Premesso che non abbiamo nulla di personale contro D’ Errico, anche se ci ricordiamo l’ assoluto immobilismo dell’ Ente di cui è stato fino ad ieri vicepresidente, pensiamo che anche per il Parco, e quindi per la Comunità del Parco, vadano fatte le migliori scelte possibili in termini di competenza, Chi può impostare l’ attività del Parco come occasione di sviluppo ecologico, se non persone che per esperienza, formazione e coerenza danno tali garanzie? A noi , e non solo a noi, vengono in mente per primi i nomi di Garfagnoli e Mazzantini. Per questo i Verdi, che alle ultime elezioni provinciali hanno avuto all’ Elba gli stessi voti della Margherita, hanno proposto Marino Garfagnoli per la Comunità del Parco. Non è un’ invenzione, né in termini di competenza né sul versante degli equilibri politici. La seria arrabbiatura è , oltre che per il merito , per il metodo: poiché crediamo nel centrosinistra, non accettiamo il fatto che una decisione della coalizione portoferraiese ( nella quale sono presenti i segretari elbani delie forze politiche ) venga disattesa nei fatti il giorno dopo. Nel caso in questione era il rinvio della nomina del Presidente, per non accettare il blitz di una convocazione ( illegittima? ) che prescindeva dagli orientamenti del centrosinistra al quale si voleva imporre un esito precostituito. Se il centrosinistra non conta, significa che conta qualcun’ altro, se la Politica non conta, chi conta? A noi sembra si stia ancora pericolosamente nel solco della vecchia politica elbana, quella degli inciuci decisi tra poche persone, che tanti danni ha procurato all’ Elba e all’ Arcipelago. Noi non ci stiamo, per rispetto dei nostri elettori e dei cittadini. La nostra è una battaglia per i Centrosinistra, non per i Verdi. Non vi sono scuse che tengano , per la gestione della riunione.. anche se l’ ass.re regionale ( verde.., ahimè ) insisteva per fare la nomina perché ciò serviva alla Regione per contrastare Barbetti ( vecchissima ‘politica’…! ) Noi dovevamo ottenere il rinvio perché cosi si era deciso. Punto e basta, sul metodo non si media. Qualcuno se ne è accorto che si è minata alle fondamenta l’ esperienza di Portoferraio? E’ quello che qualcuno vuole? L’ episodio avvenuto dimostra che lo scontro vero, il centrosinistra unito , non l’ ha fatto un mese fa con un centrodestra incapace e allo sbando : lo deve fare ora contro un avversario ben più insidioso perché in parte contiguo, per affermare una politica di trasparenza e pari dignità tra i soggetti politici che lo compongono, premiando le competenze perché le questioni vanno affrontate sapendo quel che si fa, senza civettare con gli individualismi di personaggi che usano oggi la sinistra come ieri hanno usato la destra… In gioco c’ è la credibilità di un centrosinistra che deve darsi un metodo di governo unitario del territorio,, preservare la propria unità senza tentare o accettare colpi di mano sulle istituzioni , che sono gli strumenti con i quali si attuano le scelte concordate. Occorre rimediare all’ errore fatto, il prima possibile, e deve farlo il centrosinistra in maniere unitaria.
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