Dopo sessantacinque giorni di detenzione l'imprenditore portoferraiese Tiziano Nocentini, nel primo pomeriggio di mercoledì 4 Agosto, ha lasciato il Carcere delle Sughere di Livorno dove aveva fatto ingresso il 1° Giugno, dopo essere stato tratto in arresto con la non lieve ipotesi di reato di essere il capo di una associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, della quale a parere del P.M. Roberto Pennisi e del G.I.P. Sandra Lombardi avrebbero fatto parte parte anche il cognato Marco Regano, l'ex-Sindaco Portoferraiese Giovanni Ageno, l'Architetto Nicola Ageno (figlio del sindaco) il Tecnico Comunale Sandra Maltinti e l'ex-assessore Alberto Fratti. Nocentini ha beneficiato di una sentenza emessa dal Tribunale del Riesame di Firenze al quale si erano appellati i suoi legali, una decisione maturata dopo l'udienza di Lunedì 2 Agosto resa nota solo due giorni dopo. Nocentini non torna ancora in libertà, ma gli viene concesso di restare sotto custodia cautelare presso il proprio domicilio portoferraiese, così come era già accaduto al cognato Marco Regano ed all'ex-Sindaco di Portoferraio Giovanni Ageno. Come i due coindagati dovrà sottostare ad una serie di regole atte a garantire che non ci sia possibilità di inquinamento del procedimento in corso. La linea difensiva dei legali di Nocentini si è basata sulla non reiterabilità dei reati per i quali l'imprenditore è indagato, e sull'ultima della lunga serie di sentenze sul sequestro dell'immobile Pacaelmo, quella della Corte di Cassazione, che è risultata favorevole all'imprenditore. La sentenza romana comunque, al di là della fantasione ricostruzioni proposte in serata, in un servizio della emittente locale, anche a stare alle dichiarazioni dello stesso avvocato dell'imprenditore (Zilletti) non ha inciso sulle decisioni fiorentine, che se vogliamo suonano anzi molto pesanti per il centrodestra portoferraiese e per gli indagati nel loro insieme che al centrodestra erano organici. Nella sentenza i Giudici del riesame avrebbero accolto la tesi della non reiterabilità dei reati, correlandola all'esito delle elezioni portoferraiesi sfavorevoli alla lista dell'ex-Sindaco e dell'assessore Fratti. Come dire, che in caso contrario il pericolo sarebbe sussistito? Restano ancora in carcere gli altri tre indagati (Maltinti, Fratti e Nicola Ageno) che non avevano fatto ricorso al Tribunale del Riesame. Alle 19 quando l'imprenditore è sbarcato a Portoferraio dal traghetto Moby, ha trovato una trentina di persone (in massima parte dipendenti) che lo ha accolto con un applauso e con un suono di sirena da stadio. Tra i festanti non sono mancati i poveri e le povere di spirito, che hanno pensato loro diritto prendere a male parole due croniste: la corrispondente dell'Unità e una giornalista di Elbareport (ma ce n'è stato anche per il fotografo del Tirreno) replicando un copione che si era già svolto durante la fiaccolata pre-elettorale. Particolare finezza ha mostrato una tizia che si è rivolta alle due signore con un trionfante gesto del manico d'ombrello si bossiana memoria. Brutti episodi di intolleranza questi verificatisi sul pontile n. 1, la cui gravità è solo mitigata solo dal fatto che la compagnia era composta da un numero esiguo di persone.
tiziano nocentini