Tra le previsioni della Protezione Civile passateci da Gian Mario (che parlavano di una maestralata) e quelle della Guardia Costiera (che annunciavano una libecciata), la mediazione questa mattina l’ha fatta il vento in persona, che s’è messo a tirare da Ponente per un bel po’, prima di dare ragione ai marinai e limitare così l’elenco delle nostre favate quotidiane all’ennesimo sbaglio di mese: favata veniale anche se comica, perché dare previsioni sul tempo del 22 dicembre quando si è quasi alla Candelora è un discreto colpo di mano. Ma, a proposito di fave, le gole profonde che abbiamo annidato nella Biscotteria ci hanno narrato di una pessima accoglienza del numero di ieri del nostro giornale da parte dei maggiorenti portoferraiesi, (chissà perché, di norma siamo così buoni con i nostri amministratori). Adalberto s’è incazzato con Attilio perché gli ha messo un colloquio telefonico finto accanto alla vignetta, qualcun altro ha ritenuto troppo offensive le frasi dedicate al nostro meraviglioso e venerabile regolamento urbanistico testè approvato e sul quale tutti giorni se ne scopre una nuova. Ieri abbiamo saputo ad esempio che, in una prima stesura, la vecchia Capitaneria di Porto di Calata Buccari, che il competente ministero sta (finalmente!) restaurando, era stata individuata come nello strumento come un nuovo albergo. Chissà, magari gli ageniali urbanististi sono così poco edotti in materia di divise che hanno preso tutti quegli uomini vestiti in bianco che girano sul piazzale per cuochi e camerieri, e sarebbe bene che qualcuno li avvertisse che così non è. perché, se passando da quelle parti, gli scappasse di ordinare un cappuccino e una brioche a Capo Bravetti, rischierebbero del grosso. Nell’occasione potrebbe anche essere portato a compimento un recupero culturale delle antiche pene marinare quali la fustigazione con gatto dalle nove code, il giro di chiglia o l’ancor più temuto “turno di botte”, supplizio che non possiamo spiegare nei dettagli perché il giornale si legge anche in fascia oraria protetta. Comunque, anche se sembra impossibile, c’è perfino chi capisce di meno di urbanistica, ed è l’agenio stesso in persona, che è reduce da una figuretta “marca patara” con la delegazione della marcia degli incazzati per la nuova superstrada “Inferno-Testimoni di Geova”. Nell’incontro con questi ultimi il condottiero principe continuava a parlare di graziose villette a due piani che sarebbero sorte dove il piano che ha approvato (ma che evidentemente non ha ben compreso) prevede dei pipiritti di piani 4 ad ornare quello che un giorno fu in contado retrocarpanese. Ci aspettiamo da un momento all’altro che qualcuno, come usava in occasione delle peggiori batoste subite dalla locale squadra di calcio, sottolinei il passaggio del sindaco con l’urlo: “Cafiero ritira la squadra!”