La vicenda dell'approvazione del Piano del Parco dimostra, ancora una volta, l'inadeguatezza di Barbetti alla carica di Commissario e ancor più a quella di Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. A tal riguardo, citiamo, innanzitutto, gli atti approvati durante la presidenza Tanelli: . 9 febbraio 1999: il Consiglio Direttivo del Parco (di cui faceva parte anche Barbetti) definisce, in collaborazione con la Comunità del Parco, i criteri generali per la definizione del Piano e Regolamento del Parco e del Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale; . 22 giugno 2000: il Consiglio Direttivo affida un incarico alla Società Agriconsulting per la redazione dei suddetti strumenti; . 27 luglio 2001 Tanelli comunica al Consiglio Direttivo che è stata inviata agli Enti locali una bozza preliminare del Piano del Parco. Inizia, dunque, il complesso iter di condivisione di tale strumento con istituzioni e associazioni. L'Ente Parco non riesce a concludere tale fase prima della scadenza del Consiglio Direttivo. Riportiamo, poi, di seguito, quanto dichiarato in merito dal Ministro Matteoli e dal Commissario Barbetti: . 24 gennaio 2004 il Commissario Barbetti, ormai decaduto per gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n. 27, rende noto che ".si sono, dunque, approvati in via definitiva gli strumenti di competenza del Commissario per l'approvazione definitiva del Piano del Parco." ; . 10 febbraio 2004: il Ministro Matteoli in un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati afferma che ".nel caso specifico del Parco Nazionale Arcipelago Toscano il Commissario straordinario ha conseguito alcuni rilevanti risultati, tra i quali l'approvazione del Piano del Parco."; . 21 luglio 2004 il Commissario Barbetti rende noto che ".dopo aver approvato, durante il primo mandato di commissario, gli indirizzi conclusivi.è stata finalmente approvata la bozza definitiva del Piano del Parco." Dunque, non era vero, come sostenuto in precedenza da Barbetti e Matteoli, con dichiarazioni propagandistiche, che il Piano del Parco è stato approvato nel gennaio 2004. Solo oggi, invece, si riattiva il dovuto confronto con Enti locali, associazioni e Regione Toscana, sottoponendo loro, una proposta in parte diversa da quella di Tanelli. Peraltro, l'arroganza con cui Barbetti ha gestito fino ad oggi l'Ente Parco, senza mai ricercare un dialogo né con gli Enti Locali nè tanto meno con la Regione non crea certamente le condizioni per l'approvazione finale di competenza della Regione stessa. Si rischia, quindi, che il Piano del Parco rimanga bloccato fino a quando non sarà superato il commissariamento. Ancor più preoccupante ci sembra la situazione del Regolamento del Parco e del Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale, già predisposti in bozza dall'Agriconsulting. I verdi Arcipelago Toscano chiedono, dunque, a Barbetti e al Presidente della Comunità del Parco di chiarire al più presto come intendano intervenire nell'iter di approvazione di tali strumenti. Si fa presente, peraltro, che Regolamento del Parco e del Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale risultano fondamentali per la gestione e valorizzazione dell'area protetta. In particolare: . Regolamento del Parco: disciplina l'esercizio delle attività consentite, adattando al territorio e rendendo meno rigidi i divieti imposti dal D.P.R. istitutivo. In genere Piano e Regolamento, poiché sono strettamente interdipendenti, vengono approvati contestualmente, possibilità auspicabile indicata anche nella normativa vigente; . Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale: promuove le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività. Viene elaborato dalla Comunità del Parco. Speriamo che la recente presentazione della bozza di Piano del Parco non sia solo una mossa di fine mandato tesa esclusivamente a ricercare consensi. Certo le dichiarazioni di Barbetti rilasciate alla stampa nel corso di tale presentazione "il Piano avrà un iter innovativo perché sottoposto alle osservazioni preliminari di istituzioni, associazioni di categoria e ambientaliste fino al 10 settembre" lasciano poche speranze: un Piano che inciderà sul territorio, probabilmente, per 10 anni, giustamente definito "enciclopedico", viene sottoposto alle osservazioni per circa 1 mese (agosto) nel quale le istituzioni e i cittadini sono piuttosto impegnati. Conoscendo il modus operandi di Barbetti è lecito dubitare sulla casualità di tali scelte. Ci pare un iter non tanto innovativo quanto provocatorio. Comunque, nella convinzione che una nota esplicativa di Barbetti sulla presente questione potrebbe garantire una miglior comprensione da parte dei cittadini delle azioni dell'Ente Parco, ripristinando magari una fiducia che si sta progressivamente perdendo, si attendono i chiarimenti richiesti.
bosco perone