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Malumori a sinistra, Verdi infuriati per la scelta di D'Errico alla Comunità del Parco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 28 luglio 2004

Abbiamo l'impressione che la luna di miele post-elettorale con l'elettorato sia un evento del tutto americano. A 45 giorni dalle elezioni che hanno sancito un successo storico per il centrosinistra si registrano critiche e non esattamente benevole verso le rinnovate amministrazioni. E l'offensiva non è certo condotta da un centrodestra che appare ancora "suonato" per lo schiaffone elettorale. I malumori provengono dallo stesso interno dello schieramento vincente. Non sappiamo quale sarà l'esito del confronto del centrosinistra portoferraiese sul destino delle società partecipate che è in corso mentre scriviamo, ma di sicuro i nomi ventilati di Roberto Pacini per la boccheggiante Cosimo de' Medici e di Giovanni Frangioni per l'ESA hanno provocato diversi mal di pancia, al di là della considerazione per le persone, per il segno partitocratico che avrebbero simili operazioni. Meno ostacoli per la candidatura di Danilo Alessi in Comunità Montana, dove si è rotto il fronte occidentale del no (legato ad una fantasiosa ipotesi di Giunta Istituzionale) sul quale non si troverebbero più né Logi, né Fratini, e dal quale dovranno recedere probabilmente anche i campesi Galli e Graziani (che avrebbero, magari in subordine alla Giunta Istituzionale, preferito una soluzione Schezzini). Alessi ha anche incassato un appoggio tanto convinto quanto non preventivabile, quello di Fabrizio Antonini che gli si era in passato contrapposto molto aspramente. Ma la notizia del giorno è sicuramente il disappunto dei Verdi per la elezione di D'Errico a Presidente della Comunità del Parco. A quella carica pareva infatti destinato un esponente del partito ecologista: Marino Garfagnoli, sul cui nominativo ci sarebbe stato l'assenso del Sindaco di Portoferraio Roberto Peria ma anche delle forze politiche portoferraiesi. E i Verdi hanno probabilmente letto lo svolgimento della riunione in cui si è giunti alla (pare temporanea) nomina dell'amministratore marcianese, come una congiura ai loro danni, ed ai danni di una rigorosa impostazione ambientalista di un organismo come la Comunità del Parco che, è vero, sotto la guida di Ageno ha contato come il due di briscola, ma che avrebbe importanti prerogative. Pare che i Verdi abbiano, a seguito dell'episodio, inviato una missiva alle altre forze politiche dai toni pesantissimi, nella quale non si escluderebbe la possibilità di un disimpegno dalla coalizione cittadina e comprensoriale che accusano di aver iniziato con il piede sbagliato il suo percorso politico. La somma delle scelte compiute fino ad oggi sta insomma sbilanciando pericolosamente verso gli intendimenti moderati una coalizione che a Portoferraio ha stravinto ma con l'apporto di un'area vasta che chiede agli amministratori rigore, radicalità e pochi legami sia col passato amministrativo che con la destra. Il sogno colucciano del polimerico triciclo espanso si potrebbe pure realizzare all'Elba, ma tra riformisti e radicali si creerebbe più che una spaccatura un canyon, e "la squadra" di periana memoria sarebbe cancellata, con conseguenze probabilmente devastanti per le sorti del centrosinistra.


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