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Addio Luca

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 21 luglio 2004

La tua presenza era ormai diventata nostra, nelle riunioni bisettimanali. Tuo padre soleva frequentemente parteciparci le sue preoccupazioni, il suo dolore, il suo amore per un figlio tanto vicino nel cuore quanto lontano nella mente. Ti abbracciamo tutti intensamente nel tuo volo disperato verso la liberazione dall’opprimente oscurità del disagio. Come abbracciamo Eros, e tutti i tuoi cari che oggi soffrono impotenti una tragedia quasi annunciata. Tutti noi che condividiamo giornalmente il disagio della salute mentale con i nostri congiunti, sentiamo oggi un grido di rabbia soffocato, di fronte ad una insopportabile condizione di emarginazione che da sempre opprime all’Elba le nostre famiglie. Una cronica condizione di insufficienza di strutture pesa come un macigno sulle nostre teste, e ci costringe a vivere nella continua precarietà, a fornire assistenza spesso inadeguata ai nostri familiari, perché non sempre la famiglia può offrire ciò che sarebbe indispensabile ai malati, perché spesso anche l’affetto del familiare si logora con lo stress continuo di un rapporto difficile, pesante, che non lascia spazi di tregua. Da questa triste “partenza” prenderemo nuovo slancio per rivendicare quell’attenzione dovuta dalle istituzioni latitanti ai problemi elbani della salute mentale.


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