E' una specie di rito che si replica ogni tre o quattro anni, il primo impatto del nuovo Comandante della Compagnia dei Carabinieri dell'Isola d'Elba con la stampa locale, facce nuove nella stanza al primo piano della palazzina di Via Manganaro, ma lo schema è quello di sempre, compreso il caffè finale offerto ai giornalisti. Abbiamo visto il debutto di Contini, Macilenti, Roncari, Distefano ora tocca al Capitano Alessandro Basile trentacinquenne da Martina Franca tenere la scena, stesso gioco psicologico, stessa valutazione incrociata: per il Comandante è importante capire gli strumenti informativi del territorio i giornalisti studiano l'ufficiale con cui dovrebbero rapportarsi. L'Isoletta Verde e Blu non è più quel posto sonnacchioso dove le questioni relative alla salvaguardia della legalità ed alla repressione del crimine erano pratiche semplici da sbrigare, se osserviamo la sfilza dei reati commessi all'Elba negli ultimi anni (parecchi dei quali hanno avuto risonanza nazionale) ci si rende conto che la poltrona riservata a Basile è di quelle scomode. L'Arma ha puntato su un ufficiale sperimentato, ufficiale di complemento in artigliere poi Carabiniere con tre anni di Reparto Operativo sul fronte dell'ordine pubblico nella capitale e poi il salto in Sardegna, tre anni al Nucleo Radiomobile di Sassari infine 5 lunghi anni ad Alghero, un posto dove Basile dice di essersi trovato molto bene, e dove, da tenente si è occupato di un caso che ebbe una certa risonanza due anni fa, quello dell'omicidio di un balordo quarantaquattrenne massacrato orrendamente con una grossa pietra da un "compagno di sbornie". Ma siamo appunto al debutto si va a prendere il caffè, si scattano foto. La curiosità su come il nuovo "chef" continuerà a cucinare la non poca carne al fuoco posta dalla Magistratura Livornese e dal Capitano Salvatore Distefano, potrà essere appagata solo nei prossimi mesi.
Carabinieri Basile e Perri