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Goletta Verde: Spadare in opera nel bel mezzo del Santuario dei Cetacei

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 21 luglio 2004

“Una barriera di chilometri di reti di al largo di Montecristo, realizzata anche da più attrezzi collegati fra loro, in pieno santuario dei cetacei”, questa la testimonianza dell’equipaggio di Goletta Verde che, durante il suo avvicinamento all’isola d’Elba, ha avvistato le “Spadare” all’opera. “E’ evidente – commenta Lucia Venturi, portavoce di Goletta Verde - che si tratta dell’effetto del decreto firmato lo scorso anno che ha permesso il riutilizzo di un attrezzo vietato dall’Ue ormai da anni. E’ noto infatti che oltre a pescare il pesce spada, le spadare catturano anche delfini, capodogli ed altri cetacei. Non è un caso, infatti, l’avvistamento fatto nei giorni scorsi di altri due delfini morti, uno a largo di Marina di Pisa e l’altro addirittura in avanzato stato di decomposizione nei pressi di Livorno.” Alcuni giorni fa infatti sono stati avvistati e denunciati due episodi: il primo dal mare di Livorno dove è stato segnalato un grosso delfinide in stato di decomposizione (probabilmente un Tursiope), l’altro da Marina di Pisa dove l’equipaggio di una barca a vela ha avvistato un delfino morto (probabilmente una Stenella) e con la coda mozzata, una barbara usanza di pescatori abusivi che, per spregio e per allontanare gli altri cetacei dalle reti, mutilano i delfini costringendoli ad una lenta e dolorosissima agonia. Legambiente già lo scorso anno aveva denunciato il criminale utilizzo delle Spadare a largo dell’arcipelago Toscano, all’interno del santuario dei Cetacei. La denuncia avvenne a qualche mese dalla firma del decreto da parte del Sottosegretario Scarpa Bonazza che consentiva l’aggiunta del sistema “attrezzi da posta” alla licenza di quanti erano autorizzati all’uso delle Spadare. Il provvedimento fu giustificato allora come una sorta di atto dovuto per sanare una serie di lacune di carattere burocratico, in realtà fu evidente da subito che fra le maglie del provvedimento c’erano i margini per far resuscitare le spadare, l’attrezzo di pesca bandito dall’Ue già da alcuni anni per la scarsa selettività. Le spadare sono state oggetto di un costoso piano di riconversione nazionale che ha portato alla quasi completa eliminazione del comparto. Erano rimaste 90 imbarcazioni di irriducibili, concentrati prevalentemente in Calabria, a continuare ad esercitare l’attività di pesca con quest’attrezzo confidando in una sempre più remota deroga da parte di Bruxelles. Dal 1 gennaio 2002 anche questi ultimi avrebbero dovuto cessare l’attività di pesca. Fino al decreto del 27 marzo 2003 che li ha clamorosamente rimessi in gioco. “Denunceremo ancora l’episodio all’Unione Europea e al Commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago – conclude Lucia Venturi -, perché venga fatta luce sull’effettivo e criminale utilizzo delle Spadare a largo dell’arcipelago Toscano. Abbiamo, naturalmente, già segnalato il fatto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio affinché si adoperi per il ripristino di una reale tutela del Santuario dei Cetacei”.


goletta verde in mare

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