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Controcopertina: Il vizio della libertà ed il volemose bene peloso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 06 agosto 2004

Caro Sergio, per prima cosa vorrei esprimerti tutta la mia solidarietà (per quello che può contare) di giornalista per l'assurda querela ricevuta da quell'assurdo personaggio che risponde al nome di Altero Matteoli, che sta all'ambiente come io sto alla fisica nucleare (chissà se c'è ancora libertà di espressione o se già sono in odore di carta bollata). Leggendo i tuoi commenti da mesi, non posso che complimentarmi perché non hai perso il "vizio della libertà", che dovrebbe essere il primo requisito di ogni giornalista. Ci vorrebbe una sorta di giuramento di Ippocrate, che farei iniziare così: "Giuro di non avere padroni, se non la mia coscienza...". Possono accusarti di essere fazioso, vizio tipicamente toscano, possono trovare un po' barocco il tuo stile, ma sei anche un elbano di quelli che fecero scrivere: "Non nascon servi in riva al mare". Stare dalla tua parte, di questi tempi, è per me un dovere. Sono tempi grigi e distratti, questi della (brutta) estate 2004. Il forte spirito di partecipazione che ha contrassegnato i mesi prima delle elezioni sembra sacrificato all'inevitabile altare della Grande Stagione Turistica. Eppure, a me pare, anche stando lontano, che gli spunti di discussione non manchino. Ne cito uno per tutti, a titolo puramente indicativo. Si devono rinnovare diverse cariche, fra cui quelle ai vertici della "Cosimo de' Medici" e dell'ESA. Ecco una bella cartina di tornasole per la verifica delle dichiarazioni elettorali. Mi ricordo che si parlava di cambiamento, metodo diverso, trasparenza, partecipazione e quant'altro. Benissimo. Prendiamo i due nomi fatti per la direzione dell'ESA. Da una parte Alessandra Rando, ingegnere, curriculum limpidissimo, senza padrini, giovane e donna (due categorie molto penalizzate all'Elba, vedi la bella lettera di Patrizia Piscitello, vera musica dopo tanto rumore). Dall'altra Giovanni Frangioni, che dalla sua mi sembra abbia soprattutto, se non esclusivamente, una lunga militanza nel partito di maggioranza relativa (quello della polemica sugli "zombi"). Vorrei che la cittadnanza considerasse le due opzioni con il proprio buon senso. Vorrei che lo facesse adesso, come faccio io, non a cose fatte. A quanto pare ci sono degli accordi preelettorali da mantenere. Un presidente alla Margherita, un direttore ai DS, e così via. Qui in Puglia ci sono voluti mesi per fare le giunte (figuriamoci le nomine..) per accontentare i partiti col bilancino (poi magari c'è qualcuno che ti dà del qualunquista..). Gli articoli politici si occupano solo di questo: l'appassionante toto-nomine, riunioni fiume per spostare un medico alla Cultura (succede a Bari, giunta Emiliano) e magari un filosofo ai trasporti (sto scherzando..). Bene, staremo a vedere chi la spunterà, fra Rando e Frangioni. Però se questo deve essere la politica, che si abbia il coraggio di dirlo chiaramente. E di riconoscere che non è cambiato niente. Scusami per la lunghezza Cesare Sangalli Caro Cesare c’è di peggio in giro quanto a lunghezza, e pure quanto a stile, credimi, e comunque é meglio essere “Barocchi” che “Barocci” (ho eliso la seconda “r” per farti sentire profumo di casa). Non è infrequente vederci giungere prose che, se fosse ancora qui, il grande Uberto fulminerebbe con uno dei suoi sintetici commenti-giudizio vergati sul rovescio degli scolastici fogli-protocollo: “Bello stile! (pe’ i maiali!)”. Circa la solidarietà (molto gradita) che tu e altri mi avete espresso mi viene in mente una battuta satanica di Giancarlo Pajetta, pronunciata a margine delle trattative per condurre al Quirinale Sandro Pertini, socialista ma non perfettamente organico alla normalizzazione craxiana che si profilava (la noce di buona parte delle sciagure del nostro tempo, ivi compreso il baliatico di Sua Emittenza). Poiché a nicchiare sulla nomina del presidente più amato dall'Italia, era proprio Benedetto detto Bettino, Paietta dichiarò spazientito alla Repubblica: "Il socialista Pertini per la DC è degno della presidenza ed è degno anche per noi del PCI, se per caso è degno anche per i socialisti è fatta!" Che c'entra la faccenda di Pajetta con la solidarietà? Non molto, dico solo, dopo aver ricevuto attestazioni di simpatia da parte di una valanga di persone: dal No-Global Biancotti al segretario di A.N. campese Palombi, che mi aspetto di tutto: perfino di sentire accenti di sostegno da parte di qualcuno del mio partito (oltre Coluccia) o di qualche amministratore con il quale ho avuto contatti pressochè quotidiani prima delle elezioni, ma che, passata la festa - gabbato lu santo, è ormai troppo preso dalle pubbliche cure per rivolgere la sua attenzione preziosa a vicende e persone minime. Restando agli adagi "Mal comune - mezzo gaudio" è un proverbio da coglioni: il fatto che il mercato boario delle cariche e delle presidenze impazzi in Puglia come qui non mi fa godere poi molto. In ultimo credo che hai ragione: aspetteremo osservando, e se, come si paventa, la Biscotteria porrà la sua fiducia per superiore ragion di partito, alla Musil, sull'uomo senza qualità; se i corridoi comunali continueranno a registrare massive presenze di fratelli muratori edificanti o sfruttanti le pubbliche proprietà, in pratica, se non registreremo una vera discontinuità col volemose bene peloso del passato, faremo quello che ci compete Cesare. Lo racconteremo alla gente.


agave panorama ghiaie mare

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palma nana e schiuma di mare

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