Tre di anni fa LEGAMBIENTE si occupò della modifica di una strada e di un deposito di materiali e macchinari per l’edilizia sorto abusivamente in località la Trappola, nel Comune di Capoliveri, proprio davanti ad una casa e sfregiando uno dei più bei panorami dell’Elba. Il 24 settembre 2002, il Giudice Rinaldo Merani del Tribunale di Livorno ha condannato l’imprenditore capoliverese responsabile dell’abuso complessivamente a due mesi 15 giorni di arresto, con i benefici di sospensione condizionale della pena e la non menzione sul certificato penale, ed a 50.000,00 euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali. Nella sentenza si dice che l’imprenditore capoliverese, già denunciato per altri abusi, “non era in possesso di alcun atto autorizzativo nè di tipo urbanistico nè di tipo urbanistico ambientale” inoltre il Tribunale intima: “Segue obbligatoriamente l’ordine di demolizione delle opere abusive eseguite e remissione in pristino dello stato originario dei luoghi a cura e spese del condannato” . Dopo un anno dalla sentenza LEGAMBIENTE chiese che il Comune ottemperasse a quanto richiesto dalla sentenza del Giudice. Ebbene, è ormai trascorso un altro anno e non solo niente è stato fatto, ma la situazione appare persino peggiorata (vedi foto): il deposito abusivo è ancora li a deturpare i luoghi che dovevano essere obbligatoriamente ripristinati e sono stati ammucchiati nuovi macchinari, macerie, rifiuti, ferraglie. Una manifestazione di prepotenza e di disprezzo delle regole intollerabile. LEGAMBIENTE chiede ancora una volta alle autorità competenti di intervenire perchè la deturpazione ambientale venga sanata al più presto e soprattutto per fare i modo che le leggi dello Stato e la sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana vengano applicate e rispettate.
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