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Di nuovo i detenuti a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 14 agosto 2004

"E' questo il "Progetto di eccellenza ambientale" più volte sbandierato dal Ministro Matteoli negli ultimi anni?"Così s’interroga Legambiente in merito alla decisione dei Ministeri dell'Ambiente e quello di Grazia e Giustizia di riportare detenuti nell'Isola di Pianosa, parte integrante e delicatissima del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Il Ministro dell'Ambiente Matteoli -commenta Legambiente- dopo aver respinto un paio di anni fa con forza la proposta del suo Collega Castelli di riportare nelle isole 800 detenuti, divisi tra Pianosa e l'Asinara, torna inspiegabilmente sui suoi passi e consente così la riapertura dei carceri nei due Parchi Nazionali. A Pianosa si dovrebbe iniziare nei prossimi giorni con un gruppo di 15 detenuti (una decina sono già presenti sull'Isola) che dovrebbero svolgere non meglio precisate attività per "la tutela e la salvaguardia del territorio, contro il degrado". Ma, secondo quanto si dice, il numero dei detenuti dovrebbe stabilizzarsi tra le 100 e le 200 unità alle quali vanno aggiunti gli operatori di Polizia Penitenziaria ed altro personale necessario. In sostanza una bella ipoteca sulla fruizione turistica controllata e contingentata (250 persone giornaliere) e sulla riapertura totale dell'Isola voluta dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano fin dal 1998. "Non ci siamo mai espressi contro una presenza contenuta e discreta di detenuti a bassa pericolosità a Pianosa impiegati ad esempio in progetti di formazione come quello dell'agricoltura biologica in un clima semiarido – dichiara Umberto Mazzantini Responsabile Legambiente per le Isole Minori –ma le notizie che trapelano sembrano basarsi su un progetto confuso, poco meditato e condiviso". Ma le domande che Legambiente si pone non sono finite. Si dice che i detenuti saranno le "sentinelle ecologiche di Pianosa" ma chi li formerà in questo compito difficilissimo e quale sarà il rapporto con chi, per legge e per funzione, svolge davvero l'opera di vigilanza su Pianosa e sul suo Mare. E soprattutto, quanto di questo progetto è stato concordato con l'Ente Parco? E poi in quali strutture verranno alloggiati i detenuti e come ed in che tempi si intende mettere a norma fognature, rete idrica, rifiuti che, durante il passato periodo carcerario, avevano inquinato pesantemente i pozzi di acqua dolce ed addirittura le catacombe romane, disseminato il territorio di discariche e rifiuti, emunto le falde fino a far avanzare il cuneo salino che rischiava di compromette l'esistenza di crostacei dolceacquicoli unici al mondo, creato un piccolo orrore urbanistico con superfetazioni di ogni genere e tagliato in due l'Isola con un mastodontico ed inutile muro? Questa decisione ed il progetto che si vorrebbe realizzare sono stati discussi e condivisi con Parco, Regione, Provincia e Comune (ad esempio, per quanto riguarda l'agricoltura, il Comune di Campo nell'Elba rivendica l'esclusiva proprietà dei terreni ex-agricoli, tanto da aver imposto un tiket per accedervi), oppure è una nuova imposizione centralista del Ministro Leghista Castelli a cui tutti, compreso il Ministro Matteoli, soggiacciono senza proferire parola? Quindi- conclude Legambiente- SI’ ad un progetto che preveda un basso numero di detenuti in semilibertà, con adeguata formazione e precisi compiti, ma che sia concordato passo passo con il Parco e gli Enti Locali e che consenta ancora una fruizione turistica tranquilla e contingentata dell'isola e del suo mare e la realizzazione delle linee di sviluppo contenute nell'accordo Parco, Regione, Provincia, Comune, NO al ritorno dell'isola carcere che era nei pensieri del Ministro Castelli.


pianosa gmg G  scogliera

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