Il disposto della deliberazione 130 assunta qualche giorno fa (il 7 Luglio) dalla Giunta del Comune di Portoferraio è assai scarno, in esso si legge che è stato deciso di affidare ad un studio legale lucchese (quello dell'Avvocato Carlo di Bugno) "..la tutela del Comune di Portoferraio nel procedimento penale 5304/03 RGNR..". Ma si tratta di un atto molto importante, perchè dietro quella anonima sigla c'è una storia, la meno gloriosa del comune di Portoferraio da sempre, la storia che ha condotto in carcere, l'ormai ex-sindaco di Portoferraio mentre ancora era primo cittadino in carica, e che ha visto arrestate altre cinque persone e denunciate altre quattro. Le stesse persone che, forse con un eccesso di discrezione, nella premessa della delibera vengono indicate solo con le loro iniziali (A.G. - F.A. - M.S. etc), iniziali notissime al pari delle vicissitudini giudiziarie in cui Ageno Giovanni, Fratti Alberto, Maltinti Sandra etc sono incappati. Quindi i nuovi amministratori si sono cautelati contro eventuali danni patrimoniali e morali (così si legge nell'atto) che si dimostrasse fossero stati arrecati al Comune dai loro predecessori. Un atto dovuto, ci fa notare qualcuno, ma anche un atto che ha una sua rilevanza politica e storica: un foglio di carta appeso come tanti altri alla bacheca comunale ma pesante come lapide. Un atto che sancisce, a capitoli giudiziari aperti, la chiusura definitiva ed inappellabile di un capitolo politico. Niente nel mondo della politica e della imprenditoria a Portoferraio sarà come prima del primo giugno, e passata la "sbornia elettorale" crediamo che la nuova giunta abbia preso coscienza che dovrà sudare, e neanche poco, per ristabilire (a partire anche da quell'atto fortemente simbolico) un rapporto di fiducia con la cittadinanza.
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