Torna indietro

Controcopertina: La sfortuna di essere cavalli a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 25 luglio 2004

Abbiamo ricevuto via e-mail - scrivono quelli di Legambiente alla stampa e ad una serie di autorità - la precisa segnalazione di un probabile maltrattamento su animali a Pianosa, l’episodio anche perché avvenuto all’interno del territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed in relazione ad un servizio fornito ai visitatori dell’Area Protetta, ci pare particolarmente grave. Invitiamo quindi le SS.VV. a verificare se quanto segnalato è realmente accaduto - terminano gli ambientalisti del cigno verde - ed a porre in atto tutte le iniziative per garantire che tali episodi non possano più succedere ed a garantire la qualità ambientale di un servizio che deve avere, come prima caratteristica, la salute del cavallo e un suo trattamento consono alla sensibilità per gli animali e l’ambiente che dovrebbe caratterizzare qualsiasi attività all’interno di un Parco Nazionale. Contando su un pronto intervento, si inviano distinti saluti" Ed ecco il testo della lettera: Il 13 luglio ho avuto il piacere di visitare l'isola di Pianosa e ne sono rimasta veramente affascinata. Mi sento, tuttavia, in dovere di denunciare una prassi praticata, che considero un indegno sfruttamento degli animali. Dopo un bagno nelle acque stupende che bagnano l'isola, ho deciso di prenotare il giro in carrozza proposto nei vari dépliants che vengono proposti ai turisti. Il tour si è rivelato una vera tortura per Aragon (il cavallo che ci ha tirati) e per i turisti della carrozza. Voglio descrivere l'episodio. Aragon ha trasportato, sotto il sole cocente del pomeriggio, 16 persone sedute in carrozza più il cocchiere ed altre 3 persone "appollaiate" vicino a lui senza posto a sedere. Il povero cavallo proprio non ce la faceva ed avanzava a forza di frustate; la guida parlava e nessuno la ascoltava in quanto la concentrazione di tutti era sul cavallo che sbavava e si fermava ogni tre o quattro trotti. Alcuni turisti (tra cui la sottoscritta) volevano scendere, ma il cocchiere ci ha trattenuti asserendo che il cavallo aveva ancora un buon respiro, che si comportava così perchè doveva fare "i suoi bisogni", che era abituato in quanto "da tiro", ecc.. Dopo un'ora e un quarto di tortura, siamo rientrati "alla base" ed Aragon era esausto. Tutti i giri della giornata erano stati percorsi soltanto da lui, uno dopo l'altro (il nostro era l'ultimo), in quanto unico cavallo disponibile per quella giornata.Tutto ciò ci ha letteralmente indignati e ci ha fatti vergognare di essere uomini: il giro ci è costato ben 13 euro a testa (non ci è stata rilasciata ricevuta). Credo che il Parco o le associazioni ambientaliste abbiano il dovere di svolgere i dovuti controlli sulle modalità di utilizzo degli animali a scopo turistico, la cui assenza o inadeguatezza non può esseregiustificata dall'isolamento ed abbandono dell'isola.Questi indirizzi mi sono stati indicati da Pianosa.net.Confido nella Vs. sensibilità e invio cordiali saluti.


pianosa 3

pianosa 3