Prosegue il complesso iter per l’inserimento delle Isole dell'Arcipelago nella lista Unesco dei Patrimoni mondiali dell'umanità. Un prestigioso riconoscimento a cui il Parco sta lavorando da tempo e che dopo i sopralluoghi sul territorio dei consulenti del Parco e del Ministero dell’ambiente effettuati per documentare le caratteristiche dell’Arcipelago Toscano, continua il suo percorso. E’ uno dei traguardi del parco che dopo aver richiesto e ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento di “riserva della biosfera” delle Isole di Toscana nel programma MAB (Man and the Biosphere), ha intrapreso le procedure per ottenere l’inserimento di alcune aree dell’Arcipelago nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. ”E’ un’occasione da non perdere per valorizzare le nostre isole– ha dichiarato il Commissario del Parco Ruggero Barbetti –. Un riconoscimento, quello dell’Unesco, che può conferire un giusto ruolo alle bellezze e alle caratteristiche storiche, culturali e ambientali del territorio”. Ma cosa vuol dire esattamente che un sito è considerato patrimonio dell'Umanità? La Convenzione del Patrimonio mondiale del 1972, a cui hanno aderito 175 stati, definisce patrimonio culturale un monumento o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico. Per patrimonio naturale, invece, si intende ogni luogo con particolari caratteristiche fisiche, biologiche o geologiche nonché l'habitat di specie animali e vegetali in pericolo. Firmando la Convenzione del '72, gli Stati si sono impegnati a proteggere i siti del proprio territorio che rientrano in una delle due definizioni. Ma prima un complesso iter burocratico – amministrativo e tecnico - scientifico per raggiungere al riconoscimento dell’UNESCO che fino ad oggi ha individuato in tutto il mondo 754 siti, di cui 36 in Italia. L'individuazione di questi siti segue una procedura molto rigorosa. I Paesi firmatari della Convenzione identificano e propongono dei siti che si trovano sul proprio territorio nazionale. Il Comitato del Patrimonio mondiale, composto dai rappresentanti di 21 stati giudica l'ammissibilità dei siti proposti e il Fondo del Patrimonio mondiale assicura la conservazione dei beni finanziando varie forme di assistenza e di cooperazione con gli enti statali preposti alla loro tutela. “Si tratta di un progetto di eccellenza avviato grazie anche alla determinante collaborazione del Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli – ha sottolineato Barbetti – che ha come principale scopo la conservazione e valorizzazione di beni che da tutti devono essere fruiti e che devono essere consegnati intatti alle future generazioni”.
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