toscano rimangono spesso inascoltate e, nonostante le promesse di fondi stanziati ad hoc, la sentieristica, quest’anno, non ha beneficiato di alcun intervento ad eccezione della manutenzione dei sentieri interessati dalla gara podistica organizzata sul Monte Capanne a supporto del tour elettorale del Ministro Matteoli e di poco altro ancora. A quanto ci risulta, nel bilancio preventivo 2004 non sono state stanziate risorse sufficienti per la manutenzione della rete sentieristica; evidentemente il Commissario, in un momento nel quale la domanda di turismo ambientale risulta in forte espansione, ne sottovaluta le grandi potenzialità, anche come ammortizzatore della crisi fortissima del tradizionale turismo balneare. Ma, soprattutto, si lascia all’abbandono ed al degrado una struttura importante come un percorso per disabili che in altri Parchi rappresenterebbe un fiore all’occhiello ed un simbolo di civiltà.


carta parco rotta

carta parco rotta

felci

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