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Gli ex amministratori di Portoferraio giustificano i loro bilanci

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 07 agosto 2004

Nell’articolo apparso su “Il Tirreno” del 3 agosto scorso intitolato – “Portoferraio ha un record, quello dei conti in rosso” sono riportati dati e considerazioni relativi alla situazione finanziaria del Comune di Portoferraio che meritano alcune precisazioni. Nel confermare che il Comune di Portoferraio è l’unico comune della provincia di Livorno a non aver rispettato il patto di stabilità negli anni 2002 e 2003, occorre ribadire che tali parametri non sono stati rispettati principalmente per i costi sempre crescenti che riguardano la gestione dei rifiuti all’Elba. L’impianto del Buraccio non è attivo, la discarica di Literno è inutilizzabile ed ogni giorno i rifiuti elbani prendono il traghetto insieme a centinaia di turisti. Il tutto mentre i cittadini pagano una tassa rifiuti anch’essa tra le più alte della Toscana. Gli altri comuni elbani pur dovendo affrontare il problema sono esonerati dall’osservanza delle norme sul patto di stabilità dato che hanno una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti. La prima considerazione che nasce dalla lettura dell’articolo è che il mancato rispetto del patto non viene indicato quale motivo di riflessione ed approfondimento in ordine a quelle che sono, per i cittadini, le gravi conseguenze del “problema rifiuti” all’Elba, ma soprattutto per ricollegarsi ai problemi giudiziari del Dott. Ageno, ex Sindaco di Portoferraio. Si fa passare per “novità” una condizione che lo stesso Ageno aveva comunicato con preoccupazione ai Consiglieri ed alla Cittadinanza nel marzo 2004 al momento di approvare il bilancio di previsione. Questo comportamento consapevole è, da qualche settimana, leso ed offeso dalle notizie che l’Amministrazione Peria rilascia agli organi di informazione. Si parla di “buchi”, “mare di debiti” , “conti in rosso” e “finanza allegra”. Si danno per “frutto di indagini, ispezioni e verifiche” dati che, da tempo, sono nella disponibilità di tutti e richiamati in precedenti provvedimenti della vecchia Amministrazione Il tutto con l’ovvio intendimento di screditare ulteriormente l’operato di chi ha agita prima dell’attuale Giunta e forse anche per mascherare una certa paura di agire concretamente. Il patto non è stato rispettato non tanto perché sono stati fatti “fuochi d’artificio” e “comprate fioriere”, quanto perché, rispetto al 2001, le spese relative alla gestione dei rifiuti sono salite di 640.000 euro (complessivamente euro 3.433.000) ed i pagamenti ad Esa Spa sono saliti da 2.895.000 euro a 4.305.000 (incremento pari ad euro 1.410.000). L’unico modo per rispettare il patto sarebbe stato quello di non pagare Esa e, probabilmente, portarla al collasso finanziario. I rifiuti, naturalmente, sarebbero rimasti depositati davanti alle porte dei cittadini. Per evitare il maturare di queste situazioni anche la Prefettura di Livorno ha sollecitato puntualità nei pagamenti. Esa Spa svolge il servizio di smaltimento rifiuti per tutti i Comuni dell’Elba ma solo Portoferraio, proprietario al 99,70% del capitale, deve occuparsi di tutti gli aspetti tecnici e finanziari che fanno capo ad Esa. Gli altri sette comuni, che non sono tenuti al rispetto del patto di stabilità, guardano con relativo interesse a quel che accade. Anzi qualcuno assume anche posizioni speculative. Altra concausa è stata la ricapitalizzazione dell’altra partecipata Cosimo De’ Medici. Anche qui, una volta rivisti i corrispettivi per i servizi resi a favore della cittadinanza (servizi culturali, diurno, parchi, impianti sportivi e piscina) la Giunta precedente ha cercato di salvaguardare la società e tutelare il personale dipendente. Si dirà che il Comune avrebbe dovuto procedere ad adottare una politica tributaria ferrea. Ma la Giunta Ageno, in cinque anni, ha incrementato la tassa rifiuti del 53%, ha fissato al massimo l’aliquota per l’Addizionale Irpef ed ha innalzato al 7 per mille l’aliquota ordinaria ICI. Sono state salvaguardate le sole situazioni impositive riguardanti pensionati e proprietari di “abitazione principale”. Causa di tutto è, dunque, il comportamento della Giunta Ageno? I Comuni Elbani non hanno voglia di entrare in Esa e Regione e Provincia non hanno piena consapevolezza del problema. Il consuntivo 2003 si chiude, comunque, con un avanzo di amministrazione che è stato rettificato il 375.000 euro. I debiti fuori bilancio, figura tipica della contabilità degli enti locali, risultano pari a circa 2.900.000 euro (e non 4 milioni di euro come riportatati nell’articolo) di cui 2.500.000 euro collegati ancora al problema dei rifiuti (circa l’85%). Il resto è imputabile a lavori per esecuzione di opere e prestazioni di servizi resi alla cittadinanza. Nelle previsioni di bilancio 2004. si è tenuto conto del maggior gettito Ici derivante dall’approvazione, anche parziale, del regolamento urbanistico. Si è ritenuto fondato finanziarie i costi di Esa con utilizzo, in fase di riequilibrio, dell’avanzo di amministrazione 2003 e, contestualmente, richiedere alla partecipata una riduzione dei costi 2004 pari al 5% di quelli sostenuti nel 2003. Questa non è gestione allegra, ma gestione realistica e consapevole di una situazione complessa. Visto il valore elevato dell’indice di pressione tributaria si poteva incrementare di circa 1.500.000 di euro la tassa rifiuti che, anch’essa, è tra le più alte della Toscana? La trita litania del nuovo assessore alle finanze “niente mutui, niente personale e minori spese” non è altro che la ripetizione di argomenti ben noti alla Giunta Ageno che, si sapeva, avrebbero estremamente penalizzato la gestione economica del comune capofila elbano. La nuova Amministrazione invece di parlare di “finanza allegra” non cada nell’errore di fare “analisi allegre”. Metta a fuoco la vera origine dei problemi che riguardano la Città. Utilizzi gli strumenti e le risorse di cui dispone. Si dia da fare per mobilitare gli altri comuni ad entrare in Esa, sia di sprone a Provincia e Regione per accelerare l’attivazione di procedure che aiutino a risolvere il problema rifiuti. Non rinunci a tentare di rendere più economica ed efficace la gestione di Esa. Non individui solo nel passaggio a tariffa la soluzione di tutti i problemi. Adottare la tariffa significa scaricare sui cittadini, tramite il velo di Esa, il costo del problema dei rifiuti. Tenga presenti, se lo ritiene opportuno, di quelli che Ageno riteneva fossero passaggi obbligatori per uscire dal “lago di debiti” e cioè: a) perfezionare l’ingresso degli altri comuni in Esa; b) adoperarsi presso il Ministero dell’Interno per verificare se la “specificità” del problema rifiuti all’Elba, legato all’ulteriore caratteristica di comune capofila insulare, sia strumento valido perché Portoferraio possa essere equiparato ai fini del patto di stabilità ai comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti. c) Attivarsi presso l’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori e presso l’Associazione dei Parlamentari Amici delle Isole Minori per avere un valido supporto per l’ottenimento della esclusione dal patto e per il conseguimento di specifici finanziamenti.


biscotteria palazzo comunale portoferraio da forte stella

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salita napoleone fiori

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Riciclaggio cassonetti

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